giovedì 11 gennaio 2007

CATTIVI MAESTRI DUE (L'ulivo e il terremoto)


Dopo l’esempio di Icaro (lo trovate sul vecchio Blog "Brigadoon") eccomi a parlare ancora di cattivi maestri e false lezioni.
Avete presente la dimostrazione razionale del fatto che il pessimismo conviene?
Suona così: mi accingo ad un pic-nic; potrà esserci il sole, ma anche piovere. Se sono ottimista e mi aspetto una bella giornata possono accadere due cose: trovo davvero il sole, ma non mi rallegro più di tanto perché ci speravo; oppure scoppia un temporale e, in questo caso, resto amaramente deluso.
Nel caso contrario, se, cioè, sono pessimista e mi attendo il peggio, se la pioggia mi rovina la giornata non sarò stupito, anzi: avrò la soddisfazione amara d’averci azzeccato; se, invece, posso scaldarmi al sole, sarò favorevolmente sorpreso. Ergo: secondo questa famosa dimostrazione il pessimismo paga.
Gli errori di questa lezione sono ben due.
In primo luogo, se non parliamo di condizioni atmosferiche, ma, ad esempio, di rapporti umani, perché esiste una cosa che si chiama “profezia autoavverantesi”. In parole povere: se vado ad un appuntamento con una ragazza pensando pessimisticamente che, tanto, non mi filerà perché sono un tappo brufoloso…non avrò certo lo spirito adatto per essere brillante e, quindi, lei effettivamente non mi filerà.
Inoltre la vera lezione della storiella del pic-nic non è “aspettati il peggio, così non sarai deluso”, ma… “impara ad aspirare alle cose migliori e, mentre fai quanto è in tuo potere per ottenerle, apprendi ad accettare dalla vita quello che ti si presenta”.
In Giappone, dove la terra trema con allarmante frequenza, lo chiamano “vivere con il terremoto”.
Ti dona un’enorme sicurezza saper fare progetti a lungo termine e, nello stesso tempo, poter accettare che, da un momento all’altro e senza alcuna ragione apparente, senza nessuna “colpa” da parte tua, un sisma può distruggere tutta la tua opera.

“…la vita è così grande che quando sarai sul punto di morire, pianterai un ulivo, convinto ancora di vederlo fiorire…”

Roberto Vecchioni – Sogna ragazzo, sogna

7 commenti:

nemo ha detto...

ah ok. Mi sono astenuto con tutte le mie forze dal commentare il post su Icaro (maledizione, è stata dura, da buon abitante della Magna Grecia sono vulnerabile sui riferimenti mitologici ;-) ) ma ora temo di dover spendere qualche parola. Mi consolo sempre pensando che se l'autore di un post non volessi i commenti potrebbe sempre disabilitarli... o comunque potrà cancellare tutto dopo!

Dunque... esser pessimisti conviene. Ecco la parola chiave. Non "pessimisti"... ma "conviene". Inutile tirare in ballo una pseudo-razionale pseudo-dimostrazione di convenienza del pessimismo... se non ci mettiamo prima d'accordo sul punto centrale. Conviene... cosa conviene? Cos'è la convenienza? E' chiaramente un concetto soggettivo, assolutamente personale, strettamente legato ai "valori" di ciascuno di noi. Ognuno di noi dà valore alle cose in modo diverso... e da diverso valore a cose diverse... Ma forse Equo vuol dirci un'altra cosa... forse Equo vuol dirci “impara ad aspirare alle cose migliori e, mentre fai quanto è in tuo potere per ottenerle, apprendi ad accettare dalla vita quello che ti si presenta”... ed ecco infatti che finalmente queste parole spuntano fuori.

Ebbene... questo può anche essere il senso profondo della storiella del pic-nic... ma certamente non è il pessimismo. Il pessimista non s'aspetta sempre il peggio... vede SOLO il peggio... testardamente, ostinatamente, disperatamente vedrà, di ogni situazione, solo gli aspetti che giudica negativi.

Aspettarsi il peggio invece, vuol dire "vivere con il terremoto"... vuol dire avere stampata nella mente, profondamente, la consapevolezza che un brivido di questo pianetucolo può spazzarti via, con tutte le suppellettili. E magari s'impara a costruire meglio le cose che devono durare... magari si spendono meno soldi per comprare suppellettili inutili... magari si va più spesso a fare un pic-nic... sapendo che domani il praticello bucolico che abbiamo adocchiato potrà esser un mucchio di terra rivoltata... non ci lasceremo sfuggire l'occasione.

MAMMA MIA QUANTO HO SCRITTO!!!
Perdono!!!

§k!N ha detto...

Bè...perchè credere alle favole e poi rendersi conto ogni giorno, ogni momento, che le favole non esistono...meglio vivere vedendo le cose come sono...prendendo gli avvenimenti come vengono senza troppe aspettative illusorie...puoi girarla come vuoi...ma per sopravvivenza essere pessimisti conviene senza autodistruggersi con i pensieri, ma senza pensare che tutto sia roseo e a batosta vedere più nero del nero!

Equo ha detto...

Ottimo, amici miei. Tra ottimismo e pessimismo abbiamo scoperto il "realismo"... L'unico problema è che, troppo spesso, soprattutto nei confronti delle cose più importanti, non sappiamo essere oggettivi. In Oriente dicono : "Lo specchio riflette qualsiasi cosa. Tranne se stesso". In quanto al pessimista che VEDE solo il peggio Nemo ha ragione: mi è capitato di dire spesso a persone che si rivolgevano a me perché la loro esistenza s'era mutata in un lungo tunnel nero: "Non c'è nulla da cambiare, nella tua vita. Tranne gli occhi con cui la guardi".
E gli occhi si possono cambiare.

Anonimo ha detto...

E quando sei pessimista ma nonostante la conferma dei tuoi pessimismi (ad esempio mi aspetto che oggi piova e piove veramente, ma io ero preparato e quindi non ci resto male) resti deluso ugualmente? Significa che non sei pessimista ma solo scaramantico? Cioè, mi aspetto il peggio... non si sa mai arrivasse il meglio. :)

Equo ha detto...

Cara Zed, molti anni or sono una mia "affettuosa amicizia", quando le cose andavano particolarmente bene era solita alzare le braccia al cielo e gridare "Carestia! Carestia!" Secondo lei serviva ad ingannare gli Dei che, se vedono gli uomini troppo felici, mandano qualche disgrazia, per gelosia o per divertirsi un po'. La scaramanzia, in fondo, male non fa... e, come diceva quel tale: "Non sono superstizioso perché porta sfortuna!"

Neo ha detto...

Ho un'amica, la persona più positiva della terra. Per fare solo un esempio banale, se non troviamo parcheggio lei dice: "non è ancora il momento, lo troveremo davanti alla porta". E puntualmente succede, da non crederci!

Per Natale mi ha regalato un braccialetto, è composto da tanti pezzi ognuno dei quali è una specie di portafortuna.
Ora figuriamoci se credo a una cosa del genere, ma credo che la benevolenza e l'affetto con cui mi ha fatto quell'augurio si siano impressi sull'oggetto. Se mi porterà fortuna non lo so, ma è diventato una piccola fonte di serenità.

Ora, chi mi conosce mi chiama affettuosamente "pessimismo cosmico" o "anima nera".. ma credo ci sia molto da imparare dalle persone positive, trasmettono un'energia che quasi ti avvolge, come in un abbraccio.

E ora sono uscita dal tema del post ma chissenefrega!!

Equo ha detto...

No te preocupe, Istanbul: i post, in realtà, non hanno un tema, sono, se vogliamo, spunti.Il discorso sarebbe complicato e coinvolgerebbe la teoria del Caos, la fisica quantistica ed i frattali...ma lasciamo perdere. Sta di fatto che esistono veramente sottili collegamenti che legano cose impensabili. Persino i nostri "atteggiamenti mentali" con gli eventi che si determineranno. Essere "positivi" è un duro lavoro...ma qualcuno deve pur farlo! :-)