martedì 5 giugno 2007

PROVOCAZIONI ESTIVE


"Prendi due uccelli e legali insieme.
Ora avranno quattro ali... ma non potranno più volare".

The Silent Flute - il Cieco

17 commenti:

Elys ha detto...

Quindi come dire...non unitevi a nessuno perchè tanto ti impedirà di spiccare il volo e di realizzarti come persona? Non so. Credo dipenda molto da chi decidi di avere accanto. Se è un egoista patentato è pur che sicuro che ti terrà chiusa in una scatola ovattata, dove concederti poca aria al giorno sarà l'unico lusso che potrai permetterti. Ma se è disposto ad appoggiarti nei progressi della tua vita, a sperare nella realizzazione del tuo futuro e dei tuoi sogni, allora l'unione potrà funzionare. Non so se ci sono uomini di questo genere in giro. Sinceramente la mia fiducia nell'altro sesso si è notevolmente "assottigliata" nel corso degli anni. Proprio oggi ricordavo con la mia amica l'assurdità del comportamento di un mio ex amico che ha gettato nel gabinetto vent'anni di amicizia, per un motivo mai spiegato. Ad un certo punto non ha più voluto vedermi e nonostante l'abbia pregato più volte di incontrarci, si è sempre rifiutato. Vigliacco fino in fondo. Stronzo fino in fondo. Non si finisce mai di imparare.

ska ha detto...

Ehehe, Elys, credo che il punto stia proprio nel verbo "legare". Unirsi non equivale necessariamente a "legarsi".
Con un "egoista patentato" come da te descritto ci sono stata, e avevo cominciato a pensare proprio che stare con qualcuno volesse dire portarsi appresso una zavorra...dipende molto dalla persona, come dici giustamente tu.
Ora si che insieme si può volare anche molto più in alto: vicini, pronti ad aiutarsi ma...separàti, e con le ali libere di poter seguire qualunque corrente.

Questo sempre ammesso che la tua intepretazione sia quella giusta e...ammesso e non concesso che esista un'interpretazione "giusta".

Equo ha detto...

Mmmmmm... sarebbe come a dire che il desiderio di possesso soffoca la capacità di amare? Interessante.... :-)

Elys ha detto...

Direi proprio di si Equo!! Il desiderio di possesso soffoca e praticamente impedisce di vivere serenamente la relazione! Uno dovrebbe avere accanto una persona non come un bastone e nemmeno come un "padrone", ma come qualcuno col quale camminare fianco a fianco. Shakkina quando ho parlato di legame lo intendevo nel tuo senso, anche se credo che in una relazione si finisca sempre con lo scendere a qualche compromesso. La vita di coppia sicuramente non è come quella di un single e occorre tener conto dell'altro nelle proprie decisioni?! Questo ad esempio è uno degli aspetti che mi preoccupa di più. E' talmente tanto il tempo che sono sola, da temere di non riuscire ad abituarmi ad un rapporto di coppia. Insomma di essere troppo indipendente!!

ska ha detto...

Credo che le tue paure siano comprensibili e legittime, Elys, dal momento che sono in molti a vedere il rapporto di coppia come un possesso reciproco, nei casi peggiori anzi a senso unico.
Queste preoccupazioni svaniranno solo quando incontrerai una persona che non penserà che tu sia sta "destinata a lui", ma che riterrà un privilegio e un dono stare accanto alla persona che sei, senza cercare di cambiarti.
A me è successo ed è stato una specie di miracolo. Mi sento così poco "legata" (nel senso dei legacci) che settimane fa, sovraappensiero, ho addirittura fatto un apprezzamento su un ragazzo che passava, come se parlassi con una mia amica. Ne ho ricevuto in cambio uno sguardo perlesso, ma ne abbiamo riso assieme un secondo dopo.

Ciò premesso, secondo me - e ripeto secondo me - la fedeltà è fondamentale per costruire insieme qualcosa. Non sono così idealista da pensare che venga tutto spontaneo quando si è innamorati, ma è anche il "sacrificio" a rafforzare il rapporto e a valorizzare la persona che hai accanto, nel riconoscimento che ciò che si ha assieme è più importante di piaceri occasionali.

Equo, poi però ci dici se era questa la "chiave" del post, secondo te... :)

Equo ha detto...

Ma perché dovrei? State dicendo tutto voi :-)
Tra un po' arriva Elena e ci offre il suo punto di vista.
Certo che voi umani siete bestie complicate, eh?! :-)

elena ha detto...

WWWWWWWWWWWWWWWWUF!
(così sono più semplice, no?) :)

Elys ha detto...

Io sono totalmente sfiduciata nella possibilità di trovare un uomo del genere Shakkina. Le persone alla fine mi deludono sempre. Anche oggi, tra tanta felicità, è arrivato il classico contraccolpo che mi fa dire: "Meglio non fidarsi e non chiedere nulla, tanto nessuno sarà mai disposto ad offrirti le sue mani".

Equo ha detto...

*ELENA: più semplice? A me sembri piuttosto ermetica! Il post sui cani era quello prima!!!!

*ELYS: la conosci la storiella del tizio che, mentre guida, sente all'autoradio l'annuncio: "Attenzione agli automobilisti sulla A1 nel tratto Fiorenzuola - Piacenza: un pazzo si è immesso in autostrada nel senso contrario di marcia!" e, tra sé, commenta: "Un pazzo? Ne avrò già incontrati trecento!"
Scherzo...un po'. Sono certo che non è facile, oggi, trovare persone affidabili...in particolare maschietti, te lo concedo. Tuttavia se non incontriamo MAI la persona giusta forse è il caso di riflettere su cosa cerchiamo veramente o su quanto ci mettiamo di nostro per creare i presupposti di un nuovo fallimento. E' un discorso lungo e complicato e che non si presta a generalizzazioni... Ma cominciamo a rifletterci un po'...

Elys ha detto...

Sinceramente avrò commesso i miei errori, come tutti, ma non ho nulla da rimproverarmi. Ed in riferimento alla situazione di oggi soprattutto. Io ho dato molto ed in cambio, nel momento in cui avevo bisogno, ho ricevuto il solito calcio nello stomaco. Sono stanca!

Equo ha detto...

Sai, Elys...(e non lo dico solo per te) la cosa buffa è che da qualche parte c'è un uomo che è stato tanto ferito dalle donne che pensa esattamente ciò che pensi tu e prova la tua stessa stanchezza. Chiusi nelle reciproche corazze v'incontrerete e non vi riconoscerete...
Come, forse, mi è già capitato di dire, il motto del mio vecchio Centro era: "Bisogna bruciarsi cento volte, ma continuare ad amare il fuoco"... Non sprecare il tuo legittimo dolore: trasformalo nel trampolino verso nuove occasioni.

elena ha detto...

Ma, Equo... avevi scritto che gli umani sono complicati, quindi per "facilitarti il compito" mi sono espressa in canino... Va bene, traduco. Ma è una cosa lunga e non so se ora ho il tempo di portarla a termine - diciamo che comincio.
Elys, nella tua situazione ci sono passata anch'io. Come, credo, tantissima altra gente. E non te lo dico per consolarti: a me il mal comune non ha mai dato conforto, piuttosto mi ha confermato nella convinzione che a stare male tutti si sta peggio...
Anch'io ho avuto, sin da ragazzina, solo storie con uomini che, ad essere gentili, mi hanno usato e fatto un gran male. I tipici che, per un motivo o per l'altro, gli dai una mano e, invece di tirarsi su, tirano giù anche te.
Fino a quando non ho fatto una bestiata colossale - che ho pagato e sto pagando e con tutta probabilità segnerà il resto della mia vita. Ma ad un certo punto del cammino, ho trovato la forza di ribellarmi - in una terza persona, piccola ed indifesa e ancora più bisognosa di me. E' servito, certo... ma la forza uno se la deve trovare dentro di sé, non gliela possono dare gli altri. Infatti, passato il momento di euforia, stavo per riprecipitare in una storia di egoismi e sofferenze. E poi... non lo so cos'è successo. O meglio: di "tangibile" è successo che ho conosciuto Mauro - senza alcun "fine", dichiarato o meno: volevo solo divertirmi... ed ecco lì, quando non lo aspettavo, l'ancora di salvezza. Lui non è perfetto (meno male) ma non mi tarpa le ali, mi lascia volare per i fatti miei, oltre che con lui. E se ho dei limiti, sono solo quelli che mi dò io... Non è facile. Per nulla. Soprattutto quando comunque il contingente, il quotidiano, ti bussano alla porta con tutti i loro problemi e meschinità e vissuti che condizionano. Ma ne vale la pena. A volte penso di deluderlo, a volte non mi sento come lui mi vede, a volte rimpiango persino il mio stare da sola e autosufficiente... ma sono momenti. Due uccelli semplicemente non vanno legati insieme, non sono come i cavalli che, in gruppo, fanno andare più veloce una carrozza (ma poi, povere bestie, sempre lì a servire noi... lasciamoli in pace!).
Noi umani dovremmo imparare una cosa, penso, dalla storia della "gabbianella ed il gatto" - anzi, un paio.
La prima è che siamo tutti soli (ma non necessariamente è una cosa negativa): i gabbiani che vedono la gabbiana-mamma incinta invischiata nel petrolio se ne dolgono, ma non la possono aiutare: solo lei ne può venire fuori.
La seconda, per me altrettanto difficile, è imparare ad accettare l'aiuto che ci viene offerto: se la gabbianella (peraltro facilitata dal pensare che il gatto sia la sua mamma) avesse rifiutato la zampa del gatto, non avrebbe mai imparato a volare... però l'ha fatto lei. E non poteva essere diversamente.
Temo di aver fatto una grande confusione... tanto per non smentire Equo. Ma che volete, come dicevo da un'altra parte, è arrivato il libro - e mi ci sto immergendo. Pare di avere Equo qui davanti... :)
Suerte!

Capitano ha detto...

Avere le ali non significa saper volare, almeno credo... e per volare non sempre servono le ali!

(oggi pensieri contorti!)

BUENA VIDA

Elys ha detto...

Equo...ormai sono ustionata a forza di buttarmi nel fuoco!

Equo ha detto...

Chi vola vale, chi non vola non vale, chi vale e non vola è un vile...
Maccheccavolo sto a dì?
Scusate: è l'Avana Club... poi mi ripiglio, eh?! :-)

elena ha detto...

E chi vole e non vola, che vale? :)

Capitano ha detto...

...anche io credo che ci incontreremo un giorno. Nel frattempo, alla via così...

BUENA VIDA