mercoledì 10 ottobre 2007

VENGHINO, VENGHINO!


Temo che dovrò (momentaneamente) ancora soprassedere alla pubblicazione del post che intendevo scrivere a proposito del “non riconoscersi nello specchio”, per esprimere nuovamente in modo meno sommario la mia opinione su quest’ultima discussione sulla “Teoria dei Bisogni” (diciamo così).
La mia abituale logorrea m’impedirà la concisione, ma, ormai, vi siete abituati e sarete pazienti, vero?

Intanto una premessa: trovo sempre curioso il fatto che l’approccio a determinati argomenti sia profondamente diverso da quello che, abitualmente, si ha nei confronti di altri.
Mi spiego: se il tema della discussione fosse stato (che so?) il calcolo dei carichi necessario per l’edificazione di un ponte e, tra di noi, ci fossero stati un architetto ed un ingegnere edile, molto probabilmente ci saremmo limitati a leggere le loro conclusioni ed a cercare (qualora la cosa avesse smosso il nostro interesse) di apprendere qualche nozione. Allo stesso modo, anche in categorie più opinabili e soggette al gusto personale, come, ad esempio l’arte, se ci fosse accaduta la fortuna di godere dell’intervento, ad esempio, di Philippe Daverio (noto critico d’arte ed una delle poche persone in grado d’interessare veramente e divertire nel divulgare le sue competenze) avremmo fatto tesoro delle sue opinioni, in quanto, anche se Salvador Dalì può continuare a non piacerci, grazie alle conoscenze di un esperto ci sarebbe stato quanto meno possibile comprendere un po’ meglio perché l’esuberante pittore spagnolo ficcasse nelle sue tele orologi molli o tigri dalle zampe filiformi…

Quando, al contrario, si finisce con il parlare dell’essere umano, della sua mente e di come funziona… ognuno diventa improvvisamente un esperto, come se l’appartenere al genere umano fosse di per sé una qualifica sufficiente e come se non contasse nulla che qualcuno si sia preso la briga di passare anni su anni in studi e sperimentazioni.
Una frase classica che mi son sentito ripetere sino alla nausea è: “Questa è la mia vita! Vuoi che uno psicologo ne sappia più di me?!”
Di solito rispondevo: “Quelli sono i tuoi denti: perché non te li curi da solo? Vuoi che un dentista ne sappia più di te?!”

Sia chiaro: è bello e stimolante che ogni persona esprima la propria opinione e lo faccia con tutta la convinzione e la passione che nutre… E’, comunque, un arricchimento e, tanto per sdrammatizzare, mi fa venire in mente il richiamo di quell’imbonitore da baraccone della fiera paesana che gridava: “Venghino, venghino, siore e siori! Più gente entra, più bestie si vedono!”

Amerei soltanto, qualche volta almeno, che ad alcune professionalità venisse riconosciuta pari dignità con altre… ma, questo, è un discorso che ci porterebbe molto lontano: in fondo viviamo ancora in un mondo dove un’infiammazione alla appendice è considerata una comune malattia, mentre chi soffre di stati di panico o di qualche altro disturbo della personalità è guardato con sospetto, come se la cosa fosse sintomo di una “anormalità”…

Detto questo (perché mi scappava proprio di dirlo) vediamo di esporre la mia opinione su quanto emerso a proposito dei bisogni e delle loro priorità...

Nel prossimo post, però…così evitiamo una terribile ed indigesta “mattonata”, va bene?

22 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Equo, pur rinnovandoti il mio apprezzamento per ciò che ci trasmetti e per la tua cultura, mi devi perdonare, ma ti posto alcune frasi da te dette.
In esse io ho colto una contraddizione (scoprila da solo) e ........una simpatica offesa.
Ecco ciò che hai detto o scritto:
Quando, al contrario, si finisce con il parlare dell’essere umano, della sua mente e di come funziona… ognuno diventa improvvisamente un esperto, come se l’appartenere al genere umano fosse di per sé una qualifica sufficiente e come se non contasse nulla che qualcuno si sia preso la briga di passare anni su anni in studi e sperimentazioni,

...... mi fa venire in mente il richiamo di quell’imbonitore da baraccone della fiera paesana che gridava: “Venghino, venghino, siore e siori! Più gente entra, più bestie si vedono!”

E', questa, quella di voler definire con precisione le cose che già sono ovvie agli occhi di tutti, una caratteristica alla quale psicologi e filosofi non riescono proprio a rinunciare.
Il signore in questione si chiama Abraham Maslow ed ha disegnato quella che, appunto, si chiama “La Piramide di Mas

Per una volta ho deciso di bandire ogni prudenza (ed ogni modestia!) per lanciarmi a confutare un assioma che è uno dei cardini della moderna psicologia: reggetevi forte! :-)

Ciao

by Mat

elena ha detto...

Scusa, Equo, se spesso utilizzo il tuo blog per le mie sortite lancia in resta... senza il minimo riguardo per il padrone di casa.
Mi ripeto (a volte) che non sono a casa mia, ma sai com'è, mi ci trovo così bene che è difficile ricordarselo. :)
Quanto a questo post, che dire? Parlo per me - come sempre: probabilmente non mi azzarderei a contrastare le tesi di un ingegnere (ma di un architetto sì, hahaha!) e/o di qualsiasi altra categoria professionale con lo stesso impeto con cui confuto (se del caso, sempre secondo me) le tesi di un "conoscitore di anime". Perché? Ma perché non sono un ponte o un quadro... mentre invece ovviamente sono un uomo (ops! lapsus? desiderio inconscio? chissà...) vabbé insomma: faccio parte del genere umano e in quanto tale mi sento "tirata dentro". Quindi, in qualche modo, autorizzata a dire la mia. Per carità, senza pretese di scinetificità... la scienza è generale ed io al contrario sono decisamente singolare... ergo, non posso valere per tutti.
... o forse è colpa del '68, cui non ho partecipato perché troppo piccola, ma che comunque mi ha lasciato un'avversione notevole per l'autorità e per le autorevoli/autoritarie cose che esprime? Che, tradotto dall'elenino, significa credere solo a chi io certifico come credibile e non al primo laureato che passa.
Temo di aver aumentato la possibilità di baruffa... quindi la smetto.
Suerte... e namasté, chi più, chi meno... :)

Equo ha detto...

Scusa Mat, non ho tempo per i quiz! :-) Se hai qualcosa da dire, dilla. Da parte mia è ovvio che se avessi pensato d'essere contraddittorio in qualche punto... avrei sritto cose diverse, ma non si sa mai. In ogni caso, per tutti, non prendete troppo le cose sul personale... o finirete per far supporre d'avere la classica coda di paglia e, inoltre (e nel mucchio mi ci metto anch'io) cerchiamo di evitare d'essere supponenti e categorici: avere delle idee è buono e giusto, avere delle certezze assolute, soprattutto in campi che conosciamo solo per sentito dire, è un altro paio di maniche.
Elena: dubitare ed essere prudenti nei confronto di quelli che chiami "conoscitori di anime" è doveroso, ma non deve impedirci di aprofittare delle conoscenze che altri hanno acquisito e farle nostre, magari adattandole. In ogni caso è il "conoscitore di anime" che ha il compito di conquistarsi la fiducia altrui... e non lo può fare solo con una laurea appesa alla parete dello studio. Se non ha altro da mettere in gioco potrà contare su quei pazienti che subiscono il fascino dell'autorità, ma quelli come te (e come me, per altro) lo metteranno sempre in crisi... Ma, di questo, parleremo ancora, temo :-)Nel prossimo post (se non subentrano ulteriori stimoli irresistibili) credo che esamineremo le differenze tra un'ameba, la mia cagnona ed un essere umano a caso... Ma datemi tempo, eh? Dovrei anche scrivere un libro.... !!!

Anonimo ha detto...

OK Equo,
da come mi rispondi sembra che anche tu ti sei messo tra coloro che accettano l'invito dell'imbonitore: .....venghini venghino....
Se è così il mio commento non ha senso, cmq specifico che la contraddizione e tra (riassumo) :
"tutti sembrano esperti, vanificando il lavoro di studiosi"
e
"mi lancio, senza modestia, a confutare un assioma della moderna psicologia".

Ciao
ps: Elena, stavolta sei stata chiara :-), rientri pienamente nel concetto maiuretico.

by Mat

elena ha detto...

Mat, questa volta sei sibillino tu! Almeno per me... non tanto e/o non solo sul fatto che io rientri da qualche parte (che però non ho capito esattamente cos'è, o meglio cosa intendi tu...), quanto sulla contraddizione che tu vedi nelle parole di Equo. Se capisco giusto il tuo pensiero, sarebbe un invito ad Equo a stare zitto in quanto non esperto - cosa che, da imbonitore di fiera, invece gli è concessa. Può essere che non abbia capito (e quante volte l'ho scritto!!!), ma se così è, tu come fai a trarre questa conclusione? Sai esattamente chi è lui, che studi ha fatto, che esperienze ha acquisito, conosci la sua umanità o almeno lui personalmente? Sennò mi sembra una critica molto campata in aria...
Equo: da te l'invito ad approfittare dell'esperienza delle persone cui riconosciamo autorevolezza suona come un invito a nozze... lo sai che non ne ho bisogno!!! Già ampiamente approfittato - e continuerò a farlo, temo (per te).
Coda di paglia? cosa sarà mai? forse quell'antipatico aggeggio che ogni tanto incendio al posto della sigaretta? :)

Anonimo ha detto...

Elena
leggendo il tuo rimprovero mi sono accorciato di diversi centimetri.
Riconosco ad Equo intelligenza, esperienza e cultura e traggo piacere nel leggerlo. Il problema è che siamo in un agorà mediatica e in piazza tutti parlano, anche a vanvera.
La metafora dell'imbonitore di Equo è stata, almeno per me, un "piccolo" richiamo o rimprovero. La mia colpa è stata di difendere la teoria di uno studioso, facendo il gioco di Equo che si è divertito a smontarla.
Per me tutto è gioco e mi piace vincere, ma ......perdo spesso :-), il fatto e che non sono "autorevole".

by Mat
sempre pronto a battere le mani se vi fa piacere, ma non credo.

Equo ha detto...

Vedi, Mat, il punto è proprio questo.
Quando scrivo (parlando dell'essere umano e quanto sopra) io esprimo, ovviamente, una mia opinione che, però, trae spunto da circa quarant'anni di studi e da faticosi e persino pericolosi percorsi di ricerca che ho scelto di fare nella mia vita. Ho la tendenza a riconoscermi una certa qual competenza in merito e, per mia fortuna, la cosa è condivisa da molti "addetti ai lavori". Non mi metterei mai a discutere con un architetto su come fare un ponte o con un qualche esperto di qualsivoglia settore per confutare la sua esperienza: è una pessima mossa e si rischia solo di sembrare saccenti.
Detto questo... in fondo viviamo in un Paese dove tutti pensano di saper condurre la Nazionale di calcio meglio del Commissario Tecnico, no? O che sarebbero capaci d'essere dei Presidenti del Consiglio migliori di quanti ne abbiamo avuti ed abbiamo tutt'ora. L'unica cosa che posso dire è: chi pensa di saper far meglio una cosa... la faccia, lo dimostri, s'impegni rischiando in prima persona. Allora, dopo che lo avrà dimostrato, godrà di tutto il mio rispetto e della mia stima. Sino ad allora, almeno per ciò che concerne i miei campi di competenza, continuo a ritenermi più idoneo io. Hai l'aria d'essere una persona in gamba: ogni tanto, però, parti con la lancia in resta senza aver verificato se di fronte hai dei giganti o dei mulini a vento e rischi di trasmettere un'impressione sbagliata di quello che sei... In ogni caso: senza rancore, eh? :-)

Elys ha detto...

So che non c'entra niente con il tuo post Equo, ma sono arrabbiata! Dovresti, quando avrai un tempo e modo, fare un post in cui mi spieghi come diavolo fanno ad esistere persone MOSTRUOSAMENTE EGOISTE! E che hanno pure il coraggio di dipingersi come santi! Come si fa a non voler diventare peggio di loro per fargli scontare sulla pelle quello che causano a te? Oppure esiste una ricetta per diventare totalmente indifferenti a loro?
Scusami per lo sfogo.

Anonimo ha detto...

Bene Equo, vedo che tra le tue virtù non manca l'orgoglio.

Ora, considerato che sono un dannato cocciuto (tipico degli asini), mi sono chiesto chi è Abraham Maslow (non io, è lui che fissa priorità diverse dagli scimmiotti) e se sia considerato una persona autorevole, dico abbastanza autorevole da poter contraddire te, caro Equo.

Se non supera (postumo) il tuo esame e quello di Elena (valutate l'autorevolezza), allora chino il capo.

by Mat

elena ha detto...

Elys, cara... non esiste una ricetta per diventare indifferenti. Solo una serie di bastonate (metaforiche) quotidiane, che alla lunga riescono ad abbrutire anche buona parte dei migliori. Ma ci sono persone, le più sensibili, che nemmeno di fronte alle bastonate si piegano - e non si piegheranno. Soffrono, questo sì. Ma non ne possono fare a meno, pena il perdere la loro sensibilità (quella che, per quel poco che ti conosco, tu hai).
So di non essere confortante... ma sei bella così, con la tua indignazione e la tua rabbia. Solo, cerca di incanalarla in modo che, se non produttiva, sia almeno non negativa per te. Ti abbraccio.
Mat: il mio non era un rimprovero, bensì una richiesta di chiarimenti. Quanto all'orgoglio di Equo, e perché no? Smettiamola di essere falsamente modesti e prendiamoci i meriti che ci competono (che peraltro comportano anche oneri e responsabilità...). Io riconosco autorevolezza alle parole di Equo perché l'ho visto in azione - e neppure tanto. E questo è quanto.

Equo ha detto...

Caro Mat, mai confondere il peccato d'orgoglio con una serena valutazione delle proprie capacità. Il buon vecchio Maslow ha fatto un sacco di cose, nella sua vita, più interessanti ed intelligenti della Piramide per cui è noto. In quel caso (ma, bada, non sono certo io il solo a dirlo... assieme a me c'è anche qualche premio Nobel) ha pagato il prezzo a ciò cui accennavo nel post originario, ovvero alla non conoscenza dei progressi di altre discipline. Ora: non è grave se un astrofisico non s'intende di idraulica, probabilmente, ma non è più concepibile, oggi, che uno psicologo non s'interessi di etologia comparata. La Piramide di Maslow è utile come strumento: anche la geometria euclidea lo è... ma è tutta sbagliata, una pura convenzione che continuiamo ad usare perché ci facilita la vita ed i calcoli. Dopodiché (e lo dico senza nessun intento polemico) tu hai il pieno diritto di considerarmi presuntuoso perché oso contrapporre la mia esperienza alle teorie maslowiane ma, se dovessi usare gli stessi criteri, cosa dovremmo pensare di chi, senza neppure la mia modesta conoscenza, si erge a giudice mio, di Chomsky e quant'altri? Per fortuna non sono abituato a giudicare le persone solo in base a qualche scambio d'opinioni...però, se fossi in te, rifletterei seriamente su chi sta comettendo un peccato d'orgoglio.
Con immutato affetto...

Elys: prometto che affronteremo presto l'argomento... ma non sono in grado di prometterti che il mio approccio al problema ti soddisferà :-) Comunque perché, magari, non mi scrivi in privato: senza particolari potrei essere solo molto (forse troppo) generico: sono un genio, ovviamente... ma ho anch'io i miei limiti, che diamine! :-))

Anonimo ha detto...

Non mi sento un giudice e non sono neanche un censore, rispetto sempre l'opinione altrui e se dico la mia e solo perchè "penso".

L'etologia comparata è senz'altro una scienza da associare alla psicologia e alla pedagogia, di sicuro alcuni comportamenti animali sono comuni agli uomini. E anche molti fattori esterni influiscono sullo sviluppo sia degli animali che degli uomini.

Il mio commento ha contestato solo il principio da te esposto che la prima priorità dell'uomo è l'amore (o il piccione).

Tutto quà.

Visto che ami Socrate, sai benissimo che il suo motto era "So di non sapere".

Sei tu che sei sceso in piazza, se noin vuoi essere contraddetto sali in cattedra.

Con stima
by Mat

Anonimo ha detto...

Ciao Equo! Anche se non scrivo, leggo ogni volta che posso!
Con il lavoro, ho poco tempo per divertirmi in giro per internet!:/
Sai che i miei interventi sono diretti soprattutto verso un argomento!?
In questi giorni avrei davvero tanto veleno da sputare! Ma non scrivo per questo!
Mi sono deciso a intervenire soltanto perchè improvvisamente è apparso un anonimo, che si firma alla fine del commento, "Mat"!
Un nuovo personaggio?
Direi che è una vecchia conoscenza che si nasconde dietro un altro nick!
Avesse avuto almeno la furbizia di cambiare stile di scrittura e modo di rispondere!?

Mat, perchè non usi più il tuo vero nick REGISTRATO?

accà nissuno è fesso!!!

elena ha detto...

Chi è che ha detto "conosci te stesso"? :)
Quanto poi al fatto che Equo sia sceso in piazza... non dubito che lo abbia fatto un sacco di volte. E lo rifarà ogniqualvolta lo riterrà opportuno, suppongo... ma qui la piazza non c'entra. Equo ha aperto un blog e dice quello che pensa, senza neppure bisogno di salire in cattedra. Tra l'altro, alcuni dei miei migliori professori usavano la cattedra solo per appoggiarci i libri.
Perché mi scaldo tanto? Perché "difendo" Equo, che tra l'altro non ne ha bisogno? Semplicemente perché anch'io ho un blog e difendo il diritto di chiunque di dire quello che gli pare. Anche agli "oppositori", sia chiaro... ma sempre tenendo presente che "est modus in rebus".
Non solo e non tanto perché siamo a "casa sua". Semplicemente perché le polemiche trascinate finiscono con il puzzare di ripicche da asilo e non portano da nessuna parte. Ma quewsto è solo il mio parere.
Suerte.

Equo ha detto...

Una rosa perderebbe il suo profumo se la chiamassimo con un altro nome?
Mat, o comunque si chiami, è in ogni caso il benvenuto in quanto, per quanto mi riguarda, sino ad oggi, con questo nik, si è limitato ad esporre ciò che pensa ed a polemizzare con ciò con cui non è d'accordo, senza indulgere ad insulti o attacchi personali. Qui, a "casa mia", come dice Elena, le porte sono aperte a tutte le persone civili, anche (e, forse, soprattutto) se la pensano diversamente da me: mi divertirei molto meno se non potessi sostenere le mie tesi di tanto in tanto con la foga che solo un oppositore riesce a generare :-) In ogni caso... vediamo cosa vi dirà il post che sto per introdurre e, poi, passiamo ad altro... e preparatevi a nuove stimolanti controversie :-)

Equo ha detto...

PS: ciao Sugar. E' bello sapere che ci sei ancora, ma anche la tua verve polemica, ogni tanto, ci manca! :-)

Anonimo ha detto...

Stuart Mill (1806- 1873) la cui analisi dell’induzione e della

logica della ricerca sperimentale, contenuta nel Sistem of

logic (1843) avrebbe avuto in seguito una notevole anche se

indiretta influenza sullo studio del comportamento animale

Alexander Bain[1]. Il tema fondamentale della psicologia di

Bain fu costituito dall’esame dettagliato dei rapporti

esistenti tra processi nervosi e fenomeni psicologici.

Douglas Spalding (1840- 1877). In una sola parola, Spalding

dimostrò l’esistenza degli istinti. Mentre questi

comportamenti, quindi, gli parvero completamente istintivi, lo

sviluppo di altre reazioni sembrava comportare anche alcuni

elementi legati all’esperienza; egli parlò a questo proposito

di “istinti imperfetti”.

Spalding: Thomas Henry Huxley (1825- 1895),fu il primo a

mettere in evidenza tutte le implicazioni delle ipotesi che gli

animali non umani siano delle macchine biologiche di grande

complessità e che vi sia una completa continuità tra l’uomo e

gli altri animali.

Gorge Romanes (1848- 1894).Nel 1882 pubblicò Animal

Intelligence , una summa di contributi forniti da osservatori

che avevano una vasta fama di competenza, o da addestratori e

semplici proprietari di animali. Si evince chiaramente la

convinzione che gli animali possedessero emozioni e capacità

intellettive analoghe a quelle umane.Romanes era convinto che

chiedersi se un animale possedesse una mente equivalesse a

chiedersi se esso fosse consapevole; l’unica prova obiettiva

che egli riusciva ad immaginare riguardo a questo problema

consisteva nel verificare se l’animale fosse o meno capace di

effettuare delle scelte, ritenendo che la scelta si fosse

verificata quando era possibile determinare che il

comportamento in esame era influenzato dalle esperienze

passate.

Lloyd Morgan (1852- 1936). Morgan formulò il suo canone:
“In nessun caso possiamo interpretare un’azione come il

risultato dell’esercizio di una facoltà superiore, qualora ci

sia possibile interpretarla come il risultato dell’esercizio di

una facoltà che si trova più in basso nella scala psicologica”.

Si tratta dell’applicazione nell’ambito della psicologia

comparata del famoso principio del rasoio di Ockam e cioè

cercare la spiegazione più semplice in ogni fenomeno.

Jacques Loeb (1859- 1924),studioso dei movimenti orientati di

vegetali e di animali, secondo il quale il comportamento si

realizzerebbe mediante i “tropismi”, reazioni meccaniche e

involontarie.

Herbert Jennings (1868- 1947), formulò delle critiche alla

teoria dei tropismi.Secondo lo studioso i cambiamenti nello

stato interno dell’animale possono dipendere da vari fattori:

in primo luogo, quando si applica uno stimolo, dipendono da

quali altri stimoli sono presenti in quel momento nell’ambiente

dell’animale; in secondo luogo, da quante volte in precedenza

l’animale è stato esposto a quel particolare stimolo. La

ripetuta presentazione di uno stimolo produce una forma

particolare di apprendimento chiamata “abituazione”, che

consiste nella rimozione della risposta dal comportamento

dell’animale.

zoologi come Oskar Heinroth (1871- 1945), Jacob von Uexküll (

1864 -1944) e Charles Withman(1868- 1947), intanto, lavorando

sugli animali constatano che, per esempio, negli uccelli alcuni

comportamenti fondamentali si scatenano indipendentemen­te da

qualsivoglia stimolo esterno, il che significa che l'istinto è

qualcosa di più complesso di una reazione ad un dato ambiente o

situazione.

Si affaccia infine la nozione di Umwelt, o «ambiente

specifico», basilare nella moderna etologia comparata, ovvero

l'ambiente esterno com'è percepito e quindi «vissuto» e

«filtrato» da un organismo specifico, senza il quale non è

possibile prendere correttamente in considerazione gli esseri

viventi. Si inizia cioè a studiare gli ambienti stessi, non

secondo l'aspetto che essi hanno per noi, ma secondo l'aspetto

che hanno per la specie studiata.

Howard constata che gli uccelli si battono per la difesa del

loro territorio con più accanimento di quanto non facciano per

le femmine, Carpenter allarga quest'osservazione alle scimmie

antropoidi.

Erich von Holst (1908- 1962) con i suoi studi sul sistema

nervoso centrale, che dimostrano sperimentalmente l'esistenza

di im­pulsi prodotti spontaneamente dal sistema nervoso

centrale e quindi di compor­tamenti di appetenza che non

poggiano su dei riflessi ma su attitudini dei centri nervosi a

produrre di per sè delle eccitazioni a regolazione automatica.

A partire dai lavori di Konrad Lorenz, Erich von Holst, Karl

Lashley nasce verso la fine degli anni trenta l'etologia

moderna.

Konrad Lorenz associò tutte le idee del suo tempo come nessun altro aveva saputo fare prima di lui e seppe trarne tutte le implica­zioni» . A lui si aggiungeranno Nikolaas Tinbergen[4], Robert Ardrey, Desmond Morris, Irenäus Eibl-Eibesfelt, George Barlow, Julian Huxley, Karl von Frisch, Anthony Storr, di cui alcuni si dedicheranno specificamente alla divulgazione o alla «zoologia umana». L'etologia dall'inizio degli anni cin­quanta conosce ormai una fama mondiale.

Lavorando sulle anatre, Lorenz formulò la teoria dell’imprinting. L’imprinting ha luogo quando un piccolo riceve le cure e l’affetto di una madre diversa da quella biologica, anche se questa madre sostitutiva appartiene ad una specie diversa.
Fu così che Lorenz si propose come ‘madre sostitutiva’ per molte piccole anatre e si accorse che esse si attaccavano affettivamente a lui come avrebbero fatto con la propria madre.

Insieme al suo collega Nikolaas Tinbergen, che poi vinse insieme a Konrad il Premio Nobel, sviluppò la teoria di un meccanismo innato che rimane inutilizzato nelle specie animali fino a che uno specifico evento non agisce da stimolo e l’animale produce il comportamento per la prima volta.
Lo stimolo è specifico e produce una serie di comportamenti, come le posizioni di attacco o di difesa usate da molti animali. Lo stimolo si chiama ‘releaser’ e la struttura nervosa che risponde prontamente a tale stimolo producendo il comportamento istintivo si chiama ‘meccanismo innato di rilascio’.Nel 1952 pubblicò un libro famoso in tutto il mondo, l’Anello di Re Salomone, uno studio sul comportamento animale presentato con taglio divulgativo, con molte esperienze divertenti compiute con gli animali e molte illustrazioni.
Nel 1973 Lorenz, Tinbergen e Frisch, che studiavano le forme di comunicazione nelle api, ottennero congiuntamente il premio Nobel per le loro ricerche nel campo del comportamento animale.


Irenäus Eibl-Eibesfeldt, studioso di fama mondiale, allievo di Lorenz.L’uomo è per natura un creatore di cultura: egli apprende la sua lingua, i suoi costumi e molte altre cose. Ma sicuramente non viene al mondo come una tabula rasa.


E' da un altro punto di vista che più recentemente la scuola di Francoforte è scesa in guerra contro le scienze umane o, per riprendere la sua terminologia, contro ogni “antropologia”. Questa scuola, i cui maestri sono stati i filosofi e sociologi Theodor Adorno e Max Horkheimer, così come il giovane Marcuse, e il cui rappresentante più in vista è oggi Jürgen Habermas, basa i suoi argomenti su una concezione della scienza incontestabile: ogni scienza sfocia in una tecnica, rendendo il suo oggetto disponibile per l'uomo. Lo scienziato, beninteso, può essere personalmente disinteressato, animato unicamente da una volontà di conoscenza. La cosa non impedisce che ogni definizione di un oggetto, necessariamente verificata dall'esperienza, si traduce in tecnica di determinazione pratica di tale oggetto, il quale può di conseguenza essere manipolato secondo i suoi desideri dal tecnico. L'antropologia, avendo l'uomo per oggetto, sbocca dunque in tecniche di manipolazione dell'uomo sull'uomo – costituendo uomini-oggetto in rapporto a uomini-soggetto.

Stop copia e incolla.

Incuriosito da questa discussione, mi sono messo a zigzagare nel web. Ho postato quello che ritengo più significativo. Essendo l'etologia comparata una scienza umana moderna è ancora soggetta ad approfondimenti, sperimentazioni e studio non può definirsi scienza esatta e lo dimostrano le varie teorie degli scienzati che ho citato
Senza nulla togliere agli studiosi, ma solo per i curiosi amanti del "dubbio", ho citato "la guerra" contro le scienze umane.

Questo è il mio ultimo commento se infastidisco troppo, anche se constato che Equo è stato indulgente. Da ora, visto che mi diverte, mi limiterò a leggervi.

By Mat.

Anonimo ha detto...

Stuart Mill (1806- 1873) la cui analisi dell’induzione e della
logica della ricerca sperimentale, contenuta nel Sistem of
logic (1843) avrebbe avuto in seguito una notevole anche se
indiretta influenza sullo studio del comportamento animale

Alexander Bain[1]. Il tema fondamentale della psicologia di
Bain fu costituito dall’esame dettagliato dei rapporti
esistenti tra processi nervosi e fenomeni psicologici.

Douglas Spalding (1840- 1877). In una sola parola, Spalding dimostrò l’esistenza degli istinti. Mentre questi comportamenti, quindi, gli parvero completamente istintivi, lo sviluppo di altre reazioni sembrava comportare anche alcuni
elementi legati all’esperienza; egli parlò a questo proposito
di “istinti imperfetti”.

Spalding: Thomas Henry Huxley (1825- 1895),fu il primo a
mettere in evidenza tutte le implicazioni delle ipotesi che gli
animali non umani siano delle macchine biologiche di grande
complessità e che vi sia una completa continuità tra l’uomo e
gli altri animali.

Gorge Romanes (1848- 1894).Nel 882 pubblicò Animal Intelligence , una summa di contributi forniti da osservatori che avevano una vasta fama di competenza, o da addestratori e semplici proprietari di animali. Si evince chiaramente la convinzione che gli animali possedessero emozioni e capacità intellettive analoghe a quelle umane.Romanes era convinto che chiedersi se un animale possedesse una mente equivalesse a
chiedersi se esso fosse consapevole; l’unica prova obiettiva che egli riusciva ad immaginare riguardo a questo problema consisteva nel verificare se l’animale fosse o meno capace di effettuare delle scelte, ritenendo che la scelta si fosse
verificata quando era possibile determinare che il
comportamento in esame era influenzato dalle esperienze
passate.

Lloyd Morgan (1852- 1936). Morgan formulò il suo canone: “In nessun caso possiamo interpretare un’azione come il risultato dell’esercizio di una facoltà superiore, qualora ci sia possibile interpretarla come il risultato dell’esercizio di
una facoltà che si trova più in basso nella scala psicologica”.
Si tratta dell’applicazione nell’ambito della psicologia
comparata del famoso principio del rasoio di Ockam e cioè
cercare la spiegazione più semplice in ogni fenomeno.

Jacques Loeb (1859- 1924),studioso dei movimenti orientati di
vegetali e di animali, secondo il quale il comportamento si
realizzerebbe mediante i “tropismi”, reazioni meccaniche e involontarie.

Herbert Jennings (1868- 1947), formulò delle critiche alla
teoria dei tropismi.Secondo lo studioso i cambiamenti nello
stato interno dell’animale possono dipendere da vari fattori:
in primo luogo, quando si applica uno stimolo, dipendono da
quali altri stimoli sono presenti in quel momento nell’ambiente
dell’animale; in secondo luogo, da quante volte in precedenza
l’animale è stato esposto a quel particolare stimolo. La
ripetuta presentazione di uno stimolo produce una forma
particolare di apprendimento chiamata “abituazione”, che
consiste nella rimozione della risposta dal comportamento
dell’animale.

zoologi come Oskar Heinroth (1871- 1945), Jacob von Uexküll ( 1864 -1944) e Charles Withman(1868- 1947), intanto, lavorando
sugli animali constatano che, per esempio, negli uccelli alcuni
comportamenti fondamentali si scatenano indipendentemen­te da
qualsivoglia stimolo esterno, il che significa che l'istinto è
qualcosa di più complesso di una reazione ad un dato ambiente o
situazione.

Si affaccia infine la nozione di Umwelt, o «ambiente specifico», basilare nella moderna etologia comparata, ovvero l'ambiente esterno com'è percepito e quindi «vissuto» e filtrato da un organismo specifico, senza il quale non è possibile prendere correttamente in considerazione gli esseri viventi. Si inizia cioè a studiare gli ambienti stessi, non secondo l'aspetto che essi hanno per noi, ma secondo l'aspetto che hanno per la specie studiata.

Howard constata che gli uccelli si battono per la difesa del loro territorio con più accanimento di quanto non facciano per le femmine, Carpenter allarga quest'osservazione alle scimmie
antropoidi.

Erich von Holst (1908- 1962) con i suoi studi sul sistema
nervoso centrale, che dimostrano sperimentalmente l'esistenza
di im­pulsi prodotti spontaneamente dal sistema nervoso centrale e quindi di compor­tamenti di appetenza che non poggiano su dei riflessi ma su attitudini dei centri nervosi a produrre di per sè delle eccitazioni a regolazione automatica.

A partire dai lavori di Konrad Lorenz, Erich von Holst, Karl
Lashley nasce verso la fine degli anni trenta l'etologia moderna.

Konrad Lorenz associò tutte le idee del suo tempo come nessun altro aveva saputo fare prima di lui e seppe trarne tutte le implica­zioni» . A lui si aggiungeranno Nikolaas Tinbergen[4], Robert Ardrey, Desmond Morris, Irenäus Eibl-Eibesfelt, George Barlow, Julian Huxley, Karl von Frisch, Anthony Storr, di cui alcuni si dedicheranno specificamente alla divulgazione o alla «zoologia umana». L'etologia dall'inizio degli anni cin­quanta conosce ormai una fama mondiale.

Lavorando sulle anatre, Lorenz formulò la teoria dell’imprinting. L’imprinting ha luogo quando un piccolo riceve le cure e l’affetto di una madre diversa da quella biologica, anche se questa madre sostitutiva appartiene ad una specie diversa.
Fu così che Lorenz si propose come ‘madre sostitutiva’ per molte piccole anatre e si accorse che esse si attaccavano affettivamente a lui come avrebbero fatto con la propria madre.

Insieme al suo collega Nikolaas Tinbergen, che poi vinse insieme a Konrad il Premio Nobel, sviluppò la teoria di un meccanismo innato che rimane inutilizzato nelle specie animali fino a che uno specifico evento non agisce da stimolo e l’animale produce il comportamento per la prima volta.
Lo stimolo è specifico e produce una serie di comportamenti, come le posizioni di attacco o di difesa usate da molti animali. Lo stimolo si chiama ‘releaser’ e la struttura nervosa che risponde prontamente a tale stimolo producendo il comportamento istintivo si chiama ‘meccanismo innato di rilascio’.Nel 1952 pubblicò un libro famoso in tutto il mondo, l’Anello di Re Salomone, uno studio sul comportamento animale presentato con taglio divulgativo, con molte esperienze divertenti compiute con gli animali e molte illustrazioni.
Nel 1973 Lorenz, Tinbergen e Frisch, che studiavano le forme di comunicazione nelle api, ottennero congiuntamente il premio Nobel per le loro ricerche nel campo del comportamento animale.


Irenäus Eibl-Eibesfeldt, studioso di fama mondiale, allievo di Lorenz.L’uomo è per natura un creatore di cultura: egli apprende la sua lingua, i suoi costumi e molte altre cose. Ma sicuramente non viene al mondo come una tabula rasa.


E' da un altro punto di vista che più recentemente la scuola di Francoforte è scesa in guerra contro le scienze umane o, per riprendere la sua terminologia, contro ogni “antropologia”. Questa scuola, i cui maestri sono stati i filosofi e sociologi Theodor Adorno e Max Horkheimer, così come il giovane Marcuse, e il cui rappresentante più in vista è oggi Jürgen Habermas, basa i suoi argomenti su una concezione della scienza incontestabile: ogni scienza sfocia in una tecnica, rendendo il suo oggetto disponibile per l'uomo. Lo scienziato, beninteso, può essere personalmente disinteressato, animato unicamente da una volontà di conoscenza. La cosa non impedisce che ogni definizione di un oggetto, necessariamente verificata dall'esperienza, si traduce in tecnica di determinazione pratica di tale oggetto, il quale può di conseguenza essere manipolato secondo i suoi desideri dal tecnico. L'antropologia, avendo l'uomo per oggetto, sbocca dunque in tecniche di manipolazione dell'uomo sull'uomo – costituendo uomini-oggetto in rapporto a uomini-soggetto.

Stop copia e incolla.

Incuriosito da questa discussione, mi sono messo a zigzagare nel web. Ho postato quello che ritengo più significativo. Essendo l'etologia comparata una scienza umana moderna è ancora soggetta ad approfondimenti, sperimentazioni e studio non può definirsi scienza esatta e lo dimostrano le varie teorie degli scienzati che ho citato
Senza nulla togliere agli studiosi, ma solo per i curiosi amanti del "dubbio", ho citato "la guerra" contro le scienze umane.

Questo è il mio ultimo commento. Da ora, visto che mi diverte, mi limiterò a leggervi.

PS: scusatemi , ho postato senza controllare e appare illeggibile.

Equo ha detto...

Bèh, forse sarebbero bastati i link alle relative pagine. Inoltre mancano alcuni dei ricercatori più interessanti (è tutta roba un po' datata, ma, forse, le cose arrivano in rete parecchio dopo che sono state pubblicate sulle riviste specializzate e simili). In ogni caso l'etologia non è una scienza esatta, non lo è l'etologia comparata; non è una scienza esatta neppure la psicologia, o l'antropologia...e, se vogliamo dare retta alla fisica quantistica, di scienze esatte non ne possono proprio esistere! Ci muoviamo per tentativi ed errori, per approssimazioni che si avvicinano sempre più ad una verità forse inconoscibile nel suo complesso (ma, qui, sfondiamo nella filosofia... quanto mai inesatta anch'essa!) :-) Il problema è sempre lo stesso: tutta la geometria che si studia nei primi anni di scuola (quella euclidea, per capirci) è un falso, ma per misurare una stanza va benissimo e, quindi, la usiamo. "L'esattezza", in questo caso, non è altro che la misura della funzionalità. Con le teorie psicologiche funziona allo stesso modo: la più giusta è quella che funziona meglio e permette di far star bene le persone o farle uscire dal loro star male. Quarant'anni di esperienza mi hanno condotto a fare delle scelte... e se anche resuscitassero Freud e Jung a dirmi che sbaglio... vorrei che me lo dimostrassero con dei risultati migliori :-))) Detto ciò sarei comunque grato a Mat se non si limitasse a fare l'osservatore: possiamo anche scaldarci, a volte, ma, in fondo, siamo qui per parlare, no?

Anonimo ha detto...

Grazie Equo! Se ti manco tanto lascerò qualche mia nota polemica!
:)

Anonimo (tanto ho capito che sei Mat), ha ragione Equo! Bastavano i link delle pagine!
Mi annoia leggere in un blog una sfilza di citazioni! Preferisco commenti come quelli di Elena o di Equo!Almeno oltre alla conoscenza, comunicano anche passione e sentimento!
A me, che posso definirmi ignorante, non ha dato ASSOLUTAMENTE NULLA, questa lunga somma di nomi e teorie! L'unica reazione è stata quella di saltarla e di passare oltre!

Bravo! Fai che questo sia il tuo ultimo commento e torna a firmarti col tuo vero nick!
Ripeto: ho capito chi sei! Basta con l'anonimato!
Non dimeticarti che provengo dal...SUD!
Noi di laggiù ti vendiamo anche l'aria se vogliano!

Anonimo ha detto...

ciao sugar,
sono casertano e navigo in questo blog da poco.
L'ultimo commento di Equo mi ha soddisfatto anche se ognuno resta sulle sue, ma dimostra che le sue valutazioni sono soggettive anche se ponderate e ricche di esperienza e di studio.
Quelle citazioni dimostrano che ho letto quel che ho postato, essendo un collage preso quà e là e anche se noiose erano rivolte ad Equo e non ad altri.

by Mat

Yuri Abietti ha detto...

Scusate, non ho letto tutta la discussione, ma dato che sono tornato da queste parti per il mio commento al primo post, ho letto e dato un'occhiata in giro. La cosiddetta Piramide dei Bisogni di Maslow viene tutt'ora insegnata praticamente al primo anno di Psicologia, nel corso di Psicologia Generale, e viene detto espressamente da qualsiasi professore che è ampiamente discutibile. Quindi, se era effettivamente questo il fulcro della discussione, non vedo scopo o ragione per la polemica stessa.
Cheers.