lunedì 31 dicembre 2007

MESSAGGIO AGLI ITALIANI A BLOG UNIFICATI

L’anno che si sta concludendo è stato difficile ed aspro.
Certo, alcuni di noi hanno raggiunto traguardi importanti… ma si tratta di risultati personali, che, per quanto ci riempiano di gioia e di legittimo orgoglio, non incidono sulla vita di tutti.

Il 2007 ha visto troppe promesse non mantenute, troppi rinvii, troppe prese di posizione generate dalla volontà di conservare il proprio orticello felice piuttosto che dal desiderio di agire concretamente per pacificare e rifondare l’Italia.

In democrazia vince la maggioranza, ci insegnano. Ma chi può sostenere onestamente che la maggioranza degli Italiani non voglia una vita serena per sé, per i propri cari, ma anche per gli sconosciuti?
Chi può cercare di convincerci a rinunciare alla nostra umanità, alla solidarietà, alla dignità nostra, dei nostri connazionali – ovunque si trovino – come pure di tutti gli esseri che abitano questa terra?
L’anno trascorso ha visto spesso la volontà popolare travisata, non considerata o strumentalizzata per fini propri – dalla richiesta di rinnovamento di un sistema che non funziona, né in economia, né nella sanità, o nell’istruzione o nella politica, al rifiuto del nucleare nuovamente messo in discussione, al procrastinare sine die l’emissione di una legge che regolamenti la gestione dell’informazione, all’approvazione affrettata di un indulto di cui hanno beneficiato i soliti noti – cercando di farla passare per “clemenza” nei confronti dei carcerati per reati minori.
Neppure nel campo del lavoro si è verificato quel cambiamento di rotta, quella stabilizzazione che in tanti auspicavamo, in cui in tanti abbiamo creduto.
Abbiamo assistito invece ad un’impressionante sequela di morti sul lavoro, la più eclatante delle quali, sia per numero di vittime che per il luogo in cui è avvenuta, ha risvegliato – forse – le coscienze sopite, con promesse di leggi ad hoc.
Abbiamo assistito ad inchieste revocate, censure appioppate, esternazioni tollerate, richieste di grazia discutibili, prese di posizione indifendibili… all’arrogarsi il diritto di cercare accordi di modifica a leggi statali da parte di chi non ne è legittimato… perfino alla messa a punto di topi che non hanno paura dei gatti… ma se invece di inventare qualcosa di cui nessuno sentiva la mancanza gli scienziati si impegnassero a realizzare il siero della verità – e fosse ammesso come prova nei procedimenti giudiziari?

Indipendentemente dalle convinzioni politiche, pensiamo sia evidente a tutti che in quest’anno che si sta concludendo ha predominato ancora una volta la logica degli interessi personali, dei particolarismi, degli egoismi – a cui ha fatto da contraltare, peraltro solo in alcuni casi, l’elargizione condiscendente di quanto in un mondo civile sarebbe meno del giusto e un continuo fare a chi urla più forte.

Non vogliamo scadere nel qualunquismo – le differenze ci sono sempre, e dovunque.
Ma vogliamo fare una richiesta a tutti, siano essi italiani, politici, amministratori, cittadini comuni, associazioni, italiani all’estero o stranieri in Italia – una richiesta che per noi è un impegno costante.
Non abbiamo bisogno di altre leggi, di stravolgimenti o di beneficenza.
Abbiamo una legge che contiene tutto quello che è necessario.
E non è comunista, o democristiana o liberale. E’ super partes, ed è talmente bella e giusta che è costata sangue.
RISPETTIAMO E METTIAMO IN PRATICA LA COSTITUZIONE.
Questa è la proposta che noi facciamo a tutti gli italiani per il 2008.


Invitiamo tutti i bloggers che condividono la nostra proposta a postarla nei loro siti – citando cortesemente la fonte – per la massima diffusione possibile.
Hanno aderito finora:

http://www.arpaspada.blogspot.com/
http://franca-bassani.blogspot.com/
http://tanuccio-diariodibordo.blogspot.com/
http://www.diario_di_bordo.ilcannocchiale.it/
http://www.strageustica.altervista.org/
http://cornettiecappuccino.blogspot.com/
http://solleviamoci.blogspot.com/
http://italianiestero.blogspot.com/

Onde evitare inutili dispersioni, adesioni e commenti possono concentrarsi su "Solleviamoci", blog dal quale è partita l'iniziativa.

Buon anno, gente.

mercoledì 26 dicembre 2007

IS POSSIBLE?


Anche in questo caso un piccolo frammento di specchio.

Credo che se la domanda fosse stata posta al di fuori del contesto in cui, invece, è stata presentata, ossia se vi avessi semplicemente chiesto: “Investireste mai deliberatamente con l’auto un gruppo di bambini?” ovviamente tutti voi avreste risposto: “Ma ti sei fumato il cervello?!”

Possiamo passare tutta la vita convinti che NOI non faremmo mai “certe cose”… perché tanto è improbabile che la vita stessa ci precipiti in situazioni estreme.
Tuttavia sono proprio le condizioni esasperate che fanno emergere il lato dominante della nostra natura ed il bello dei test tipo quello al quale vi siete sottoposti è proprio di poter avere (sempre se siamo sinceri con noi stessi e non li prendiamo come un gioco di società) un riscontro che, per fortuna, può essere solo teorico, ma che, sempre che lo si voglia, aggiunge un altro spezzone di conoscenza di noi stessi.

Come sempre nessun giudizio, salvo, forse, quelli che potrete dedurre da soli leggendo cosa accadde nella mia mente quando fui io “vittima” di questo sporco gioco…

Devo premettere che fui meno fortunato di voi: non mi fu dato il tempo per pensare perché il test si svolgeva “in tempo reale”, come se fossi su quella fottuta Land Rover lanciata a tutta birra e, quindi, con pochi secondi per decidere quale pedale avrei schiacciato.

Tra i miei innumerevoli difetti mi riconosco, però, una virtù più volte verificata (anche nella vita, non solo nei test!): sotto stress riesco a pensare dannatamente in fretta!
Così in quei pochi secondi si dipanarono nel mio cervello una serie di ragionamenti…
La prima cosa che pensai fu “Io freno!” … e, se devo essere sincero, non per restare fedele a dei principi, né tantomeno per guadagnare il paradiso... Semplicemente perché, d'istinto, la frase che mi risuonò in testa fu: “In un mondo in cui bisogna uccidere dei bambini per sopravvivere non m’interessa restare!”

Subito dopo, però, un’altra voce mi urlò nel cranio: “Bastardo egoista! Non stai mica decidendo della tua sola vita, sai? Che ti piaccia o no, che tu l’abbia chiesto o meno, ci sei tu alla guida di questa schifosa auto ed hai la responsabilità di chi c’è a bordo! Non hai tempo d’indire un referendum e, poi, se anche uno solo volesse vivere… chi sei tu per condannarlo a morte per salvarti la coscienza? Certo: anche quei bambini vogliono vivere. Ma tu sei responsabile di questa gente, non del mondo intero…”

La risposta che diedi è molto simile a quella che traspare dalle sofferte righe di Elena: (e di altri): “Schiaccio l’acceleratore” – mormorai – “…porto in salvo la mia gente e, poi, probabilmente, mi suicido perché nel nuovo mondo non ci sia più gente come me!”

venerdì 21 dicembre 2007

UNA PAUSA PER AUGURI ECUMENICI


Un attimo di pausa nei nostri percorsi per inviarvi gli auguri… alcuni in anticipo, altri in ritardo… ma è il pensiero che conta.

Un felicissimo Alban Arthuan a tutti i pagani di sangue celtico come me.

Buon Natale ai cristiani.

Felice Chanukkah agli ebrei.

Un lieto Eid al-adha agli Islamici.

Un sereno Diwali agli induisti.

Un armonioso Vesak ai buddhisti.

Buon Giorno della Nascita del Guru Gobind Singh Sahib ai Sikh.

Un favorevole Pushya ai jainisti.

Un allegro Daruma Hina Matsuri agli scintoisti.

Un ottimo Sciabe Yalda agli zoroastriani

Buon Yule ai seguaci wicca...

…scuse ed auguri a quanti ho dimenticato con la mente, ma non con il cuore.

giovedì 20 dicembre 2007

TEST 2 . THE DAY AFTER


Bene… (si fa per dire, eh?)
Spero ardentemente che nessuno di voi si attenda sul serio che io attribuisca voti di preferenza o, peggio che mai, che riveli quale sia la soluzione del test!
Come tutti i test che si rispettino anche quello al quale avete gentilmente partecipato non ha una soluzione “giusta”: un test non è un problema di matematica ed i suoi scopi sono solitamente ben diversi dall’arrivare ad una qualche forma di verità.
Nella fattispecie la storiella della DONNA, dell’UOMO, del BARCAIOLO e del DOTTORE non si prefiggeva certo l’obiettivo di stabilire i corretti criteri di giudizio morale tramite i quali valutare la squallida vicenda: l’ottica era, piuttosto, quella di permettere a chi lo desideri di acquisire un nuovo frammento di conoscenza su se stesso e sulla propria personale scala di valori…

Attenzione, però: non è così semplice come sembra…
Intanto occorre una sincerità nei propri confronti ed una capacità di mettersi in discussione che non è esattamente di tutti; in secondo luogo i giudizi morali che avete espresso (sia quelli più seri e meditati, sia quelli presentati in forma più o meno scherzosa) fanno riferimento non solo e non tanto a ciò che “siete”, ma, soprattutto, a “ciò che temete di poter essere” o, se preferite, “ a ciò che assolutamente non vorreste diventare”.
Magari rifletteteci sopra un pochino e, forse, vi sarà più chiaro, ad esempio, perché siano state alcune rappresentanti del “gentil sesso” (in particolare quelle che la vita ha costretto a credere nel potere taumaturgico della volontà, dell’autonomia, della disciplina) ad essere le più ingenerose nei confronti della DONNA del racconto…

In realtà, dunque, commentando la storiella, ognuno di voi è come se mi avesse detto: “Ecco! Questo è ciò che io non voglio essere!”

Sin qui tutto bene… ma, naturalmente c’è un ma…
Si dice (non a torto) che ciò che odiamo negli altri è ciò che temiamo alberghi dentro di noi: classico il caso dei ragazzotti dal cranio rasato che massacrano di botte l’omosessuale di turno per esorcizzare la loro omosessualità latente e confermarsi nel loro traballante ruolo di “macho”.
Per cui, se vi va, andatevi a rileggere i vostri stessi commenti alla luce di queste riflessioni: questo è quanto lo “Specchio” può fare per voi…

Invece di approfondire ulteriormente (per questo occorrerebbe un rapporto individuale più stretto e continuativo) preferisco invitarvi ad un altro giochino, a mio giudizio ancora più utile e divertente (si fa sempre per dire), per il quale occorre che vi immaginiate uno scenario fantapolitico (per ora)…

Anno 2025. La civiltà è crollata in mille pezzi. Guerre locali si sono trasformate in conflitti estesi. Qualcuno ha usato ordigni nucleari tattici ai quali altri hanno risposto con bombe più potenti. In tutti i Paesi occidentali gli scontri razziali e religiosi dilaniano le città. Le risorse energetiche, idriche ed alimentari sono agli sgoccioli e le metropoli, cessato ogni tentativo di organizzazione, stanno collassando, preda di bande di varia natura che si combattono nelle strade e depredano tutto ciò che ha un qualche valore…
A voi è data una possibilità di sopravvivenza: infatti qui nella Contea gli abitanti del mio piccolo borgo sulla cima della collina si sono organizzati, trasformandolo in una cittadella cinta da robuste mura, con una propria fonte d’acqua, campi coltivabili, generatori autonomi d’elettricità coadiuvati da pannelli solari e tutto quanto può garantire l’indipendenza economica e la difesa di questa isola di tranquillità… e voi, in quanto amici miei, siete stati invitati a far parte della nostra comunità.
Dovete, però, raggiungerci… ed i viaggi non sono cosa facile, ormai.
Saggiamente vi siete procurati una Land Rover, caricandola con fusti di benzina, alimenti, armi e, soprattutto, prendendo a bordo tutte le persone a voi care per trasportarle verso la salvezza e la sicurezza del nostro borgo che, ormai, viene universalmente conosciuto come Minas Thirit (e chi non capisce perché lo lasciamo fuori!).

Ora state correndo sulla vostra robusta auto al massimo che il motore vi consente per allontanarvi dalle zone pericolose… quando, ad un tratto, un folto gruppo di bambini si scaglia sulla vostra strada ostruendovi il cammino.

Voi sapete con certezza che è una trappola!
Le bande di predatori usano i bambini per costringere le auto in transito a fermarsi, assalirle, uccidere gli occupanti ed impossessarsi del carico.

Prima di procedere un’avvertenza importante: questo non è un test che miri a valutare la vostra fantasia, la capacità di trovare strade alternative od un insolito “escamotage”; truccare i dati del problema non vale, così come non è valido inventarsi finali diversi da quelli che vi sto per prospettare…
Avete solo due possibilità:

A) pigiate sull’acceleratore, fate strage di bambini e, in questo modo, garantite la sopravvivenza vostra e dei vostri cari;

B) schiacciate, invece, il freno, rifiutandovi di uccidere degli innocenti, e condannate a morte certa voi e tutti gli occupanti dell’auto.

Prima di rispondere prendetevi un attimo per calarvi nella situazione: pensate, una per una, alle persone che avete caricato a bordo ed a cosa esse significhino per voi, all’emozione che vi procura l’idea che una vostra scelta possa decidere della loro vita o della loro morte.

Per contro immaginate anche gli occhi sbarrati e spaventati di quei bimbi verso i quali state guidando a tutta velocità: loro non si scanseranno… ed i loro sguardi dovrete portarli con voi per il resto della vostra vita.

Vi è capitato qualche volta, nei vostri deliri di onnipotenza, di sognare d’avere, anche per un solo attimo, potere di vita e di morte sugli altri?
Bene… in ogni caso in questa situazione possedete quel potere.

Fate la vostra scelta!

mercoledì 12 dicembre 2007

TEST


Ed è arrivato il momento di un test, fatto apposta perché possiate scatenare la vostra “verve” polemica e confrontare le idee, civilmente se ci riuscite…
Per prima cosa immaginate una situazione, quella che vado a descrivervi…

Un UOMO ed una DONNA stanno facendo una passeggiata romantica durante una vacanza nell’entroterra australiano.
Decidono di sdraiarsi in un invitante prato ma, per disgrazia, l’UOMO calpesta inavvertitamente un serpente che, spaventato, lo azzanna ad un polpaccio.
I segni dei denti non lasciano dubbi: si tratta di un rettile velenoso, anzi: scorgendolo mentre fugge tra la vegetazione, i nostri sciagurati protagonisti intuiscono che si tratta molto probabilmente di un Taipan, uno dei serpenti più micidiali del mondo.
L’UOMO ha, probabilmente, pochi minuti di vita, né può correre a cercare aiuto perché il maggior ritmo cardiaco non farebbe altro che accelerare l’espandersi del veleno.
Esiste una sola possibilità di salvezza: l’abitato, con una farmacia che dispone certamente del siero antiofidico, non è molto distante: la DONNA deve correre immediatamente a procurarselo e tornare più in fretta che può!
Lei, infatti, si affretta a tornare sui loro passi, in direzione del paese, ma, a sbarrarle la strada, c’è un fiume che già prima avevano attraversato grazie ad un BARCAIOLO che, anche questa volta, la raggiunge dalla riva opposta con la sua chiatta. Nella fretta la DONNA non ha certo pensato di prendere con sé la borsetta… e non ha denaro per pagare il traghetto. Tenta di spiegarlo al BARCAIOLO che, però, è inflessibile: lui vive di quel lavoro e senza soldi non traghetta nessuno! Le offre, tuttavia, un’alternativa: se si concederà a lui per una sbrigativa prestazione sessuale la traghetterà sia all’andata che al ritorno.
La DONNA accetta e, liquidata quella faccenda, riprende la sua corsa sino a giungere alla farmacia dove, dopo aver spiegato la situazione al DOTTORE, si ritrova con lo stesso problema della mancanza di denaro.
Essendo venuto a conoscenza della transazione effettuata con il BARCAIOLO, il DOTTORE offre alla DONNA la stessa opportunità: le cederà il siero in cambio di sesso.
Ancora una volta la DONNA accetta e, ottenuta la preziosa siringa, si lancia nel percorso di ritorno senza incontrare altri inconvenienti.
Arrivata alla radura nella quale l’UOMO, ormai febbricitante, l’aspetta, gli pratica l’iniezione e riesce in questo modo a salvargli la vita.
A questo punto racconta tutto l’accaduto all’UOMO... che si oscura in volto, accusandola di essersi data a degli sconosciuti con leggerezza e di averlo tradito e che, di conseguenza, le annuncia che la loro relazione è finita perché lui non tollera il suo comportamento.

Fine della storia.
Il vostro compito, ora, è di attribuire a tutti i personaggi un “livello di colpa”.
In altre parole: chi considerate più “spregevole” tra l’UOMO, la DONNA, il BARCAIOLO ed il DOTTORE?
E chi occupa il secondo posto, il terzo… e via dicendo?

Ciò che penso io (assieme alla ragione di questo post) mi riservo di comunicarlo in seguito, naturalmente: per ora vediamo se vi vien voglia di confrontarvi e se sarete tutti della stessa opinione…

mercoledì 5 dicembre 2007

AT CONCLUSIONE


Com’era non solo prevedibile, ma anche giusto, gli appunti sulle categorie dell’AT, anche se sommariamente accennati, hanno spinto molti dei “navigatori” che transitano da queste parti a riflessioni su se stessi e sul proprio rapporto con gli altri.
In fondo discipline come l’Analisi Transazionale, la Programmazione Neuro Linguistica, la Psicosintesi, ecc. è a questo che dovrebbero servire: fornire all’individuo maggiori strumenti, in primis per conoscersi e poi, se lo vuole, per migliorarsi.

Tuttavia avevo annunciato, sin dall’inizio del percorso, che intendevo proporvi un ribaltamento di prospettiva… come salire in piedi sulla cattedra per guardare l’aula da un insolito e diverso punto di vista, per cui…

Provate, dunque, a prendere le “categorie” di cui abbiamo succintamente parlato ed a farne un uso al quale neppure il loro inventore aveva pensato: utilizzatele non per “analizzare” l’individuo (cosa per la quale sono nate) ma… la specie umana nel suo complesso, nei suoi rapporti con se stessa e con il mondo che la ospita…

Per farlo (per comprendere quale sia l’atteggiamento prevalente all’interno del quale l’Umanità si muove) spostatevi ancora una volta (vi ho chiesto spesso di farlo) nella nostra preistoria e, gradualmente, arrivate sino all’inizio di questo Terzo Millennio dell’era cristiana…

Non è difficile immaginare che i nostri antenati più remoti (diciamo Lucy ed i suoi parenti Australopithecus Afarensis ?) avessero pensieri e comportamenti infantili nei confronti del resto dell’esistente… e ne avevano ben donde: tutti gli animali sembravano più dotati di loro (più agguerriti, più forti, più veloci) e, soprattutto, la loro vita era dominata da fenomeni incontrollabili e persino incomprensibili… Eruzioni vulcaniche, inondazioni o periodi di disperata siccità, terremoti, eclissi o anche solo tuoni e fulmini dimostravano come la Natura fosse onnipotente ed essi, al contrario, totalmente inermi, disperatamente “NO OK”!

Ad un certo punto, però, il “bambino spaventato” si ribella ad una “madre natura” così severa ed autoritaria: impara a dominare il fuoco che lo spaventava, si costruisce “artigli artificiali” per affrontare le belve che lo predavano, alza gli occhi alle stelle ed urla loro la sua sfida!

Non so quanti di voi abbiano avuto occasione di vedere ed ancora ricordino uno splendido film a cartoni animati di Bruno Bozzetto che, se rammento bene, si chiamava, con metafora musicale, “Allegro, non troppo”.
Vi si assiste all’evoluzione della Vita sulla Terra e, ad un certo punto, compare una scimmia maligna e dispettosa che s’intrufola nella “marcia” degli animali rappresentante il loro mutamento, la loro (appunto) evoluzione.
Ma ecco comparire l’Uomo, come un gigante che spiana la strada davanti a sé, che distrugge e costruisce, che cambia il corso dei fiumi ed il clima del pianeta… ed all’apice di questa sua conquista, dall’interno della sua testa che improvvisamente si apre, compare quella scimmia perfida e sghignazzante…

La “scimmia” che è dentro di noi è ancora terribilmente insicura… ma l’uomo è inebriato dal suo potere manipolatore... e da questo conflitto non può che scaturire un atteggiamento terribilmente adolescenziale…

E’ possibile (al di là della mera osservazione di cosa stiamo facendo a noi stessi ed al pianeta) trovare dei riscontri a questa bizzarra tesi?
Io credo di sì…
Se voglio comprendere a fondo un individuo dovrò, tra l’altro, prestare attenzione ai suoi sogni, in quanto è in essi, spesso, che l’inconscio, seppur attraverso la forma simbolica, si manifesta…
Allo stesso modo se voglio “esplorare l’inconscio dell’Umanità” sarà bene prendere in considerazione i concetti archetipici che compaiono nei suoi sogni collettivi, ovvero nei miti, nelle leggende, nelle fiabe…
Se lo facciamo emergono con notevole chiarezza tutta una serie di “segnali” e di riferimenti che ci confortano nella tesi che l’Umanità stia attraversando una profonda “crisi adolescenziale”… il che, a ben vedere, ha un aspetto confortante.

Infatti se è pur vero che tale “crisi” si manifesta in idee ed azioni distruttive ed autodistruttive, rimane il fatto che lascia spazio alla speranza di una crescita, di una maturità che possa indurre a mutare l’atteggiamento verso noi stessi e la Natura che ci circonda.

Come per i singoli individui anche l’Essere Umano nel suo complesso non è mai costantemente inserito in questo o quel comportamento…ma quello prevalente è drammaticamente evidente ad ognuno.
Infatti è chiaro che alcune religioni, alcuni modi d’intendere la scienza, alcune ideologie politiche od economiche, possiedono un intrinseco atteggiamento “genitoriale”, ossia hanno la presunzione di sapere cosa sia meglio per tutti.
Quando, però, inizia “la transazione”, ovvero quando tali atteggiamenti entrano inevitabilmente in relazione tra essi, per la loro stessa natura la relazione diviene conflitto… ed in capo ad un tempo brevissimo ci si trova di fronte a “due adolescenti” che scatenano guerre religiose, diatribe scientifiche, rivoluzioni e restaurazioni…

E’ possibile che l’Umanità cresca sino ad una condizione “adulta” prevalente?
Se avremo abbastanza tempo, sì.
Immaginate una delle alte e massicce colonne che circondano Piazza San Pietro a Roma.
La sua altezza rappresenta l’età della Terra.
Ora mettetele accanto una moneta da un Euro.
Il suo spessore è il simbolo del tempo di permanenza dell’Uomo sul pianeta.
Siamo una razza dannatamente giovane…
Il problema, naturalmente, è capire se prevarrà il “principio di Vita” che spinge a crescere e maturare, o quello di Morte, Eros o Tanathos…
Ed in questa partita ognuno, nel suo piccolo, è chiamato a fare la sua parte…

Oh, a proposito!
Siete consapevoli d’aver avuto il privilegio d’assistere ai podromi della nascita di una nuova disciplina psico-sociologica, la Universal Transaction Analysis?
Ma che gente fortunata, che siete! :-))