sabato 13 ottobre 2007

L'UOMO DEI SECCHI


La casa dei miei nonni materni sorgeva in campagna, sulla sponda del grande fiume, come ho già avuto modo di accennare.
Come molte case rustiche aveva ancora il gabinetto all’esterno, alla turca (come si diceva): in pratica uno scomodo stanzino con al centro un profondo foro che finiva in una fossa biologica.
Periodicamente, per svuotare la fossa del suo non gradevole contenuto, arrivava “l’Uomo dei Secchi”.
A quell’epoca, infatti (la guerra era finita da non molto) non c’erano pompe idrovore o altre diavolerie del genere: c’era, invece, questo omino con delle lunghe pertiche sulle quali aveva agganciato alla meglio delle rugginose latte di una buona dimensione che, un tempo, avevano contenuto passata di pomodoro, olio o acciughe sotto sale.
Scoperchiava il pozzo sollevando la pesante lastra di pietra che lo ricopriva, calava le sue latte e, pian piano, trasferiva tutto il contenuto della fossa sul vecchio e scassato camioncino con cui era arrivato.
Malgrado fosse una persona pulita ed ordinata non era possibile avvicinarlo senza sentire, probabilmente per suggestione, un certo lezzo di escrementi… e la sua vita sociale non doveva essere un granché.
Ciò nonostante era l’uomo più allegro che io avessi mai conosciuto: faceva il suo lavoro cantando e fischiettando ed aveva sempre un sorriso pronto per noi bambini che, un po’ morbosamente, gli stavamo intorno mentre si affaccendava in quella sua non esaltante attività.
Con la faccia tosta che, spesso, non manca ai ragazzini, un giorno non mi trattenni ed osai domandargli:

“Scusa! Ma come accidenti fai a sembrare così felice malgrado, lascia che te lo dica, questo lavoro di merda!”

“Vedi…” – mi rispose con il suo immancabile sorriso – “… tu guardi questo liquame e vedi solo escrementi ed orina, cose brutte e puzzolenti! Ma io so che il carico del mio camion finirà per fare da concime, così non guardo al presente, ma al futuro… e dove tu vedi solo merda io scorgo i rossi pomodori, i delicati pisellini… o, magari, le splendide rose che nasceranno grazie a me…”

Non ho più scordato la lezione di quel poeta… ma sono stato anche attento, spero, a non interpretarla male, perché è troppo facile trarne una morale di rassegnazione, una sorta d’invito a trovare qualcosa di buono anche nella peggiore delle condizioni, trasformarla, cioè, in un alibi per non migliorarsi.
Occorre, al contrario, cercare nel mondo e dentro se stessi sino a che non si trova il “posto giusto”, il “giusto mestiere”, la situazione che ci permette di sentirci in armonia con la vita.

A questo punto, davvero, non è più importante cosa facciamo, dato che abbiamo scoperto chi siamo!
Meglio un “Uomo dei Secchi” che maneggia le feci fischiettando, che un direttore di banca frustrato dal suo lavoro…

Comunque, la prossima volta che la vostra vita vi sembrerà piena di merda… provate a guardare al futuro ed a vedere le rose.

47 commenti:

Anonimo ha detto...

E quello che non si riesce a guardare più Equo... al futuro!
Credo che un presente in rapida e continua evoluzione (o involuzione) catturi la nostra attenzione solo all'immediatezza, all'oggi.
Quindi se io raccolgo merda, sento solo il fetore, nonché il dolore della pertica che, ondeggiando, infierisce nella spalla.

P.S.:Per la fretta scappo via dallo sportello postale lasciando tra le mani dell'impiegata, la ricevuta di pagamento del bollettino, allora lei mi dice: "ehi giovanotto! Non andare di fretta! Hai dimenticato questo."
Io rispondo riprendendomi la ricevuta: "Mi scusi e grazie mille, ma non è colpa mia... io non lo voglio... è il sistema che mi spinge" e così parlando mi accorgo che ero già giunto all'uscita.

Ciao :))

Anonimo ha detto...

ERRATA CORRIGE:
"E' quello che..." anzichè "E quello che..."

Anonimo ha detto...

Equo, dici sempre cose giuste, ma parti dal presupposto che ognuno ha la facoltà di scelta, allora se c'è questa occasione tanto vale fare quella giusta, appagante, in linea con la propria anbizione.
In teoria ogni uomo è arbitro del proprio destino, in pratica bisogna fare i conti con la necessità di sopravvivere e del senso della libertà, raggiungendo in qualche modo l'indipendenza economica. A volte si sceglie di vivere dose si nasce. per i legami acquisiti che appagano il lato affettivo.
Leggendoti scopro che la tua vita è un romanzo e che il desiderio di conoscere e confrontarti è stato il vero motore della tua vita. Non tutti sono come te e si rischia di fallire. specie oggi, come dice Edgar.
Allora sarebbe opportuno che gli uomini imparassero a trovare se stessi, non nel lavoro, che è divenuto un mezzo di sopravvivenza, ma nel tempo libero.
Posso citare ancora Socrate che riusciva a servire la patria in armi, anche distinguendosi per resistenza e coraggio, ma non era nato per fare il guerriero.
Pecunia non olet.

By Mat

Equo ha detto...

Hai ragione, Edgar...in parte. La mia generazione più ancora della tua ha dovuto rendersi tristemente conto che non avrebbe cambiato il mondo. L'opzione che ci rimane è mutare noi stessi o, meglio, non lasciarci cambiare troppo da qursta società. Se scegli di "tenere il passo" con un mondo che corre (verso la sua rovina, tra l'altro)ti verrà il fiatone e perderai un sacco di cose per strada; l'alternativa è mantenere la propria andatura... e, ovviamente, pagare un altro prezzo, quello, ad esempio, d'essere considerati inadeguati, anacronistici, sognatori o che altro...
Ti regalo dei versi che "mi hanno ritrovato" proprio ieri, fanne buon uso:
"E segavano i rami sui quali stavano seduti, gridandosi
l'un l'altro le loro esperienze per segare con più vigore.
E crollarono nell'abisso. E quelli che li guardavano
scossero la testa e continuarono a segare con forza".

Bertold Brecht

Anonimo ha detto...

Non hai ancora svelato il significato mascosto nel titolo del tuo post precedente.

Mat

Equo ha detto...

Io credo, Mat, che ognuno possa sempre scegliere. Come ho già citato altrove, credo, Sartre dice che il soldato in trincea non ha il diritto di maledire la guerra, perché poteva disertare o suicidarsi, se proprio la guerra non la voleva fare. Se le soluzioni ci sembrano peggio del problema e decidiamo di "restare in trincea"... abbiamo fatto una scelta e non è giusto incolpare la società, la sfortuna, Dio o il Diavolo...
C'è SEMPRE un prezzo da pagare, ma siamo noi a scegliere quale. Detto per inciso io sono tutt'altro che un "socratico": non ho il suo rispetto per lo stato, non ho la sua fede nella legge anche quando è palesemente ingiusta, ad esempio. Posso ammirare la coerenza con cui accetta la tazza di cicuta per non venire meno ai suoi principi... ma non sono i miei principi. Comunque resto convinto che, alla fine della vita, ognuno raccoglie quello che ha seminato con le proprie scelte quotidiane. Credo che quando (tra cent'anni)ci troveremo sul nostro ultimo letto a fare il bilancio del dare ed avere della nostra esistenza, non ci chiederemo quanto abbiamo guadagnato, né quanto abbiamo posseduto... ma quanto siamo stati capaci di amare e farci amare, quanto abbiamo veramente vissuto la vita.
Ogni vita è un romanzo... e sei tu a scriverlo.

Anonimo ha detto...

Equo la poesia da te citata lascia poco ai commenti, ma se così va il mondo, anche tu stai seduto su quel ramo, dietro a quello che sega e benchè gridi sei destinato a cadere, come tutti.
Il mondo cambierà solo se il business del risanamento darà più profitti di quello che lo distrugge. Non grazie ai saggi.

by Mat

Equo ha detto...

Oh, già.... il titolo del precedente post! Solo una sorta di scherzo, una parafrasi del titolo di un libro di Aldo Busi... che era molto più incisivo del mio : "Cazzi e Canguri (pochissimi i canguri)"
Solo per dimostrare che, ogni tanto, faccio anche cose senza senso, per puro divertimento :-))

Equo ha detto...

Mat, Mat! E chi credi che insegnerà al mondo a segare il ramo stando seduti dalla parte del tronco? :-)))
Prevedendo l'estinzione dell'Uomo, sepolto da pannoloni, detersivi, radiazioni, odio razziale e programmi TV demenziali, ormai sto predicando ai Delfini :-))

"I mansueti erediteranno la Terra"...

Anonimo ha detto...

Come sopravvaluti l'uomo Equo, ti sembra davvero che ognuno, solo perchè appartenente a questa specie, abbia facoltà intellettive e virtù sufficienti per realizzarsi?
Chi è l'uomo, quello sul palco o davanzale che arringa il popolo e lo piega ai suoi desideri o glimindividui del popolo che lo acclamano eccitati e ciechi.
L'uomo è il condottiero che guerreggia per le sue ambizioni o gli individui che compongono il suo esercito che vanno incontro alla morte per motivi e interessi che non sono i propri.
Era un uomo Hitler o le migliaia di tedeschi che hanno devastato il mondo e massacrato gli ebrei.

By Mat

Equo ha detto...

Mat: la tua ultima affermazione merita uno spazio adeguato...magari ci farò un post. Per ora ti dico solo che Hitler era un uomo...ma lo erano anche le sue vittime e che, a far bene i conti, ci sono innumerevoli perseguitati in più, sulla Terra, rispetto ai persecutori. Vedi: coloro che continuano, nonostante tutto, a credere nell'Uomo si battono, finiscono a terra, si rialzano e ricominciano... Chi è travolto dal cinismo si ritira disgustato dalla lotta e, in questo modo, diventa complice oggettivo dei persecutori. Ma ne riparleremo... Ora vado a cercare le tracce della lince: la mia cagnona Ambra dice che, 'stanotte, è passata qui accanto. A dopo... :-)

elena ha detto...

Concordo mio malgrado con le obiezioni già mosse: la vita contingente oggi è così dura che è difficile vedere le rose... io poi, sufficientemente vecchia per aver vissuto la delusione della sconfitta dell'immaginazione al potere e oltretutto bruciata dal mondo del profitto, davvero ho grossi problemi a restare positiva... a volte. Perché, per mia fortuna, la mia rosa ce l'ho sotto gli occhi tutti i giorni: mia figlia. E' per lei, quando io non mi basto, che continuo caparbiamente la lotta.
Ma ha ragione anche Equo: ognuno è quello che vuole essere. Non tanto in termini di denaro, intendiamoci: i tempi in cui "bastava andare in america" per far fortuna sono passati. Solo, ritengo che la filosofia più "utile" sia quella che ho appena finito di elaborare (e se siete fortunati ci farò un post, da me): rinunciare ai propri desideri è sconsiderato e stupido e inutile. Il sacrificio non serve a nulla. Se sei convinto di poter essere un ottimo ingegnere nucleare, ti devi battere e non arrendere finché non lo divieni. Non è andando a fare l'impiegato di banca che aiuti te e/o il tuo prossimo: sarai insoddisfatto tu ed il tuo prossimo non ti ringrazierà perché verrà comunque stritolato da questo mondo di apparenze. Segui la tua strada... certo, con un minimo di buon senso e di reale conoscenza dei tuoi limiti (uso il "tu" ma intendo di chiunque). Invece, se ti batti per diventare quello che vuoi, sarai comunque soddisfatto perché stai facendo qualcosa in cui credi. E se non ci arriverai comunque, ingoierai i tuoi bravi rospi e delusioni... ma lo farai sulla tua strada. Mentre da "travet" li ingoieresti comunque e in più ti troveresti con la voglia di sputarti in faccia. A te e al mondo.
Lo so, sono perle di saggezza... :) ma a parte il fatto che sono egocentrica e che un sacco di altra gente ci ha già pensato... è vero che uno può scegliere, sempre. Solo che a volte è doloroso. Molto più che lasciarsi scorrere il mondo addosso... anche se pure quella è una scelta.
Mat: per me l'uomo è (in media) cattivo stupido pecorone ed egoista. Altro che buon selvaggio... ma sta al filosofo - o comunque al saggio - fargli capire che, nel suo egoismo, ci guadagna di più ad essere "solidale" che non ad essere perennemente in guerra con gli altri. Messa così suona più accettabile... e che importa se il messaggio recondito è "leggermente" diverso? "Il fine giustifica i mezzi - se il fine è buono" tanto per citare, una volta tanto per esteso, il buon Machiavelli.
Ma temo di aver messo un po' troppa carne al fuoco e non essere stata troppo chiara... colpa vostra che avete commentato prima di me!!! :)
Scherzo... PACE! :)

Alzata con pugno ha detto...

Aggiungerei solo che è molto difficile seguire le proprie inclinazioni e spiragli di felicità nel tempo libero, dato che oggi è difficile averne. Se lavori, se hai la fortuna di lavorare e di guadagnare qualcosa per essere un po' sereno, difficilmente avrai tempo libero che non ti serva per riprendere fiato, per dar fiato ai tuoi amori, per riposare. E i sogni a poco a poco si allontanano.

Equo ha detto...

Bravi: continuate ad usare la testa. Non c'è niente che dia più fastidio al "sistema" :-)
Però, Alzata con Pugno, con un nick come quello (da "Un Uomo chiamato Cavallo", vero? Ma anche con un sapore di "pugno chiuso" d'altri tempi)non mi aspettavo questa nota quasi rassegnata. Rammentatevi: come monaci che in pieno Medioevo copiano volumi in un mondo dove nessuno sa più leggere e li conservano... E' la condizione perché si verifichi il fottuto Rinascimento! Gli "altri" vinceranno il giorno stesso che avranno ucciso i sogni e le speranze...ma, sino ad allora, la partita è aperta!

Anonimo ha detto...

"...Gli 'altri' vinceranno il giorno stesso che avranno ucciso i sogni e le speranze...ma, sino ad allora, la partita è aperta!"... bello.

Ora alziamo il pugno e rinvigoriamoci.

Ciao.

P.S.: grazie per la frase soprascritta Equo.

Anonimo ha detto...

La situazione dell'uomo, stando al post di Elena (concordo con l'uomo medio) e di AlzatacolPugno sembra disperata.
Equo devi faticare un bel pò.
In ogni caso l'accettazione dei propri limiti e della propria condizione è quasi un dovere di un uomo che ha superato la magia dei sogni e della sfida. E non vuol dire che la scelta è la classe "media".
Per quanto mi riguarda la mia vita è sempre stata una sfida al potere ottuso e fazioso, ai prepotenti e al famoso uomo "medio". Questa lotta ideale e morale la si può e la si deve praticare a tutti i livelli, sul lavoro, come al bar. Per migliorare il mondo basta far passare l'idea (amche un bancario può essere utile) della bellezza, dell'equilibrio e della giustizia.

by Mat

Anonimo ha detto...

della serie: "la corda non deve essere nè troppo tesa, nè troppo lenta, ma deve essere tesa quanto basta".

Più o meno lo ricordo così il detto buddista :)

Equo ha detto...

Scusate, gente... in attesa dei commenti di qualcun altro lasciatemi dire ancora che l'atteggiamento elitario e snobistico di chi disprezza gli "uomini medi" non solo non mi appartiene, ma lo considero solo un comodo mezzo per non impegnarsi. La "casalinga di Voghera" non è il nemico: è prigioniera del nemico... e disprezzarla perché legge gli Harmony o guarda L'isola dei famosi serve solo a non far cambiar le cose. Se non credessi nell'Uomo e nelle sue possibilità di riscatto... avrei avuto ed avrei una vita molto più comoda, come ce l'hanno, in genere, quelli che usano il cinismo per giustificare la propria inattività. Non sto riferendomi a nessuno in particolare (non potrei: non vi conosco abbastanza)... ramento solo quante persone, quando partivo per andare a sbattere il muso contro l'ennesimo mulino a vento, mi suggerivano di pensare a me stesso "perché tanto gli uomini non cambiano". Credo che, prima di giudicare chi è "medio" e chi non lo è, bisognerebbe fare un esame di coscienza e guardare con fredda lucidità alla propria esistenza...

elena ha detto...

Prima di tutto preciso che non mi sento tirata in causa in quanto cinica (ogni tanto mi piacerebbe esserlo, ma, per una che ragiona con tutto tranne il cervello, è un'impresa troppo ardua...) e non mi sta bruciando la coda... :)
Non disprezzo l'uomo medio: lo considero solo con occhi disincantati, in modo da non dover poi soffrire troppo di fronte alle evidenti manchevolezze che esprime.
Continuo a sostenere/ritenere la "mia" teoria dell'uomo medio e anzi, ci aggiungo pure la pigrizia - soprattutto mentale.
Ma questo per me non vuol dire lasciarlo al suo destino... troppo comodo! Per il medesimo ma anche per il filosofo, che così avrebbe il diritto, come dice Equo, di starsene tranquillo nella sua torre d'avorio a sputare sentenze che, tanto, si ascolta solo lui.
Ennò! Il filosofo (proprio nel senso di "amante della sapienza" e, per estensione, della verità) deve aprire gli occhi all'uomo medio. Anche utilizzando, ovviamente rimaneggiato, il già citato "pecunia non olet". Non importa il mezzo... ma il risultato.
Quanto poi al giudizio sul singolo uomo medio, lungi da me: esprimo un parere sull'umanità in senso lato - che poi, fortunatamente, viene sconfessato dalla presenza di personalità eccezionali. Ma appunto: si dice "eccezionale" di qualcosa che non è nella norma...
D'altronde: è mai bastato a fermare Don Chisciotte il fatto che nessuno lo seguisse?

Elys ha detto...

Non capisco perchè uno debba rassegnarsi a non vedere il futuro o a sperare di poter avere una vita migliore di quella che si ha. Se ci si rassegna alla propria condizione quasi sicuramente si resterà intrappolati nella "merda", ma se invece si cerca di operare per ottenere un salto di qualità magari si riesce a compiere un piccolo passo in avanti. Quindi io concordo con Equo. E' normale che nella società di oggi non sia facile vedere "le rose", personalmente sono una pessimista cronica, ma nonostante le mie elucubrazioni, le mie cadute "nel va beh tanto qui non si ottiene nulla", non mi arrendo mai. Ho spesso detto che oggi si vive troppo il passato e il futuro e poco il presente. Ancora lo penso e ritengo che si dovrebbe trovare il giusto equilibrio tra le cose. Assaporare il presente. Fare tesoro delle esperienze passate. E costruirsi, attraverso le proprie scelte, il proprio futuro. E non penso neanche che l'uomo si realizzi solo nel tempo libero come dice Mat. La trovo un'affermazione un pò assurda. Uno si realizza a 360°, anche se poi questo realizzarsi può avvenire sia nel lavoro sia nei propri hobby! Al mondo esistono anche persone che amano quello che fanno e non sono tutti necessariamente dei depressi frustrati! Non facciamo sempre di tutta l'erba un fascio!

Anonimo ha detto...

Elys (ho il piacere di parlare con te!) Non che qui si fa dell'erba tutto un fascio, tantomeno non stiamo tentando di dare delle certezze, ma... si sta analizzando la questione e si cerca di ampliare le proprie vedute anche attraverso il confronto scritto.
Come aveva detto Mat in un altro post, spesso si scrive ciò che si scrive quasi per riflettere sul proprio punto di vista. Oppure si provoca l'interlocutore per avere una risposta netta.
Un'altro esempio è la questione "uomo-medio" che è un problema a mio avviso impalpabile, in parte e dico... in parte, l'uomo medio esiste e si concretizza nella massa, ma poi nell'intimo di sè, magari è un pò meno medio.
Ecco le mille sfaccettature che possono essere ampliate solo se ci si confronta di persona.

Ciao.

Anonimo ha detto...

Elys, mi chiami in causa, ma non hai letto tutti i commenti, sono concatenanti e se ne leggi solo uno..... sbagli mira :-)))

In alternativa al lavoro ambito, ho parlato di lavoro come strumento di indipendenza economica.
Ho anche detto che la missione per migliorare e migliorarsi passa attraverso tutti i gangli della società, e dunque anche sul lavoro.

Della serie: Qualunque cosa fai, l'importante è farla bene (bene inteso come impegno costruttivo).

by Mat

Anonimo ha detto...

Elena hai dato del don Chisciotte ad Equo???

Devo confessare che stò diventando blog-dipendente e questo grazie non solo ad Equo (re Artù), i cui post sono unici, ma anche ad Elena (la passionaria) e a Edgar (Parsifal) :-))

by Mat

elena ha detto...

Ehm... no Mat. Non mi permetterei mai, a meno di essere convinta che lui ne sarebbe lieto. In realtà il Don Chisciotte ero io... sempre a lottare con i mulini a vento, ma soprattutto completamente indifferente al fatto che qualcuno mi segua! In realtà, al di là degli scherzi, Equo ha uno spessore "nel reale" che a Don Chisciotte manca... non so come esprimermi meglio senza che sembri in adorazione di Equo, quindi... prendila così!
Ma se preferisci chiamarmi "pasionaria"... non mi offendo certo! :)
E tu, chi vuoi impersonare??? :)
Elys... belle e giuste le tue parole. Lo so anch'io, che non ci si deve arrendere mai... me lo ripeto tutte le mattine, da quattro anni in qua poi... più di una volta al giorno. Ma quando ti sbattono (non chiudono, proprio sbattono) la porta sul naso tutti i santi giorni, è dura... ma è anche per questo che (non mi ricordo se qui o altrove) ho scritto che sacrificarsi è inutile e stupido. Ma dati i precedenti (non solo nostri...) per favore rileggi tutto il mio primo commento (e non solo questa frase, che potrebbe essere fuorviante) prima di "massacrarmi"... :)

Equo ha detto...

Ma che meraviglia, gente! Siamo partiti dalla merda e guardate quanti bei pensieri siete stati capaci di tirar fuori! Come potete ancora dubitare dell'essere umano ?! :-)))
Comunque vi prometto che analizzeremo ancora questioni come la bontà o la cattiveria, la pigrizia o la volontà dell'Uomo... e che cercheremo di farlo senza rinunciare alla scientificità, ma anche senza diventare pallosi! Nell'attesa complimenti a tutti...
E, a proposito, Elena: paragonami pure a Don Chisciotte: nelle povere ballate che, ogni tanto , mi scappano dalle dita, io lo faccio continuamente... adoro la sua tragica dignità e quel suo rifiutare di arrendersi ad un mondo di mercanti.
Buona domenica... e siate sereni.

Giustiziere ha detto...

Buonasera! Equo i tuoi post sono sempre molto intessanti! Mia nonna mi raccomanda di essere lungimirante e di accontentarmi di quello che ho, ma io sono uno pure troppo ambizioso quindi cerco di scalare sempre nuove montagne! Sarà anche che non sono mai soddisfatto, sebbene pensi che bisogna guardare al futuro senza eccessi! Approfitto dell'occasione per invitarti a partecipare e a visitare il blog che ho aperto con altre persone! Naturalmente l'invito è esteso anche a tutti i tuoi abituali visitatori!
http://linguaggieparole.blogspot.com

Equo ha detto...

Buonasera a te, Giustiziere. Mi è già capitato di vedere il blog di cui parli, ed attendo di vedervi anche comparire qualche tuo racconto. Poi ti farò sapere. In bocca al lupo.
Questa è una pubblicità progresso :-))

elena ha detto...

Ah beh... se siamo arrivati all'intervallo (=pubblicità), eccovi per par condicio la pubblicità regresso: ho appena inserito un post nel mio blog che parla di televisioni... o meglio, dell'ulteriore slittamento del trasferimento su satellite di Rete4. AAAAAAAAAAAAAGGGGHHH!
Altro che stare sereni... mi si sta rivoltando lo stomaco!!!

Equo ha detto...

Ma no, Elena: io non potrei immaginare la mia vita senza Nutella ed Emilio Fede! :-))

elena ha detto...

Ma anche te, Equo... non si tratta di una vita senza Nutella (guai!) e senza Fede! La Nutella ce la strafoghiamo anche senza che ce la pubblicizzino (O NO?), quanto a Fede, si tratta solo di mandarlo su un satellite, mica altro!
Lo so che eri ironico, ma tu pensa a quel povero deficiente (nel senso etimologico sia chiaro: "mancante"... evidentemente degli appoggi giusti, dico io) che ha investito i suoi soldi in una TV che è oscurata dalla nascita... manco fosse il Pecorelli dei tempi di OP! E ai lavoratori della sua tv-ombra, non ci pensa nessuno???
OPS! M'ero momentaneamente scordata che non sono "a casa mia"... :)
Buona dominica!

Equo ha detto...

Ovviamente ero ironico! Era per non pensare che il rinvio di 4 anni del trasferimento sul satellite di Rete 4 significa un regalo di qualche centinaio di milioni di eurucci al Brluska nazional-popolare, fatto dal tanto vituperato Prodi-Mortadella...
Ops: mi ero scordato che non ero a casa TUA! :-))

Anonimo ha detto...

Scusa Equo...ma non resisto!!!

Mat!!!!Ma non avevi detto che non commentavi più?
avevi scritto "Questo è il mio ultimo commento. Da ora, visto che mi diverte, mi limiterò a leggervi. " ? E poi trovo diecimila commenti in ogni post?
Come si dice dalle mie parti, me pare a musica e Barra tre ore pa' avvià e quat pa' fà sta' zitte!
sarebbe educato che ti mostrassi per quello che sei, cioè ABIETTO!
te lo ripeto, accà nisciuno è fisso!

Anonimo ha detto...

Tanto per dire la mia...io potrei vivere benissimo senza Fede!
Ma credo riuscirei a vivere molto meglio anche senza Prodi e senza Santoro!
Dopo tutto quello che sta succedendo, mi chiedo come ancora si possano difedenre simili posizioni!
Va bene l'ideologia, ma non a scapito dei più deboli!
Sono in "zona nemica", ma spero caldamente che certa gente se ne vada via presto prima di trovarmi davvero in mezzo ad una strada a pulire vetri al posto deli amigrati!Anzi...non ci starei naanche al loro posto, perchè finirei in questura: sono italiano, io!

Equo ha detto...

Sugar: il problema non è mai chi cacciare... ma chi mettere al suo posto.
Comunque, per il dibattito più politicizzato, andate a trovare Elena che non aspetta altro...
Ah! Se credi d'aver capito che Mat non sarebbe che l'Abietto mascherato temo che tu abbia preso un granchio colossale: lascia che te lo dica io che l'Abietto stesso lo conosco da oltre 35 anni :-))

Anonimo ha detto...

IL MISTERO DI "MAT", ALEGGIA NELL'OMBRA DELLA RETE.... (da leggersi con aria grave :)) )

Anonimo ha detto...

:-))

(senza parole)
Mat

Yuri Abietti ha detto...

Ciao gente,
scusate l'assenza da questi lidi. Ricompaio solo perché Equo mi ha mandato una mail dicendo che qualcuno pensava che scrivessi qui sotto falso nome. Volevo semplicemente smentire queste voci: chiunque sia Mat, non sono io. Poi ognuno creda a ciò che preferisce, come al solito.
Saluti.

Anonimo ha detto...

Dunque abietto esiste.
Ed io, che pensando ad un'offesa, tramavo funesta vendetta.

Cedo la parola a Grillo, caro sugar. ;-)

mat

Anonimo ha detto...

Io voto a favore della "non scoperta" di Mat, mi è simpatico così.
Ciao a tutti.

Anonimo ha detto...

Peccato non ci sia nulla da scoprire! E' evidente che sono la stessa persona!

elena ha detto...

Io non credo proprio che siano la stessa persona... anche se a volte gli scritti di Mat mi rimembrano altri commenti... MA NON DI ABIETTO! :)
Ciao Abietto, bentornato!!! Smack.

Equo ha detto...

Bene, popolo! Se volete trasformiamo il blog in una succursale di "Chi l'ha visto" (la trasmissione più impicciona e delatoria della storia) e ci dedichiamo totalmente a capire chi è questo o quello... oppure la piantate con questa sorta di e-gossip e riprendiamo il nostro cammino, eh?
Datemi un po' di tempo: devo accudire la donna che amo, assalita da un malefico virus, evidente manifestazione dello Stato Imperialista delle Multinazionali... poi torno a voi con nuove provocazioni :-))

elena ha detto...

Un grosso in bocca al lupo alla tua donna, Equo (se ha la stessa schifezza che ci siamo beccati noi... però poi passa, per fortuna!), e a te ovviamente... che la forza sia con te!
Un abbraccio a tutti, umani e non (si fa per dire)

Anonimo ha detto...

Grazie dell'abbraccio Elena, giusto perchè non fai eccezioni :-)

In bocca al lupo Equo.
Mat

Neo ha detto...

Certo che qui gli insegnamenti non sono mai troppi..
sarà che sono in un momento un po' particolare della mia esistenza, ma più che guardare al futuro mi va di pensare che nella "merda" quotidiana ci siano già i pomodori e le rose. Così, anzichè crogiolarmi nella speranza di un futuro ipotetico che potrebbe non essere quello che vorrei, sto tentando di vivere nel mio presente.. E ben venga tutto, merda e rose!

p.s. mio caro equo, si vede che lavoro troppo? Ma alla fine ho anche tante soddisfazioni, ed una vita finalmente mia.. e ti dirò, il mio umore è in netta ripresa. Tutto questo per dirti che sto bene, e che anche se non ci sono mi mancate tutti! E che te lo dico a fare.. un abbraccio forte

Namasté
ire

elena ha detto...

Bentornata Istanbul!
Scua Equo ma m'è venuta in mente una cosa (a proposito di "chi l'ha visto"...): che fine ha fatto Sethar? Poi la smetto - promessa (di ammiraglia, quindi per quel che vale...)
Altro abbraccio circolare - che vi fa solo bene. :)

Equo ha detto...

Itanbul si fa desiderare :-) In particolare sul suo blog, dove i sempre intelligenti e raffinati post vengono centellinati, lasciando noi estimatori in estenuante attesa!Quando compaiono, tuttavia, sono sempre delle piccole-grandi rivelazioni. E' facile, per uno sciorinatore pazzo di parole quale sono io, cercare di "trasmettere dei messaggi"... ma provate a farlo solo con un'immagine, con un titolo, con una suggestione! Istanbul ci riesce. E' anche per questo che sentire che brandelli di serenità si rifanno strada nella sua vita mi riempie di reale gioia. Sì, Istanbul: lavori troppo. Quasi tutti lavoriamo troppo... se è vero che è stato calcolato che ai nostri antenati cavernicoli bastavano circa 4 ore giornaliere per procurarsi il necessario per vivere. Il resto del tempo lo passavano...a socializzare. Oggi i bisogni indotti e complessi di questa società... impediscono che esista una società :-)E lasciamo stare l'aspetto del lavoro come "rifugio" di vite frustrate... Il rimedio che consiglio è... limitate i vostri bisogni e ricominciate a vivere e, forse, sarà davvero possibile "intuire" le rose anche nel presente.
Elena: ritengo che Sethar si stia godendo la sua meravigliosa piccola primogenita, una frugoletta bellissima che cresce a vista d'occhio e che, immagino, rappresenti in questo momento gran parte del suo mondo. Sarebbe bello riaverlo talvolta tra noi... ma è anche bello immaginarlo mentre si esercita a fare il papà a tempo pieno! :-)
Presto "torno" anchio, credo... ho un post pronto... ma non mi convince troppo... vedremo...
Che la Forza sia con voi.