sabato 17 febbraio 2007


All’epoca in cui visse (oltre 500 anni prima di Cristo) il filosofo cinese Mo-Ti (anche detto Mo-Tze, ovvero il Maestro Mo) era famoso e popolare quanto Confucio. Dopo la sua morte e la lenta dispersione dei suoi discepoli, le sue opere furono messe al bando e bruciate e si tentò di cancellarne la memoria…operazione in parte riuscita, visto che Confucio, il teorico dell’Ordine e del rispetto della gerarchia, lo conoscono tutti ed il vecchio Maestro Mo, al contrario, è familiare solo a chi si occupi di filosofie orientali…
Perché tanto accanimento contro le sue idee? Intanto perché Mo-Ti riteneva che nessuno avesse diritto di regnare solo perché nasceva figlio dell’Imperatore e, soprattutto, che non era affatto detto che un contadino dovesse restare legato alla terra: se ne aveva le capacità poteva diventare un generale, un poeta, un architetto. Idee sovversive, pericolose per il potere costituito. Oltre a questo Mo-Ti predicava la sua Via dell’Amore Universale che consisteva, secondo le sue stesse parole, in questo:

"Consiste nel guardare lo Stato degli altri come se fosse il proprio, le cose degli altri come le proprie, le persone degli altri come la propria. Quando i signori feudali si ameranno l’un l’altro, non ci saranno più guerre; quando i capi delle case si ameranno l’un l’altro, non ci sarà più offesa scambievole. Quando governante e governato si ameranno l’un l’altro, essi saranno benevoli e leali; quando il padre e il figlio si ameranno l’un l’altro, saranno affezionati e filiali; quando i fratelli maggiori e quelli più giovani si ameranno l’un l’altro, ci sarà armonia tra loro. Quando tutti gli uomini del mondo si ameranno l’un l’altro, allora i forti non si imporranno ai deboli, i molti non opprimeranno i pochi, i ricchi non derideranno i poveri, gli onorati non disdegneranno gli umili, e gli astuti non inganneranno i semplici. Ed è dovuto tutto all’amore reciproco che si impedisca il sorgere delle calamità, delle lotte, delle lagnanze e dell’odio".

Perché mai idee tanto benevole e pacifiche dovrebbero far paura? Semplice: perché Mo-Ti aveva organizzato un esercito di “guerrieri-filosofi”, gli Yu Hsieh, i Nobili Guerrieri Erranti, dotati di un addestramento quasi sovrumano, di una preparazione assolutamente eccezionale per l’epoca.
Uomini di pace con una spada al fianco. Una contraddizione?
Forse non del tutto: Mo-Ti sapeva bene la fine che era riservata ai “profeti disarmati”, sapeva che a farsi agnello si finiva tra le fauci del lupo.
I suoi guerrieri e lui stesso avevano zanne robuste, ma intendevano usarle per propugnare l’ideale di un mondo di pace.

E’ una Via impervia, difficile, piena di trabocchetti e di tentazioni.
E’ una Via lungo la quale possono camminare solo persone dotate di un particolare coraggio e di una grandissima umiltà.
Ma qualcuno non ti ha dimenticato e tenta ancora di percorrerla, Maestro Mo.

10 commenti:

Neo ha detto...

Era da un po' che non passavo da qui. Giustificazioni tante, nessuna.. le mie 20 ore di lavoro, la mia vita che diventa sempre più sregolata, il mio tempo presente che si restringe.. il mio tempo futuro che si restringe.

Ho commentato d'un fiato tutti (credo) i tuoi post, ho scoperto con piacere che ti sei circondato di belle persone e.. mi sono fermata ad osservarti.
Sai credo sia sufficiente fermarsi ad osservare per trovare tutte le risposte che servono.. non esistono misteri o enigmi, è sempre tutto qui, di fronte a noi. Il contrario è uno stupido alibi, una maschera forse.
Dicevo.. mi sono fermata ad osservarti e ho ricomposto qualche pezzo di quel mosaico che ogni tanto rendi ai tuoi ..lettori (che brutto) ai tuoi amici. Ho scoperto tante cose, quelle che hai lasciato tra le righe e quelle che una certa affinità mentale mi permette di cogliere.
E.. sono onorata di averti conosciuto. Avevo bisogno di dirtelo.
Sai non mi aspetto dalla vita di raggiungere la tua serenità, e poi.. equilibrio è il concetto che meno mi somiglia.. eppure sento che sto imparando. Ad accettare senza rassegnazione, a gestire -forse- i picchi minimi della mia vitalità (i picchi massimi invece.. me li vivo!!)
Chissà, forse un giorno ne parleremo.
Prosegui nella Tua missione, continua a donare quello che porti in te. La tua ricompensa è negli occhi di qualcuno. Sii fiero di te, sempre.

Ciao ..maestro!

Equo ha detto...

Carissima, Istanbul. Sai che devo a te se ho iniziato a dar vita a questo...luogo d'incontro? E' il tuo spazio, come lo creavi, che mi ha fatto venir voglia di provarci. Non mettere dei paletti alla Vita, non decidere ora cosa potrai o non potrai raggiungere: esiste una cosa che si chiama "profezia autoavverantesi" e, di solito, ne facciamo un pessimo uso. In gni caso sono io che devo essere onorato della tua attenzione: in realtà, di mestiere, io faccio...lo specchio. E non c'è nulla di più inutile di uno specchio in cui nessuno si riflette o di una Via su cui nessuno cammina. Di molte altre cose parleremo, ne sono certo...

elena ha detto...

Ogni volta che arrivo in questo blog resto senza fiato (e per una vecchia vipera come me, non è così semplice...). A volte concordo subito, istintivamente, altre volte devo lottare con me stessa per fare affiorare qualcosa che preferirei tenere sepolto, altre ancora non capisco e mi ci arrovello... sensazioni personali e difficilmente spiegabili in modo più chiaro. Ma il filo conduttore è uno solo: sono costretta a riflettere... e, come una falena, torno sempre...
La cosa "buffa" è che io rifletto perché c'è chi mi riflette... sembra un gioco di parole, ma non lo è.
Grazie Equo - e grazie anche ai tuoi "commentatori" mai banali.

Equo ha detto...

"Io rifletto perché c'è chi mi riflette"... Vorrei averla detta io!

ska ha detto...

Beh, pare proprio che le idee più benevole alla fine siano quelle più sovversive...un altro che la pensava in modo simile l'hanno crocefisso, ma ne è rimasta memoria.
Mo-tze si è prevenuto con la spada, ma è andato incontro alla damnatio memoriae...
Ci sarebbe tanto da discutere oggi su questo tema: è auspicabile difendere ideali di amore e di pace con la spada? Se sì, di che sorta dev'essere questa spada?
Non rischiamo di somigliare poi a qualcuno che va ad esportare la pace con le bombe?

Equo ha detto...

Sacrosanto, Skakkina... Per questo parlavo di pericoli e tentazioni, di umiltà...Boromir di Gondor vorrebbe l'Anello del Potere per usarlo a fin di bene, ma sarebbe usato da esso. Solo Samvise Gamgee, animo semplice, che desidera solo fare ciò che si deve fare e tornare a casa, resiste alle sue fascinazioni. Essere "uomini di pace con una spada al fianco" è tutt'altro che semplice, lo so. Ci fu un tempo in cui qualcuno, ascoltandomi parlare di come avrei voluto il mondo e l'Uomo, mi disse: "Ma che vuoi fare? Sei solo!"
All'epoca risposi( molto presuntuosamente): "Non sono solo: sono il primo..." Comunque, una delle cose che hanno cercato d'inculcarmi in testa è questa: "Non badare a ciò che è facile o difficile, non badare a ciò che è utile o dannoso. Bada solo a ciò che è giusto o ingiusto". E scusate la logorrea :-)

elena ha detto...

Skak, concordo con Equo. E' vero che le tentazioni sono molte - e a volte possono sembrare più che giustificate/giustificabili - ma è anche vero che la non-violenza tout court (sperando che si scriva così) non sempre è la giusta via. Detesto la violenza, svengo alla vista del sangue... però a volte è l'unica soluzione possibile, l'unica strada che ti consente di cambiare il mondo. Prendi l'esempio che ho citato altrove: se i nostri padri/nonni non avessero deciso di andarsene in montagna ed imbracciare un mitra, pensi che l'Italia si sarebbe liberata ugualmente? Certo, Mussolini sarebbe morto, prima o poi, come tutti (come il caudillo e come Pinochet, ad esempio...) ma il fascismo non era solo Mussolini, esattamente come Berlusconi non è che l'espressione di un modo di pensare arrogante egoista ed elitario. Non basta certo andare ad Arcore e dire: "Scusi, cavaliere, con tutto il rispetto, mi consenta di dissentire e di proporre un mio progetto alternativo"! Ma, ovviamente, questo vale anche nei confronti di Prodi: par condicio... :)
Per carità, qui tocca puntualizzare (visti i tempi...). NON STO INCITANDO ALLA RIVOLTA ARMATA. Cosa che, al momento, serve solo a chi il potere ce l'ha già.
Sono convinta che l'esempio sia la cosa più importante e trainante ed anche educativa.
E comunque abbiamo sempre l'uso della ragione a guidarci, nonché la magica formuletta "cui prodest?" che, se applicata senza preconcetti ed in tutta onestà, è spesso, se non sempre, in grado di aiutarci a discernere. L'errore è dietro l'angolo... ma è meglio sbagliare in buona fede o non fare nulla? :)

ska ha detto...

Capisco le vostre ragioni, e sappi Elena che le cose che dici le ho pensate molte volte.
Ma la massa, come diceva Manzoni, è irrazionale, animalesca. Beh, forse coi filosofi armati è un altro discorso: allora prima l'istruzione, poi la spada...(principio che si potrebbe applicare ad esempio a molti poliziotti..)

elena ha detto...

Esatto. Almeno fino ad un certo punto - e ti spiego quale, secondo me.
La conoscenza sta alla base di qualsiasi presa di posizione (e anche di opposizione, già che ci siamo) costruttiva e valida. L'ignoranza genera odio. Quindi, prima si studia e poi si lavora... anche perché maneggiare una spada non mi sembra molto facile... ma parlo da assoluta inesperta.
Nel momento in cui si hanno basi adeguate (che non vuol dire lavaggio del cervello, ma uso critico delle informazioni), si può agire. Però... tu parli anche di molti poliziotti. Ecco, qui casca l'asino - anche se, ad essere totalmente onesti, è un discorso riferibile a tanti gruppi/gruppetti/gruppuscoli.
Un poliziotto "cosciente", cioè che ha una visione del mondo non gerarchica ma aperta e critica, non è funzionale a questo potere. Infatti, anziché obbedire ciecamente agli ordini che riceve, si farebbe delle domande... e magari prima di iniziare a smanganellare a destra e manca (soprattutto a manca, pare...) si chiederebbe se davvero è giusto... se e chi/cosa sta difendendo. Ma, a parte fino a pochi anni fa (quando c'era la leva intendo), oltre alla giovane età giocava un bel ruolo anche la classe di appartenenza degli stessi: chi sceglieva di entrare in polizia (ma soprattutto nei carabinieri) era attratto anche dall'aspetto economico e non solo dal fascino delle divisa. Non che ora il mercato del lavoro sia più accogliente... a volte è una non-scelta. Come dice Pasolini: "Avete facce di figli di papà. / ... / Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte / coi poliziotti, / io simpatizzavo coi poliziotti! / Perché i poliziotti sono figli di poveri." Si riferisce ad uno scontro tra studenti (come dire piccolo borghesi quantomeno, perché come sempre chi studia nella maggior parte dei casi ha dietro i soldi di papà...) e polizia. Discorso diverso meritano i cosiddetti corpi scelti, tipo parà.
Ma per adesso la smetto con la predica... :)

Neo ha detto...

Certo che lo so. Forse so tante cose, forse nessuna. Quelle poche che riesco ad intuire, però, mi danno ragione.
Stasera ho fatto i conti con quello che non avrei voluto, e che però non sono troppo forte da allontanare per sempre. Ma ho scoperto che ci può essere anche un altro "luogo", un saluto sincero, un abbraccio dentro cui rifugiarsi quando la pioggia ha battuto troppo forte sull'anima.
E domani si ricomincia a combattere.
A presto