mercoledì 18 luglio 2007

GROTTE, SCIOCCHI E RIFLESSIONI...


PREMESSA: alcuni dei miei lettori più distratti o, per così dire, dell’ultima ora, non si sono probabilmente resi conto di un piccolo, ma importante dettaglio… E’ da sempre che questo blog utilizza il racconto di frammenti di vita vissuta per far passare l’occasione di un momento di riflessione su alcuni aspetti dell’umana condizione.
E’ stato così quando si parlò del giovane Statunitense alcolista, della ragazza fiorentina figlia di una madre suicida, del popolo dei Bisnoj o dei mille altri incontri che la mia vita ed il mio mestiere mi hanno permesso.

Questo “partire dagli episodi” per arrivare al “pensiero” è parte integrante di quella maieutica in cui, personalmente, credo con assoluta fermezza: in ogni racconto (che parli dei miei stage o dei miei viaggi) si cela, a volerlo trovare, un piccolo frammento di messaggio, un modesto motivo per porsi delle domande.

La maieutica, tuttavia, ha un apparente limite: è un sistema inadatto ai presuntuosi ed ai pigri di mente, per cui:

AVVERTENZA: IL BRANO SEGUENTE CONTIENE RICORDI PERSONALI ESPRESSI IN FORMA NARRATIVA ESPLICITA E SENZA VELI.
COLORO CHE PENSANO DI POTERNE ESSERE TURBATI O CHE NON NUTRONO INTERESSE PER L’ARGOMENTO SONO PREGATI D’ASTENERSI DALLA LETTURA.
COLORO CHE, NONOSTANTE L’AVVERTIMENTO, INTENDONO PROSEGUIRE OPERANO UNA LIBERA SCELTA E, QUINDI, SONO CALDAMENTI INVITATI, DOPO, A NON ROMPERE I MARRONI. :-)


Sedevamo sulla solita veranda.
Estella aveva appena attraversato il pueblo, diretta a casa dall’ufficio postale in cui lavorava, e, come tutti i giorni a quell’ora, il villaggio s’era fermato per pochi secondi per un doveroso omaggio alla sensuale grazia della sua camminata…
Come accadeva spesso stavo cercando di convincere Vicente ad aiutarmi a scoprire cosa si nascondesse nel fondo di una bottiglia di Avana Club imbottigliato quando a Cuba dominavano ancora il generale Batista e la sua banda di tagliagole.

“Non sei un buon Cubano!” – gli dicevo – “Non sostieni l’economia nazionale! Non fumi sigari, non bevi rum… dovrei denunciarti alla Milicia!”

“Al diavolo!” – rispondeva invariabilmente – “Sei tu quello che si deve rovinare il fegato per il bene della Rivoluzione: tu che paghi in dollari! Io me lo posso risparmiare…”

“Bueno, amigo…” – insistevo – “…allora mi sei debitore: raccontami una storia!”

“Questa la tenevo in serbo… Non potevo narrartela sino a quando non avessi visto la grotta…”

Quella in cui ci siamo immersi questa mattina?”

“Proprio quella… Sino a dieci anni or sono non aveva un nome: qui la chiamavano, semplicemente, “La Cueva”, la caverna… Poi c’è stata l’occasione per battezzarla in modo diverso…

Tutto ha avuto inizio quando è arrivato quel Tedesco…

Aveva l’età giusta per essere cresciuto sentendosi ripetere che apparteneva ad una razza superiore… e doveva aver finito con il crederci!

Era la persona più arrogante ed indisponente che abbia mai conosciuto! Niente gli andava mai bene: la barca era sporca, le strade polverose, la birra troppo calda, il suo bungalow troppo esposto al sole…
E, naturalmente, era colpa di noi Cubani, gente indolente, scansafatiche, privi d’iniziativa e capaci solo di ballare!”


“Perché non l’hai semplicemente mandato all’inferno?”

Per la stessa ragione che non mando all’inferno te ed il tuo dannato squalo bianco, Italiano loco: pagate in dollari!” – sorrise , per poi riprendere il discorso – “Comunque: arriva il giorno che decido di portarlo a visitare la Cueva, convinto che, questa volta, non avrebbe trovato nulla di che lamentarsi…”

“Ci credo!” – lo interruppi – “E’ un’immersione splendida! Solo il nuotare in mezzo a quella nuvola di Glass Fish che stazionano all’ingresso vale il viaggio… E, poi, la meraviglia delle Gorgonie di tutti i colori, di quell’enorme Corallo Cervello… Non mi dire che non è rimasto soddisfatto, eh?!”

Aspetta… Dato che sapevo che non amava avere gente intorno quando esplorava i fondali me lo sono lasciato indietro di qualche metro e sono andato ad aspettarlo sull’uscita, in mezzo ad un banco di Platax che s’impigrivano in un refolo di corrente.
Hai presente l’uscita, vero? Si spalanca sul soffitto della caverna: un’ampia e comoda apertura che sfocia nel profondo blu del mare aperto…

Di lì ad un minuto lo vedo arrivare sotto di me, torcia elettrica puntata sul fondo ad illuminare un folto gruppo di Anemoni di Mare, ognuno con il suo buffo Pesce Pagliaccio di guardia.
Non guarda in alto, ma va deciso verso l’estremità della grotta che si chiude ad imbuto…e si ferma perplesso, guardandosi intorno, ma senza mai alzare lo sguardo verso il punto in cui io galleggio tranquillamente su di lui.

Stavo per richiamare la sua attenzione battendo il manico del coltello sul metallo della bombola quando noto che ha iniziato uno strano armeggio con le cinghie del suo giubbetto equalizzatore…


Ora: forse non l’hai notato ‘stamattina, ma nel punto più basso e stretto della grotta si apre una seconda uscita, per così dire… Ma, ovviamente, nessuno la considera mai, perché è una fessura molto stretta e disagevole, troppo piccola perché un sub con sulla schiena la bombola ci passi… e, per di più, proprio al di sopra, si schiude la ben più agevole spaccatura nel soffitto…

Il Tedesco, però, continua a tenere la maschera ben puntata verso il basso e noto che ha iniziato a sfilarsi dalle spalle le bombole.

A questo punto ero troppo curioso di vedere cosa avrebbe combinato per intervenire…


Si toglie tutto di dosso, mantenendo solo l’erogatore in bocca, infila, con estrema fatica, le bombole nel buco e, poi, strizzandosi come una murena e raschiandosi il corpo contro la roccia ed i coralli, ci si insinua lui stesso, riuscendo, in qualche modo, a riguadagnare l’acqua aperta.

Qui, con calma, torna ad indossare il jacket e le bombole e, finalmente, alza gli occhi e mi vede galleggiare a pochi metri da lui.


Risaliamo in barca e, mentre si scola la sua tradizionale birra (lamentandosi perché solo in Germania si può bere birra decente) gli domando se l’immersione gli è piaciuta.


“La grotta è bella…” – ammette – “…ma avrebbe dovuto informarmi che l’uscita era tanto laboriosa: un sub meno esperto di me avrebbe potuto trovarsi in difficoltà!”


L’enorme e comoda uscita vera e propria non l’aveva proprio vista…

Così stetti al gioco…


“Ha ragione!” – confermai con tono umile – “Ma è un’immersione così suggestiva che non volevo la perdesse…”


“Se certe bellezze le avessimo noi, in Germania..” – replicò con tono duro – “sapremmo certo sfruttarle meglio! Avremmo già allargato quella spaccatura, l’avremmo resa più agevole e più fruibile anche da sommozzatori meno bravi di me!”


E fu questa frase a darmi l’idea.


Una settimana dopo gli proposi di tornare alla Cueva: “Ho una cosa da mostrarle” gli dissi.


Percorremmo la grotta normalmente ma, questa volta, restai al suo fianco e, giunti alla sua estremità, gli indicai l’apertura nel soffitto e fu da lì che uscimmo.

In barca aveva un’aria perplessa…


“Abbiamo seguito il suo saggio consiglio!” – gli dissi – “Ci siamo dati da fare ed abbiamo aperto una seconda uscita, più comoda e facile. Cosa ne dice?”


Bada, Italiano loco: sulle pareti dell’uscita grande, come hai visto, crescono coralli che hanno centinaia di anni… Nessuno potrebbe credere che quello sia uno squarcio aperto da pochi giorni!
Ma il Tedesco voleva crederci. Voleva credere che la sua superiore mentalità organizzativa teutonica avesse scosso quegli indolenti Latini mezzosangue che, per impulso del genio germanico, avevano finalmente combinato qualcosa di buono!

“Gut! Gut!” – assentì – “Devo ammettere che, per i mezzi che avete, avete fatto un discreto lavoro!”


“Oh!” – mi schernii – “E’ merito suo… Anzi: pensavamo che dovremmo dare alla caverna un nome che ricordi il suo contributo in questa circostanza…”


Il Tedesco gongolava: si dimenticò persino di lamentarsi perché la birra aveva troppa schiuma…”


“Così lo hai preso in giro!” –
sorrisi – “Gli hai fatto credere che lo avreste immortalato, dando nutrimento al suo smisurato orgoglio…”

“Oh, no!” –
rispose Vicente ricambiando il sorriso – “Non mi sarei mai permesso! Abbiamo fatto veramente quanto promesso: da allora la grotta che hai visitato ‘stamattina è nota in tutta l’isola con il nome di “el Agujero de l’ Alèman Tonto”… il Buco del Tedesco Sciocco”.

27 commenti:

ska ha detto...

Caro Equo...messaggio recepito! :)

Certo il tedesco ci fa proprio una figura barbina...io ne ho conosciuti un bel po', uno da molto vicino, e proprio quest'ultimo la prima volta che è venuto a Roma a trovarmi, di fronte al Colosseo l'ha guardato perplesso e ha detto "Mah! L'avessimo avuto noi, l'avremmo già riparato da un pezzo!"

Elys ha detto...

Beh sicuramente l'orogoglio smisurato nuoce...ma ahimè a tutte le razze del mondo?!

Capitano ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Capitano ha detto...

Che il tedesco gongoli nel suo orgoglio e che il cubano si diverta a spese dell'arroganza altrui... che male c'è?! ;)

BUENA VIDA

P.S. il precedente commento era mio, cancellato per una correzione... non vorrei tu venissi accusato di censura!

Equo ha detto...

Grazie delle visite, Capitano: è sempre un piacere averti a bordo! Non si può rivelare l'ubicazione de l'Isla Escondida... ma se vi trovate circa a 169 gradi di Longitudine ovest e 19 gradi di Latitudine sud e avvistate qualche natante che innalza una strana bandiera con un simbolo che ricorda il "pettine" delle gondole veneziane...fatemelo sapere, eh?

Anonimo ha detto...

Diciamo pure che il tedesco si è voluto semplificare la vita, dal canto suo. Senza opportuna verifica per esempio, si è gongolato nelle sue convinzioni e nel suo orgoglio.
(E' pieno di gente così, notiamo per l'appunto, la numerosa schiera di VIP che fanno continuamente figure di m...a ma anzichè nascondersi nelle grotte, se la godono in quel mondo di sfarzi creato appositamente, perchè sotto sotto non è neanche loro).
Della serie: "la ragione si dà ai fessi".
Un saluto.

elena ha detto...

Poveri i miei amichetti crucchi! Sempre a far figure barbine... Ad un italiano-tipo non sarebbe mai successo... perché piuttosto di far fatica si sarebbe guardato in giro!
Ma appunto, si parla di "macchiette" - anche se poi qualche corrispondenza con la realtà c'è.

Però teniamo in mente il commento di Elys, eh? Gli arroganti pieni di sè non hanno una nazionalità unica... :)

Equo ha detto...

Ovviamente l'arroganza non è prerogativa di nessuna nazionalità ed il protagonista in negativo del mio ricordo era solo casualmente tedesco... Tuttavia alcune culture, impregnate di ideologia di stampo nazionalistico, predispongono un maggior numero di soggetti a cadere nella presunzione di superiorità e, di conseguenza, anche a far figure non proprio invidiabili... :-)

Anonimo ha detto...

Sono estasiasto dalla meraviglia della tua prosa. Commosso tanto da aver trattenuto a stento le lacrime. Ho ancora qui vicino la scatola dei fazzolettini. Veramente non ho mai letto niente di più mirabile della tua penna Equo.

Anonimo ha detto...

Ovviamente il commento di prima era ironico. Non volevo minare la tua sensibilità esprimendo un parere dissonante dagli altri! Un consiglio però devo dartelo! Se tu e Abietto continuate a dire alle persone di non venire se non gradiscono quanto leggono e di non rompere i maroni...temo che il tuo blog diventerà peggio del deserto dei tartari!

Anonimo ha detto...

Ciao Giustiziere, leggendo quanto nel post precedente e a seguire in questo, comprendo perchè dici ciò, ma in questo blog le persone se non si conoscono di persona... quasi.
Quindi c'è un rispetto particolare, per tanti motivi che nascono con l'inizio del blog stesso. Anche a me all'inizio Equo, il suo blog e la sua ciurma mi apparivano ciò che ora vedi tu. Ma si tratta di un "equo" e "solidale" a tratti affettuoso, scambio di sentimenti, idee, pensieri, in modo molto sincero... credimi.
Un saluto.

Equo ha detto...

Caro Giustiziere... facciamo la prova, per favore: comincia tu ad andartene e vediamo quanti ti seguono.

elena ha detto...

In qualità di messaggera e rappresentante del popolo dei nani, informo l'assemblea qui riunita che i troll hanno nuovamente intenzione di invadere la Contea e tutto il mondo libero. Non sono tutti cattivi. Molti sono solo ineducati. Popoli liberi, dobbiamo unirci e non lasciarli prevalere!

......

Se non facesse così caldo, ptoporrei di affrontare il tema "difficoltà nel veder le soluzioni - e non solo quelle ai problemi materiali". Ma l'argomento sarebbe probabilmente troppo serio... rimandiamo a settembre???

Edgar, edgar... davvero ti siamo sembrati una ciurma decerebrata? Non me n'ero accorta, davvero! Però tu non hai mai fatto il troll... :)

Anonimo ha detto...

Ah sì? Non ho mai fatto il troll?? Leggi nel post precedente ;)

elena ha detto...

Edgar???
Ti senti troll solo perché hai detto che sono uguale? NAAAAAH!
Questo è nulla! E poi c'è un'altra cosa: io e te ci "conosciamo" da abbastanza tempo perché riusciamo ad interpretare le rispettive parole; con altri questa frequentazione non c'è - quindi è anche possibile che un commento venga interpretato in modo più cattivo di quanto vorrebbe essere. Tant'è vero che, ti ricordi?, all'inizio anche noi ci siamo "scannati"... non mi ricordo più dove, ma è successo. Però, diciamolo: sempre con un certo stile!!! :)))

Anonimo ha detto...

Per questo "mi piaci" :)
Ciao e alla prossima battaglia.

Equo ha detto...

Mmmmm...problemi materiali, eh? Proprio oggi seguivo un servizio in TV sugli apicoltori: molti di loro hanno il problema delle formiche che invadono le arnie perché sono comode, calde e ricche di cibo, con effetti come uccisione delle larve e impoverimento generale dell'alveare. Per anni si sono tentati invano numerosi sistemi per uccidere le formiche o allontanarle. Poi un apicoltore ha avuto l'idea di predisporre degli alveari vuoti appositamente per le formiche: le nutre ed utilizza le loro uova vendendole agli allevamenti di pesci come mangime... e le api stanno in pace. Un bell'esempio di "pensiero trasversale" che ha risolto un problema materiale, trasformando una difficoltà in un profitto... Chissà che non sia possibile sempre... :-)
In quanto ad Edgar... non ce lo vedo molto come Troll: per me ha più l'aria del Ramingo, del Guerriero senza Padrone pronto a battersi per mille cause già perse :-) Ed io non sono Ariano! Dai Celti ho preso il colore degli occhi e della barba (quando aveva un colore) e dai Nani la statura :-)

Anonimo ha detto...

"...Ramingo, del Guerriero senza Padrone pronto a battersi per mille cause già perse"... ehm... sì.
E poi anch'io ho ereditato dai celti il colore degli occhi, solo che entravo in contrapposizione con Ele un pò per gioco e un pò per sapere la verità su quanto da lei commentato.
Ciao Equo.

P.S.: ma tu guarda un pò...: "pronto a battersi per mille cause già perse"... senti qua uno dei miei motti Equo:
"Apri la tua bocca per lo mutolo, per mantenere la ragion di tutti quelli che sono in pericolo di perire. Apri la bocca, giudica giustamente; fà diritto al povero ed al bisognoso" - Proverbi cap. 31, verss. 8-9 - Sacra Bibbia.

elena ha detto...

Per la barba di Gimli! Sta a vedere che qui abbiamo TUTTI gli occhi azzurri... presto, quallcuno confuti questa tesi perché prevedo mazzate...
:)))
Saggio proverbio, Edgar... :)

Equo ha detto...

Edgar: a parte che capire le persone dovrebbe essere il mio mestiere (o uno dei miei mestieri)...con te non era mica difficile, eh? Tra Don Chisciotte ci si riconosce... :-))

elena ha detto...

Ma come si fa a leggere una penna? Sapevo dei fondi di caffè, ma le penne proprio...! :)
firmato Ronzinante

Anonimo ha detto...

Ehi nottambuli :)... vi ho mandato una mail.
Buonanotte.

elena ha detto...

Ultima riflessione del giorno (o prima del giorno dopo, dipende...): sono andata un po' a ritroso nel blog, mi son letta "gli albori"... e ho notato un notevole imbarbarimento, in me.
Prima ero molto meglio... secondo me. Basta. A certi giochini da "salotto in TV" non ci voglio più stare...
Ma che fine ha fatto Sethar? E Blue?

Suerte...

Yuri Abietti ha detto...

Certo che certa gente rosica proprio di brutto eh =)

Equo ha detto...

Un grazie particolare ad Edgar perché mi ha fatto un grande regalo (lui sa cosa); Blue spero se ne stia su una spiaggia a godersi il mare; Sethar è impegnatissimo con la sua meravigliosa cucciola ed il suo lavoro...perché lui è di quelli che VERAMENTE sono al servizio della gente al prezzo di personali sacrifici e senza montarsi la testa per questo...

elena ha detto...

Rosica, Abietto? Ti riferisci ai topi, forse? :)
Equo: salutami Sethar e digli che mi manca (però lo capisco!!!).
Quanto a Blue... glielo auguro anch'io. Beata lei...
Ciao e suerte a tutti.

Yuri Abietti ha detto...

Mi riferisco a quelli che scrivono solo per dare addosso agli altri in modo del tutto inutile ed arbitrario e, così facendo, dimostrano solo di avere un sacco di tempo da perdere e di essere, come si dice a roma, dei "rosiconi"... =)