venerdì 12 gennaio 2007

CATTIVI MAESTRI TRE (La Tigre e la Fragola)


Il contadino cinese procedeva in aperta campagna, diretto al suo villaggio.
D’un tratto, balzando fuori dall’erba alta, una enorme tigre si lanciò al suo inseguimento. Terrorizzato, pur sapendo che la belva era molto più veloce di lui, egli si mise a correre a perdifiato e, nella foga, non si accorse di un precipizio che gli si spalancò sotto i piedi.
Precipitando, per fortuna, riuscì ad afferrarsi alla radice di un albero che sporgeva dalla parete rocciosa. Sopra di lui la belva protendeva le zampe, ad artigli sfoderati, nel tentativo di raggiungerlo; sotto di lui si apriva un baratro di trenta metri e, tra le aguzze rocce del fondo, una seconda tigre si aggirava nervosa, in attesa che la preda le cadesse tra le fauci. La situazione era disperata e le mani già facevano fatica a reggere il peso del suo corpo pencolante nel vuoto, ma, come se il destino volesse farsi beffe di lui, due piccoli topi (uno bianco e l’altro nero) uscendo da una tana nella parete, iniziarono a rosicchiare la radice che lo reggeva.
Il contadino cinese, angosciato, si guardò freneticamente intorno, alla ricerca di una impossibile via di salvezza da quella situazione, ma l’unica cosa insolita che vide spiccare con il suo colore rosso vivace era una solitaria fragolina di bosco, cresciuta sul fianco della montagna.
Il contadino, allora, reggendosi con una mano sola, protese l’altra, colse la fragola e se la portò alla bocca.
Mai, mai nella sua vita aveva mangiato qualcosa di più delizioso!

Sin qui la storia che si racconta in Cina da secoli.
Anche in questo caso si è voluto trarne una morale disperatamente falsa, come se il racconto ci suggerisse che, nelle situazioni senza via d'uscita, tanto vale aggrapparci alle piccole cose dato che, come si dice da noi, “un naufrago s’aggrappa anche ad un fuscello”.
L’insegnamento, ovviamente, è un altro: ma perché, dannazione, dobbiamo aspettare d’essere appesi su un baratro, con un paio di tigri che ci braccano, per accorgerci che le fragole sono buone?!
Mangiatele ora, gente. E gustatele come se fosse la prima volta che le assaggiate…o l’ultima.
Perché, mi dispiace dirvelo, la vostra personale tigre è già in agguato.
E nessuno sa quando potrà sbucare dal folto prato…

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Questa è una delle mie novelle preferite, forse perche mi veniva letta quando ero piccola e fa ormai parte della mia filosofia di vita. sarebbe bello se tutti la seguissimo!

www.fotolog.com\sognatriceinfuga

Anonimo ha detto...

Davvero un gran bel racconto. Voglio lasciare una traccia sul tuo blog. Spero che ricambierai la visita!