lunedì 21 marzo 2011

martedì 15 marzo 2011

A VOLTE TORNANO


... e così, dopo anni di eremitaggio, mi sto di nuovo mettendo in gioco, perché (come qualcuno mi ha sentito dire) la montagna cambia aspetto: verde in primavera, rigogliosa nella calda estate, colorata di rame e d'oro in autunno e candida sotto la neve dell'inverno... ma, sotto il mutamento apparente, la montagna è sempre la stessa, la sua natura profonda, la sua essenza eterna, non è cambiata.
Mi sono rimesso in gioco, per traghettare qualche altra anima sofferente su una riva un tantino più serena, per rispecchiare con un briciolo in più di fedeltà chi si vedeva deformato negli specchi della Vita.
Quindi devo ringraziare.
Ringraziare chi me lo ha concesso, assieme alla sua preziosa fiducia... perché nulla è più inutile di un traghettatore sulla sponda di un fiume in secca o di uno specchio in cui nessuno vuole riflettersi, vero?
Ringraziare intanto quegli amici che, dopo anni di mio sofferto silenzio, sono accorsi alla chiamata (e, anzi, l'hanno sollecitata quando tardava ad arrivare per il mio solito, sciocco, ritegno di montanaro: grazie Eugenio, grazie Bruna.
E ringraziare coloro che sono saliti sulla mia barca che temevo traballante, ma che si è dimostrata di buon legno stagionato e forte...
Grazie in primo luogo ad Anna che ha saputo trasfondere la sua passione negli altri per accompagnarli, con rispetto e con affetto, all'imbarcadero dove io aspettavo sfogliando margherite: ogni inizio è un'Iniziazione, amica mia... ma per te più che per altri e quei giorni insieme a Cantalupa sono stati solo i primi di una nuova vita.
Grazie a Francesca che ha fatto a tutti noi il dono che non ha prezzo di vedere una vita che rifiorisce, un fiore che si apre per godere (finalmente!) del bacio del sole: ti peseranno le braccia, nei prossimi giorni, perché reggi in esse un universo da donare, ma presto imparerai come distribuirne frammenti... e non ci sarà più spreco!
Grazie ad Alessandro, che ha dischiuso per i suoi compagni di viaggio le mille corazze che la Vita gli aveva imposto d'indossare, che ha cominciato ad amarsi un po' di più e che, ne sono certo, prenderà quella stessa Vita tra le mani non più per soffocarla, ma per accarezzarla: hai fatto una grande opera da educatore, Ale, iniziando dal bambino che più ne aveva bisogno... quello che singhiozzava nel tuo passato.
Grazie a Lucia, che aveva corazze altrettanto robuste ed una grande clava in mano per difendere la sua cucciola... e che continuerà ad essere una donna forte, una madre protettiva... ma forse ha capito che il peso si può distribuire, che ci sono persone nelle quali è possibile aver fiducia che, se arriva il momento in cui precipiti, tendono le braccia per accoglierti.
Grazie a Daniela, che, seppur aggredita da un virus malefico, non ha permesso che divenisse un alibi per la fuga... ed è rimasta per comprendere che se manteniamo le radici nel passato tagliamo i rami al futuro.
Grazie a Lorella ed al suo sguardo luminoso e stupito quando quell'abbraccio che le era mancato da tutta la vita è giunto inatteso e consolatorio a saldare un vecchio debito che l'esistenza aveva nei suoi contronti... e grazie per aver dimostrato a noi tutti come si possa "sentire" il soffio dell'Energia e con quanta determinazione lo si possa inseguire.
E grazie, grazie a Chiara perché nel momento in cui chiudeva un cerchio del suo passato, nel momento in cui lasciava cadere un peso antico, ha liberato tutti noi da simili pesi che ci gravano addosso.
Grazie a Susanna che ha affrontato prove difficili e dolorose e che con il suo coraggio ha reso tutti noi più forti, più consapevoli che, per quanto profonda sia la "fossa" in cui i condizionamenti hanno cercato di sprofondarci, si può e si deve venirne fuori... per vivere!
E un grazie di cuore a Walter, perché la lezione che ci ha dato è delle più preziose: ci ha insegnato che si può essere persone forti senza per questo diventare insensibili, che si può essere duri come il diamante senza perdere la propria tenerezza... e che l'Uomo può cambiare, se dentro di lui c'è abbastanza amore.

Grazie alla tribù, al fuoco di bivacco che siamo stati capaci di accendere e che ci ha riscaldato il cuore.
Abbiamo iniziato un Viaggio: spero d'avere il privilegio d'accompagnarvi ancora su qualche tratto di sentiero... e vi auguro che possiate condurre per mano altre persone attorno al nostro fuoco da campo... perché, lo sapete, più gente impugnerà la sua piccola pala e più presto dalla nostra casa si vedrà il mare.

Vi voglio bene.

B.