lunedì 12 marzo 2007

Salve a tutti: sono abietto e inserisco questo post su indicazioni di Equo:

"Sono spiacente: il mio pc è morto o, quanto meno, entrato in coma irreversibile. Mi dicono che andrebbe sostituito, ma non me lo posso permettere, per cui non so se e quando potrò aggiungere legna al nostro fuoco. Sono amareggiato e mi rendo conto che, per alcuni di voi, è come se avessi imbandito la tavola di un lauto pranzo per poi invitarvi al digiuno, ma non ho alternative. Se e quando mi sarà possibile riprenderemo da dove abbiamo lasciato: passate di qui ogni tanto e, magari, accompagnate degli ospiti. Il resto... è Karma. Namaste."

75 commenti:

elena ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Nooo!
Tutti in strada per Equo con gli striscioni: "un computer nuovo per equo!"

Passeremo ugualmente di qui e propongo che ognuno di noi lasci un messaggio di saluti, così quando tornerà....

Blue ha detto...

Maestrooooooo non si faaaaaa!!!O meglio: pc non si faaaaaa!!cattivooooo...noi già eravamo pronti con le vanghe in manoooo!!
Accidenti...caro Maestro, non ti preoccupare..come prima lezione quella sul saper essere pazienti è ottima!!! ;))
E non ti aspetteremo!
Namastè!

Anonimo ha detto...

Non mancherò di trasmettere i messaggi e riguardo al computer nuovo mi sto già muovendo per procurarne uno al buon Equo. Se tutto va come previsto, entro il weekend dovrebbe essere in grado di tornare online. Cross your fingers!

P.S. Elena, ho mandato il tuo numero ad Equo... Meglio cancellarlo dalla rete, ora. Provo a vedere se riesco a farlo io dal pannello di amministrazione, oppure se puoi modificare tu il testo del commento, toglilo direttamente.
Slainte Mhath!

elena ha detto...

Grazie Abiettino! Non solo per come ti stai muovendo ma anche per avermi eliminato il commento. Da vecchierella fiduciosa ed incosciente, io ce l'avrei lasciato... ma è meglio così. Però mi devi spiegare... che significa "Slainte Mhath"?
Suerte!

Neo ha detto...

Spiegatemi un attimo.. vige la censura?!

Comunque, anch'io spesso manco per lunghi periodi da questi luoghi, per altri motivi ma.. inviterei tutti ad un sanissimo tuffo nella vita reale, magari approfittando dell'assenza di Equo....
credo che le esperienze personali regalino ad ognuno di noi una conoscenza della vita e degli insegnamenti che nessun altro può infondere.


Un bacio a Equo (hey vedi di tornare presto!)

Anonimo ha detto...

Sante parole Istanbul!
E' deprimente.
Giada.

Anonimo ha detto...

Sagge parole istambul.. ma vedi, i maestri servono da specchio, e così capire meglio ciò che siamo.
Vero che si impara solo dalle esperienze, ma non tutti hanno la capacità, o la forza, di farne tesoro.. o di saperle valorizzare nel modo giusto, se è per questo.
Poi, ognuno la vede come vuole.
mauro

ska ha detto...

Secondo me Equo sta a Kyoto a a bere il suo tè verde, altro che storie! :)
Oppure ha avuto uan reazione tipo alla Jesus Christ Superstar, in cui Jesus, pressato sempre più dai suoi fedeli che vogliono risposte, sbrocca, per dirla in aramaico, e ormai allo stremo urla "lasciatemi in pace! Sono solo un uomo!!"

A presto, Equo. ;)))

Neo ha detto...

E avrebbe ragione!!

Vorrei però chiarire che la mia non era una critica ad Equo (che, lo sa, stimo sconfinatamente) nè ho mai pensato sia.. deprimente.
Anzi, sono io la prima a trarre preziosi insegnamenti, quelli che vengono dall'esperienza di un altro ma che a volte comprendo davvero solo se ho vissuto.
E' solo che spesso (e parlo di me, ovviamente di nessuno di voi!!) mi ritrovo ad aspettare il mio rientro a casa per attaccarmi a questa macchina infernale. Ci passo ore, di notte, fino a che la mia maledetta insonnia non cede il passo al senso del dovere e alla necessità fisica (dovrò pure dormire per ricominciare un nuovo giorno..) E lì non c'entra nulla quello che trovi in rete, ma come ti senti ad aver perso attimi preziosi, magari dannandoti l'anima per un chiarimento piuttosto che per un modem rotto.
Per fortuna che anche in questo posto senza spazio ci sono angoli "buoni".. e questo rappresenta divinamente la categoria!

Un bacio equo, (ripeto, torna presto...)

Capitano ha detto...

Mi unisco al coro dei saluti per l'amico Equo: possa un Vento buono portarlo a incrociare nuovamente le nostre rotte quanto prima.

Condivido anche le parole di Istanbul -che non trovo critiche in senso negativo, anzi-: qui si possono fare splendidi incontri, ma la Vita è altrove.
Inoltre per quanto possano esserci persone capaci di illuminare una Via, deve essere pur sempre l'Individuo da solo a muovere il primo passo su quella Via. Chi non ha dentro sè la Forza e la capacità, non riuscirà nel Viaggio neanche se il maestro se lo prende in spalla... ma ovviamente ognuno è libero di pensarla come meglio crede.

BUENA VIDA Y SUERTE

Anonimo ha detto...

Istanbul e Capitano, condivido appieno quello che pensate. A me, da cristiano quale sono, mi è sempre andata stretta il fatto di chiamarlo maestro, per ovvie ragioni ;))
Ma proprio perchè qui siamo nel web, ma soprattutto perchè tra loro si va formando un serio rapporto di rispetto reciproco, un'alta considerazione tra le parti, che li trasporta verso nuove esperienze, ed Equo e loro sono perfettamente consci di ciò.
Ed io li seguo con lo sguardo perchè riconosco la nobiltà del loro cammino, ma non la via.
Un saluto e un abbraccio a tutti voi.

Anonimo ha detto...

Per Elena: Slainte Mhath è un termine gaelico che si usa brindando ed è l'equivalente di augurare "tanta salute" ai compagni di bevute. E' anche una bellissima canzone dei Marillion, e forse i più sgamati tra di voi avranno capito perché li cito... =)

Per Istanbul: non vige alcuna censura, semplicemente mi sono preso la libertà di cancellare un commento che conteneva un numero di telefono cellulare privato perché non è bene averlo in rete...

Per gli altri: io passo sia per lavoro sia per piacere buona parte della mia vita su internet da anni e questo non mi ha mai impedito di fare moltissime esperienze in tutti i campi. Secondo me non c'è alcuna distinzione: anche questa è vita, una parte della nostra vita, così come qualsiasi altra attività. E come qualsiasi altra attività, può essere uno strumento utile, un'opportunità, oppure una dipendenza. Almeno, così è come la vedo io.

Spero di fare cosa gradita a Equo e a tutti dicendo che questo venerdì sera ho un concerto con la mia band alla Budineria di Milano (un pub irlandese in via Chiesa Rossa 53, sul lungonaviglio). Se qualcuno di voi di Milano o dintorni vuole unirsi e farsi una birra tra una canzone e l'altra, ovviamente, è il ben accetto. Comunque ho già preso provvedimenti e presto Equo potrà tornare online a gestire il blog personalmente.
Ciao!

ska ha detto...

Sono d'accordo con Abietto: internet, il computer, sono strumenti di comunicazione. Il computer è l'ultimo arrivato, e come tale, storicamente, è il suo turno nel subire la generale diffidenza. Ma se qualcuno di noi si incontrerà di persona grazie a questi "contatti" virtuali ben venga. Che c'è di male? Gli strumenti divengono cattivi solo se usati nel modo sbagliato, di per sé non possono arrecare alcun male.
Se si parla di vita REALE, allora scordiamoci non solo la TV, ma anche il cinema, i libri, la partitella alla playstation, ecc...
Poi se qualcuno sviluppa una sorta di dipendenza e si rende conto di distorcere il giusto rapporto fra realtà vera e realtà, diciamo csì, virtuale (che poi mi pare che le persone che scrivono comunque siano vere, non dei programmi), fa benissimo a correre ai ripari, come chi anziché gustare alla sera un buon bicchiere di vino si scola 10 litri di Tavernello in Tetrapak al giorno cominciando dalle 7 di mattina.

Buona vita a tutti, intanto! :)

elena ha detto...

Ordunque, miei compagni di strada... facciamo un po' di confusione perché altrimenti quando torna il Maestro non può sbacchettarmi... scherzo!
Comunque: Nunzio, non capisco. Non è che non rispetti le tue scelte, ci mancherebbe... ma non capisco questa dicotomia tra la tua strada e quella che noi - ok, io - ho deciso di provare a percorrere. Posto che Dio - che poi si chiami Allah o Manitù o Buddha o come ti pare - è comunque unico anche con diversi nomi (altrimenti ci tocca immaginarceli un po' come i nostri politici, ognuno a tirar fedeli alla sua chiesa... che squallore!), mi sembra che l'aspetto che più divide i vari, come dire, profeti o testimoni del Dio sia più di approccio che altro. Gesù non ha mai raccontato la parabola della sedia e nemmeno quella del tavolo... però il fine ultimo di tutti è quello di insegnarci, di spronarci ad essere giusti ed a vivere in pace con noi e con gli altri. Detto questo (ma ovviamente sono esternazioni personali), non capisco cosa non puoi riconoscere nella via.
Istanbul, confermo quanto detto da Abiettino (e siccome sono l'autrice del commento eliminato, puoi credermi): niente censura, solo tutela della privacy (MIA, oltretutto!)
Capitano: hai ragione, la forza devi già averla dentro - o almeno sapere che la puoi trovare. Però il fatto di sapere con altrettanta certezza che qualcuno è pronto a tenderti la mano aiuta...
Abiettino: buon concerto... purtroppo non ci saremo (il mio uomo, il naturopata, ha la pessima abitudine di lavorare spesso di notte...) però chissà, magari alla prossima... Mai andato al Tubetto? E' lì vicino... e a volte ci passa pure Guccini... :) e grazie per la spiegazione e per tutto lo "sbattimento".
Equo: torna presto!!! Devo essere moderata... :) Però se non mi chiami, come faccio ad illustrarti le mie ultime pensate???
Suerte a tutti...

Anonimo ha detto...

A giudicare dai commenti il Maestro ha molto da lavorare.
Che confusione amici! Meno male, perchè pensavo di essere l'unica e mi accorgo di essere in ottima compagnia.
Torna presto carissimo Equo!
Rita.

Anonimo ha detto...

Conosco molto bene l'osteria del Tubetto... Ci andavo piuttosto di frequente anni fa, anche se noi la chiamavamo semplicemente "da Marietto". Comunque suoniamo anche giovedì prossimo, il 22, al Marmaja Live Club di Cusano Milanino. Gli inviti sono sempre validi!

Anonimo ha detto...

Elena, è vero, per come l’ho scritto il mio commento precedente è una specie di critica graffiante.
Però una tiratina d'orecchie ti ci vuole:
Perchè pesiamo (e non pensiamo) subito ciò che ci colpisce negativamente?
Posso essere pure stato un pò graffiante, però chi ha proposto di fare compagnia ad Equo durante la sua assenza?
Chi ha scritto le belle parole: "ma soprattutto perchè tra loro si va formando un serio rapporto di rispetto reciproco, un'alta considerazione tra le parti, che li trasporta verso nuove esperienze, ed Equo e loro sono perfettamente consci di ciò.
Ed io li seguo con lo sguardo perchè riconosco la nobiltà del loro cammino".
Ho usato il termine “nobiltà” che vuol dire: “elevatezza morale, generosità di sentimenti; distinzione, signorilità, ecc.”
Ti pareva che tornavo qui a scrivere allora?
Anzi di più: non condivido quando Capitano dice che la forza la dobbiamo tenere già dentro per muovere il primo passo. Perchè allora cosa facciamo quando ci troviamo in difficoltà nella vita e ci sentiamo effettivamente troppo deboli se non quello di tendere la mano, come dice anche Mauro?
Che razza di esseri umani saremmo? Se non ci aiutassimo tra di noi, al di là del fatto che io preferisca scegliere una strada ad indirizzo, se così vogliamo dire, “cristiano” mentre qualcun’altro ad indirizzo “orientale”? Strada affascinante e saggia oltremodo! Non per questo dura da millenni e credo non venga mai debellata. Della serie: il mondo è bello perchè vario.

Certo è che, Equo, quando tornerai, sarai come Mosè che scendendo dal monte Sinai, trovò il popolo in corruzione.... tu troverai i tuoi blogger in confusione/combutta e quanto altro ;) e dirai: “eccherè??? Non mi posso allontanare un’attimo!”

Il mio rispetto Equo.
Il mio rispetto Elena (però arguta eh? ... dicotomia... si tratta di quello è vero, però non la vedo una cosa antipatica ed ostile).

Anonimo ha detto...

Il nostro amico Equo ci ha parlato di specchio e soprattutto di specchio che non serve a niente se non riflette.
Ci ha detto che deve fare una scelta e che stava a noi saperla intraprendere.
Il suo computer si è impallato propiziamente su queste riflessioni e stava a noi saperle cogliere.
Abietto sono due volte che ci manda il messaggio verso la vita reale e concreta.
Ebbene le nostre considerazioni hanno lasciato correre i punti fondamentali e stiamo riflettendo tutta l'inconsistenza del parlare senza concludere il reale.
Questo significa lo specchio che non riflette.
Eravamo tutti felici e pieni di entusiasmo per le storie. Abbiamo abusato della parola Maestro per coprire le nostre inconsistenze.
Il mondo virtuale è importante non per la "modica" quantità ma per la sua integrazione al mondo reale, il suo supporto.
Questo modo confuso di procedere rispecchia la nostra mancanza di obiettivi. Siamo come mosche impazzite che non sanno dove posarsi.
Io stessa non riesco a gestirmi e mi getto di sito in sito a parlare di tutto e di tutti, con entusiasmi che non mi appartengono quando spengo il computer e con gesti e parole che non uso nel mondo reale.
Equo ha cercato di gettarci un'ancora e sta a noi rispondere alle sue domande.
Ha fatto una proposta e invece rispondiamo con ulteriori proposte.
Rita.

elena ha detto...

Potrei quasi dire che ho raggiunto il mio scopo... se quello fosse stato. Invece (nonostante sia eraclitea più che kantiana) mi sento anche un po' in colpa. Perché? Ma perché davvero, io non c'ho visto nulla di negativo in quello che avevi scritto, Nunzio... semplicemente non avevo capito cosa intendevi dire con questa "separazione di strade" e ho chiesto chiarimenti. Ti dirò di più: quel tuo "startene a lato", quel tuo seguire da vicino ma non partecipare, volevo capire, perché per come ti conosco mi sembra che abbiamo parecchio in comune e fare un pezzo di strada con te mi piacerebbe. Come vedi (poi ovviamente puoi crederci o meno, sai che qualcuno mi considera una specialista del terzismo...) non intendevo assolutamente essere critica nei tuoi confronti. Davvero rispetto le tue scelte e non per quieto vivere. Non ho nulla contro i cristiani, quelli veri. Anzi. Sono disposta ad imparare da tutti, te compreso. Mi scuso se ho usato parole fraintendibili - ma anche a rileggermi, forse proprio perché so i presupposti da cui sono partita, non ci trovo nulla di acido.
Be' insomma, non volevo insinuare nulla. Ho la massima stima di te - come prima - e mi spiace aver causato 'sto macello.
Un'altra cosa: quando siamo in difficoltà tendiamo la mano alla ricerca di qualcuno che ce la stringa e ci aiuti. Giustissimo. Però, per arrivare a questo, dobbiamo avere già in noi la forza di tenderla, la mano... sembra banale, ma non è così facile.
E poi le dicotomie a me stanno simpatiche... :)
Ultima cosa poi sto buonina per un po': io non credo che Equo al suo ritorno ci troverà confusi e corrotti. Perché credo che ognuno di noi sia perfettamente in grado di capire le motivazioni degli altri, i possibili fraintendimenti sorti e anche il modo per superarli. La differenza tra parlare per il gusto e l'ascoltare, sè stessi e gli altri...
Namasté.

SETHAR ha detto...

Elena, ti riporto quello che ti ho scritto qualche secondo fa in un'altro post:
secondo me, il primo passo è, anche, trovare qualcuno che ti aiuti a vedere il muro, che ti faccia capire che il futuro può essere diverso dal passato. Infatti le nostre esperienze negative vissute ci condizionano a tal punto da farci credere che il futuro debba essere uguale al passato. Questo perchè impariamo dei meccanismi che ci portano a vivere situazioni, anche se molto negative, che, in ogni caso sappiamo gestire perchè le abbiamo già assaporate e in qualche modo già "digerite". Mentre il "nuovo" ci sconcerta e spaventa...

SETHAR ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
SETHAR ha detto...

Dopo aver inserito i miei saluti all'"abietto" (abbracci fratello, hai capito chi sono?) mi permetto di postare un paio di considerazioni.
La prima riguarda il termine Maestro: anch'io sono cristiano, ma questa parola, dalle diverse accezioni (viene usata anche per indicare il vento che soffia da nord-ovest - maestrale), in questo caso vuole semplicemente indicare una persona che ha iniziato un certo percorso di conoscenza da più tempo di altri e che, per una sua scelta personale, ha deciso di condividere ciò che ha imparato, mettendolo a disposizione di chi vuole bere alla fonte che ha aperto sopra il "pozzo" che ha "scavato"...

SETHAR ha detto...

La seconda considerazione è rivolta a quanto scritto da #capitano. Ti sei mai trovato a camminare in una strada buia? magari sapendo che c'è qualche precipizio in qualche punto vicino? Per poter muovere il primo passo o aspetti che il sole torni a risplendere nel cielo, oppure hai la fortuna di trovare qualcuno che, con una luce (anche fioca di una candela), ti aiuti a cominciare il tuo cammino...
Non sempre è facile ritrovare la luce del sole da soli e quindi muovere il primo passo da solo(scusa la cacofonia ripetuta).
Poi sono d'accordo con te che l'impegno e la voglia dobbiamo mettercela noi, ma, per esperienza personale, ritengo che, nella maggior parte dei casi, è necessario che qualcuno ci aiuti a tirarla fuori...

SETHAR ha detto...

Se posso inserirmi nella piccola diatriba tra Elena e Nunzio, vorrei solo osservare che si può essere "credenti" di una certa religione (come lo sono anch'io) e contemporaneamente condividere una via di ricerca interiore che abbia gli stessi intenti e che, in definitiva, non va assolutamente contro certi dogmi.
Credo che tutto ciò che ci consenta di aiutare qualcun'altro vada nella direzione indicata dal nostro Dio (qualunque esso sia).
E, poi, Nunzio, la confusione molte volte è affascinante e incantevole, se non determinante...
E' dal "caos" che si genera una stella nascente...
Inchini a Elena e a Voi tutti...

Anonimo ha detto...

Io volevo solo puntualizzare che non ho mandato messaggi particolari verso la vita "reale" e "concreta" e anzi, nell'unico intervento in cui parlo specificamente di ciò, mi sembra di aver sostenuto che per me non c'è alcuna distinzione... Giusto per chiarire.
Comunque i dibattiti sono, in fondo, l'humus che può far sorgere nuove idee e considerare le cose da punti di vista differenti.
Sethar: credo di aver capito chi sei! Spero di rivederti presto.
A tutti quanti... Che la Forza sia con voi! =)

elena ha detto...

Ciao, Sethar dei muri mobili... Hai ragione. In effetti continuo a tirare capocciate contro certi muri che non si spostano solo perché devo ancora capire che lo sono... muri... e conseguentemente non chiedo aiuto in questo caso. Che balorda...
Suerte a tutti!

SETHAR ha detto...

Ciao Elena degli inchini... In questo caso la soluzione è abbastanza semplice... se senti un gran "dolore" alla testa, vuol dire che stai prendendo un sacco di capocciate... Quindi basta che ti fai guidare da qualcuno che sia in grado di farti capire quali sono i muri contro i quali vai a sbattere... Namasté.

Capitano ha detto...

Premetto che apprezzo moltissimo il dibattito sorto tra questi commenti, sia per i toni pacati e rispettosi che ognuno usa, sia per i contenuti davvero costruttivi [sembra una sottolineatura superflua, ma oggi giorno "il dialogo educato" è quasi un'utopia].

Rispondo a Sethar:
il contenuto del mio precedente commento, sul fatto che la forza bisogna averla dentro, non voleva negare il valore o l'importanza che hanno "le mani d'aiuto" esterne.
Proprio perchè in prima persona sto vivendo un periodo molto brutto [non sono problemi irrisolvibili i miei, però i propri problemi sembrano sempre qualcosa di enorme...] posso confermare quanto scritto prima: è bello avere amici e fratelli intorno che confortano e danno consigli, ma tutte le parole che mi dicono io già le so, perchè sono le stesse che dico quando conforto, così come i gesti. Non voglio sminuire l'apporto affettivo che riceviamo, ma io credo [opinione personale] che qualunque cosa mi dicano o qualunque aiuto mi possano dare, è inutile [io in questo periodo sento questo]: perchè devo essere io a trovare la forza per prendere il sentiero giusto, non mi ci può "trascinare" una mano amica. Semplicemente questo...

SUERTE PARA TODOS

SETHAR ha detto...

Fai assolutamente bene a sottolineare l'assoluto rispetto verso il pensiero altrui che si trova su questo blog, perchè ritengo che debba essere alla base di ogni situazione che voglia essere costruttiva, ma che al giorno d'oggi è difficile da "vivere" nei rapporti interpersonali.
Per il resto posso dire che stiamo dicendo quasi la stessa cosa, ma con una piccola differenza... io non parlo semplicemente delle parole. L'aiuto deve essere verso il "fare", l'agire, il passare all'azione. La parola può essere di conforto ma quello che davvero ci aiuta sono le azioni, cioè il fare qualcosa che faccia sentire al nostro corpo quelle emozioni profonde che vadano a parlare direttamente con il nostro cervello rettiliano.
Solo così riusciamo a superare le barriere del nostro cervello razionale che ci impedisce di accogliere i "suggerimenti" che anche le parole ci offrono. Azioni e simboli sono le cose che ci consentono di andare davvero a smuovere qualcosa di profondo dentro di noi. Pensa solo alla differenza tra qualcosa che si apprende con lo studio (che diventa parte della nostra cultura) e qualcosa che si apprende con il corpo come il nuoto o l'andare in bicicletta (che diventano parte del nostro essere e non dimenticheremo mai più). Oppure prova a chiudere gli occhi e a pensare: "non voglio vedere un gatto nero...". Cosa pensi che il tuo cervello ti farà vedere??? Se hai pensato al gatto nero ci hai azzeccato. Perchè non voglio vedere sono solo parole, mentre "gatto nero" è un'immagine e come tale parla direttamente al nostro cervello più "profondo".
Il sentiero di cui parla Equo è fatto di qualche parola, ma di molto più agire.
E un certo tipo di azione non lo impariamo da soli, ci vuole qualcuno che ci accompagni sul sentiero...
Forse queste cose sono già state accennate, ma io sono iscritto da poco e quindi, nell'eventualità, mi scuso della ripetitività.
In ogni caso di queste cose è sicuramente solo Equo che può chiarire meglio l'intero contesto.
Concordo, comunque, che nessuno può trascinarti sul sentiero, perchè non sarebbe più un tuo percorso ma una forzatura. Quando è il momento di "camminare" in una certa direzione lo si capisce da soli... Abbracci

elena ha detto...

#Capitano: mi dispiace davvero per i tuoi guai.
Non ti offro parole di consolazione. Non ne sono capace e sono d'accordo con te, purtroppo lasciano il tempo che trovano. Non voglio nemmeno farmi i fatti tuoi. Ti dico solo: se c'è qualcosa che posso fare per te, per aiutarti, dimmelo. E' vero che non sapendo quali sono i problemi in cui ti dibatti magari questa mia affermazione ti farà ridere... ma in genere preferisco il fare al dire.
Suerte a te.
Sethar: perché pensi che scalpiti tanto in attesa del rientro del Maestro? Ma proprio per vedere i muri... :)
Dopodiché facilmente ci sbatterò ancora... ma giusto perché solo sgretolati non faranno più male, né a me né agli altri... :)
Namasté

SETHAR ha detto...

Sembra assurdo quello che sto per scrivere, ma nella maggior parte dei casi dobbiamo ringraziare le nostre esperienze negative (con tutto ciò che ne corrisponde) perchè tali esperienze sono un Maestro travestito che ci sta ad indicare quali sono gli atteggiamenti che non dobbiamo ripetere perchè il futuro sia diverso dal passato.
Certo questo momento non è piacevole #capitano... l'unica cosa che mi sento di dirti è che c'è la possibilità di cambiare il nostro futuro... e questa una grande forza che, a volte, può sorreggerci...
Elena, la tua voglia di fare è contagiosa... :-)
E sgretolare i muri insieme ad altre persone è davvero bellissimo...
P.S. fino a martedì prossimo, probabilmente, non penso che riuscirò a postare di nuovo.
Nel frattempo spero che Equo sia rientrato con Noi...
Abbracci a tutti

Capitano ha detto...

Caro Sethar, in fondo diciamo la stessa cosa, forse da punti di vista diversi. [quando parlavo della mano d'aiuto di un amico, non mi riferivo solo alle parole, ma all'insieme di gesti, comportamenti etc comunque].

E concordo anche sul discorso delle difficoltà: per esperienza personale [che non pretendo sia legge universale, anzi!] posso dire che dagli insuccessi e dalle lacrime forse ho imparato più che dai successi e dai momenti di felicità... ma ancora ho troppa strada da fare per poter scrivere giudizi!

Un ringraziamento particolare ad Elena per la dolcezza delle sue parole!

Un saluto a tutti,
SUERTE PARA TODOS

Blue ha detto...

Ehi!!ci sn...come ho un pò di tempo leggo tutto!!
Equo qui si lavora anche di più senza di te!! ;))))
Torna prestoo!

elena ha detto...

De nada, #Capitano! E ricorda... l'offerta è sempre valida.
Poi magari, il giorno che deciderò di spiegare da dove arriva il mio "buonismo", cambierai idea sulla mia "dolcezza"... :)
Sethar, ti aspetto allo sgretolamento dei miei muri... e parteciperò con gioia alla distruzione dei tuoi!
Abiettino, in bocca al lupo per il concerto di domani!!!
Tutti: ho avuto il privilegio di parlare con Equo. Teniamo duro, tornerà presto!!!
Suerte y hasta siempre.

Anonimo ha detto...

Per non farci sentire troppo orfani abbiamo "postato" su
http://solleviamoci.blogspot.com
un breve racconto zen..
Ho la presunzione di pensare che vi piacerà, così come è piaciuto a noi. E, sia chiaro, che non ci si vuole sostituire ad equo (come potremmo?), ma allargare, con quello, il senso delle nostre riflessioni..
Sursum corda!
mauro

Anonimo ha detto...

ehi maestro..hai messo a dieta anche a me..solo questo mancava..vabbè a presto,sister enri

Anonimo ha detto...

Equo!
Se ci sei, batti un colpo..
Sembriamo davvero tanti novelli "spiritisti" a far catena attorno al tuo tavolo virtuale, che attendono con ansia la materializzazione del tuo spirito.. Peccato non avere la Palladino di passata memoria, chissà che il prodigio non si avverava.
Ad ogni modo, ti facciamo notare che i "tre" giorni sono passati da mo..
Un abbraccio.
mauro

ska ha detto...

Ciao Equo!
Passavo di qua e volevo lasciarti un saluto...bella la vita senza la responsabilità delle vite altrui, eh? ;)
Cia'

elena ha detto...

E' ORA, E' ORA, E' ORA DI TORNARE:
EQUO, MAESTRO, NON FARCI PIU' ASPETTARE!!!
Dal che si deduce una chiara sindrome da astinenza... :)
Però, se preferisci...:
TORNA
TORNA DA NOI FESSI TORNA TORNA TORNA...!

SETHAR ha detto...

#Capitano, adesso, forse, ho capito la differenza di ciò che stiamo dicendo... tu parli dell'insieme dei gesti, comportamenti etc che possono avere gli amici per aiutarti a uscire da un momento di difficoltà.
Io, invece, mi riferisco ad un tipo di percorso che molto difficilmente ti possono far fare degli amici. Gli amici possono cercare di confortarti con parole o gesti e azioni, mentre un certo tipo di percorso puoi farlo solo con l'aiuto di un "Maestro". E l'azione di cui ho parlato si manifesta proprio in questo percorso. Ti posso portare il mio esempio: una coppia di amici, insieme a mio fratello, mi hanno parlato e "consigliato" un certo tipo di percorso che, inevitabilmente, non potevano farmi fare loro (ma che loro avevano già fatto). Ed io, semplicemente, mi sono fidato di loro e ho iniziato a camminare in quella direzione con l'aiuto di Equo e attraverso le esperienze che con lui si possono fare.
E, comunque, guarda, i problemi possono essere grandi o piccoli, ma sono come un qualcosa che blocca un meccanismo...
granello di sabbia o grande macigno che sia quel qualcosa, se il meccanismo si blocca si blocca... e se il meccanismo che si blocca siamo noi, è comunque un problema grandissimo... [grandissimo ma non irrisolvibile :-)]
Elena, perchè quella parola "fessi"??
Abbracci a tutti...

Neo ha detto...

Ciao a tutti!
per mancanza di tempo non riesco a leggere tutto ma devo dire che mi piace molto il clima che si è creato.
Beh, a presto (tempo scaduto UFFAAAA)

Baci capitano!

SETHAR ha detto...

Un pensiero rimane tale se non lo si condivide con gli altri…..
Anche se succede per un solo attimo nella vita, bisogna ringraziare la persona che ci ha consentito l'emozione di un momento…


Pensiero…

La luce del nostro cuore, che è presente come una stella nella nostra anima, può illuminare il nostro cammino e come un fiore che sboccia a primavera irradiare lo spazio circostante di mille caleidoscopici colori

…….“…a quei pensieri il cuore si rallegrò e nello stesso momento un raggio di sole baciò il petalo di un bellissimo fiore, le cui foglie parvero arrossire un poco; anche lui si accorse di essere sensibile alla delicatezza del messaggio lucente che lo aveva colpito e con altrettanta delicatezza, come mai ne aveva usata, sbocciò in nuovi luminosissimi colori…

…commossa da tanta grazia, la terra fece crescere e sbocciare mille altre piante e fiori intorno a lui e il nuovo luminosissimo fiore capì che anche da lui dipendeva la felicità di tutto ciò che gli stava intorno…

…da quel giorno ogni mattina si vede una gocciolina cadere dalle sue foglie…
…qualcuno dice che è rugiada della notte, ma i più affermano di vedere sulla foglia qualcosa di simile ad un occhio, che emozionato ed intenerito versa il suo tributo alla scoperta della felicità…”

elena ha detto...

Stavo solo citando Caparezza! Non c'era il minimo intento offensivo - non mi è proprio passato per la testa che potesse essere considerato tale, perché io stavo canticchiando... :) se vuoi lo possiamo trasformare in "torna da noi mesti" - che è il meglio che mi viene a quest'ora...

SETHAR ha detto...

Mai pensato ad un intento offensivo, Elena...
Solo che non capivo...
E quando non capisco, chiedo... :-)
Grazie del chiarimento.
Notte... Ciaoo

elena ha detto...

Sethar, grazie per aver condiviso l'emozione di un momento... :)
L'ho letta solo ora con attenzione - e adesso me la copio, così moltiplicherò i momenti! :)
Suerte a tutti!

SETHAR ha detto...

Istambul... rimani un pò di più con noi... dacci qualche tua impressione su ciò che leggi... Ciaoo

Anonimo ha detto...

... che tristezza, abbandonare l'amico Equo così, dopo l'entusiamo iniziale...
Son già tre giorni che nessuno commenta... man mano ci si disaffeziona.
C'è un proverbio che recita così: "lontani dagli occhi, lontani dal cuore", che tradotto in rete: lontani dal post, lontani dal cuore.

E' una provocazione innocua, non mi sparate contro!

Ciao a tutti e...
Equo, io sono ancora per strada con lo striscione annerito dallo smog, inneggiante: "un computer nuovo per equo!"

elena ha detto...

Ma chi l'ha detto, Nunzio, che ce lo siamo dimenticato? Giammai! :)))
Primo, perché se anche non veniamo qui tutti i giorni a piangere (tipo muro del pianto, ma io Equo non lo vedo così, voglio che lui sia il mio muro - l'unico destinato a sopravvivere - della gioia e della rinascita...) non è detto che non piangiamo dentro di noi... e poi perché uno non può venire qui tutti i giorni a lamentarsi da solo... stile geremiade!
E poi... lamentarsi è sterile. Propongo di organizzare invece una giterella in Contea: ci state?
Suerte a tutti, Equo per primo!!!

ska ha detto...

Io passo qui tutti i giorni per vedere se il nostro amico è tornato...però davvero, che altro dovremmo fare? E poi se veniamo qui a piangere, Equo penserà che siamo dei poveretti senza una propria vita.
Comunque, Nunzio, come tu ed Elena sapete, mi sono dimenticata talmente poco di Equo che un paio di giorni fa l'ho "resuscitato" virtualmente sul blog di Elena.
Aspettiamo Equo con gioia ma senza ansia o dipendenza.

A presto, amico! :)

elena ha detto...

Ecco, brava Ska. Era quello che avrei voluto scrivere come secondo punto (il fatto che la sua presenza c'è, se non qui altrove...) e invece m'è rimasto nella tastiera...
Che poi sarebbe bello fare il conto alla rovescia, ma siccome non si sa quando finisce, come si fa? :)
Besos... y suerte!

Anonimo ha detto...

Ciao gente, eccomi di nuovo da voi. Grazie per i vari "in bocca al lupo", il concerto è andato bene, anche se ci sarebbe da aprire un dibattito solo su quell'argomento, ma non è la sede adatta! Per il resto, non vi preoccupate: molto probabilmente già da settimana prossima Equo potrà tornare a scrivere su questo blog. Ho deciso di prendermi la libertà di scrivere un nuovo post in cui vi invito a un pomeriggio di presentazione di un corso tenuto da Equo stesso e da altri collaboratori. Spero di vedervi là, così avremo anche l'opportunità di conoscerci. A presto!

SETHAR ha detto...

Caro Nunzio, se mi permetti un'osservazione, una provocazione non è mai innocua, proprio perchè è una provocazione.
Provocare vuol dire costringere a riflettere per modificare un atteggiamento radicato ed è utile solo se propone un'alternativa (in questo caso partecipare alla discussione su ciò che si è scritto), altrimenti è sterile.
Ti riporto un paio di considerazioni che avevo fatto e che ti "chiamavano" in causa e alle quali non hai dato alcuna considerazione (come mai? ti piacciono solo le provocazioni? E il confronto?)
"""La prima riguarda il termine Maestro: anch'io sono cristiano, ma questa parola, dalle diverse accezioni (viene usata anche per indicare il vento che soffia da nord-ovest - maestrale), in questo caso vuole semplicemente indicare una persona che ha iniziato un certo percorso di conoscenza da più tempo di altri e che, per una sua scelta personale, ha deciso di condividere ciò che ha imparato, mettendolo a disposizione di chi vuole bere alla fonte che ha aperto sopra il "pozzo" che ha "scavato"...
Se posso inserirmi nella piccola diatriba tra Elena e Nunzio, vorrei solo osservare che si può essere "credenti" di una certa religione (come lo sono anch'io) e contemporaneamente condividere una via di ricerca interiore che abbia gli stessi intenti e che, in definitiva, non va assolutamente contro certi dogmi.
Credo che tutto ciò che ci consenta di aiutare qualcun'altro vada nella direzione indicata dal nostro Dio (qualunque esso sia).
E, poi, Nunzio, la confusione molte volte è affascinante e incantevole, se non determinante...
E' dal "caos" che si genera una stella nascente..."""
Non prenderla come un attacco personale, è solo uno spunto per una riflessione.
Ciaoo

elena ha detto...

Ragazzi non sto più nella pelle! Se tutto va bene e non svengo prima (dall'emozione!!!) tra poche ore VEDO il Maestro... WOW!
Dopo torno e vi racconto.
Suerte!

elena ha detto...

Sethar, ho avuto una folgorazione! Ho usato la parola "fessi" sì perché stavo canticchiando Caparezza, ma anche - inconsciamente - nel senso latino del termine: stanchi.
Ero stanca allora - di aspettare il rientro del Maestro - come sono stanca adesso che l'ho conosciuto - ma devo aspettare il corso.
Insomma... non si può farmi intravvedere qualcosa che mi piace e poi levarmelo da sotto il naso!!!
Ebbene sì: non sono cresciuta (in nessun senso). Sono l'eterna fanciullina del "tutto e subito"...
Suerte a tutti!
Ciao Equo. Namasté! (però ditemi una cosa - chiunque lo sappia: l'ho sentito pronunciare Namàste... com'è la versione giusta? Grazie!)

SETHAR ha detto...

Elena, non ti preoccupare troppo...
generalmente chiunque di noi vorrebbe tutto e subito... è normale...
Per la pazienza bisogna "lavorarci" un pò su...
A tal proposito ti "giro" uno scritto che ritengo "interessante"...

(Ode alla Vita)
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Lentamente muore chi fa della televisione il suo guru. Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare. Muore lentamente chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
Pablo Neruda

Anonimo ha detto...

Come stavo dicendo...
Zitti! Non fiatate! Non respirate nemmeno! Ci sono ancora problemi, ma forse (forse!) in via di soluzione. Tra qualche giorno tornerò da voi ed è certo che avrò qualche cosuccia da dire :-)
Ah! Dimenticavo: sono Equo, eh?

SETHAR ha detto...

sssssssssst..... :-)

Anonimo ha detto...

Ok allora, comincio a smontare tenda e striscioni, senza fare troppo rumore.

elena ha detto...

Non fiato, non respiro... Sto in apnea... Maestro, fa' una cosa veloce che sto estinguendomi.... :)

Anonimo ha detto...

Nunzio, le considerazioni di Sethar non meritano alcuna considerazione da parte tua? Ti impegni solo nelle provocazioni?

SETHAR ha detto...

Cosa ne pensi dello scritto di Neruda, Elena? Ciaoo

Anonimo ha detto...

No, le considerazioni di Sethar meritano certamente la mia considerazione, solo che in quel momento non volevo dilungarmi in discussioni che più o meno sto trattando già altrove e che comunque considero sagge le sue parole, ritenendo dunque inutile l'inerpicarsi in discorsi che avrebbero potuto portare a fraintendimenti.
Questa non è affatto una nuova provovazione sia ben inteso, semmai, una scusa nei confronti di chi si possa essere sentito compunto dai miei precedenti commenti. Tenuto conto che, comunque, personalmente mi rimane un non so che di restio a tale termine.... ma umilmente mi chiedo io stesso come mai, se poi, ai muratori li chiamo "maestro", agli artigiani li chiamo "maestro"... mah!
Sethar scusami se non ti ho risposto prima, spero che accetti la mia sincerità.
Ciao a tutti e all'anonimo meritevole di avermi "provocato" ;) per questa risposta.

elena ha detto...

E' bello, Sethar... talmente bello che mi piacerebbe averlo scritto io. Ma non mi sarebbe venuto così... soprattutto perché non sarei mai riuscita a scrivere le due ultime righe: la pazienza, questa sconosciuta!
E' difficile non morire lentamente, tante cose capita di farle e/o subirle anche se sai che sono sbagliate e ti fanno appassire. Ma davvero, la pazienza è un'arte che ancora non conosco (e di questo passo, mi domando se mai la conoscerò!) - d'altra pare, se non sono molto disposta a morire lentamente, non sono (non sarei...) nemmeno propensa a vivere, lentamente...

Ma perché anche tu, che non mi conosci "realmente", trovi sempre il modo di "andare a segno"? Che c'avete, la sfera di cristallo? O sono io che sono troppo ingenua e non capisco mai nulla, nemmeno se accompagnata per mano?

Anonimo, perché sei anonimo?

Suerte!

SETHAR ha detto...

Nessuna sfera di cristallo, Elena... probabilmente è solo uno degli aspetti del "percorso" di Equo... affini certe "sensibilità"... E, comunque, se sei qui è perchè non sei così ingenua e nè tantomeno hai capito nulla...
Grazie per la tua risposta e per le tue parole...
Abbracci

SETHAR ha detto...

Nunzio nessun dubbio sulla tua sincerità...
se non hai la possibilità di addentrarti in discussioni che ti porterebbero via troppo tempo, basta saperlo...
Peccato però "provocare" e poi non partecipare alla discussione e a ciò che si determina con la provocazione... no?
Già che ci sono, saluto anch'io l'anonimo...
Abbracci a tutti...

Anonimo ha detto...

... a parte che credo di sapere chi sia l'anonimo ;) Sethar, nelle tue parole noto qualcosa di critico (o amaro) su come è finito il nostro breve e civile dialogo, forse non sono stato chiaro, allora ti chiedo nuovamente e sinceramente scusa per tutto ciò che ti abbia far potuto pensare a qualcosa di "cattivo" e se, le mie provocazioni possano essere sembrate un pò adolescenziali.
Non volevo, solo che... managgia, il risponderti a quanto mi avevi accennato comporterebbe sicuramente delle lunghe spiegazioni, e non tanto per il tempo, quanto per ... insomma Sethar siamo su strade molto simili ma lontane.
Poi considerato che internet è pubblico... forse se ci saremmo potuti incontrare in privato, sarebbe stato diverso. Ciao Sethar, sappi solo che io rispetto la tua persona (virtuale ahimè, in quanto non ci conosciamo di persona) e che mai ho voluto offenderti o provocarti futilmente.

P.S.: Che poi se non ricordo male la mia provocazione riguardava solo il fatto di "sfottere" gli altri sul presunto abbandono di Equo. Mentre su alri commenti mi ero dichiarato contrario all'uso della parola Maestro e cose affini, ma credo, senza malignità alcuna.

Anonimo ha detto...

Roberto Kengaku è un mio amico (mio e di Elena) che abbiamo conosciuto tempo fa.. Lui è un Maestro Zen.. e proprio sul tema Maestro mi ha scritto giorni fa queste parole: " Maestro ? ma dove, chi, quando, esiste un solo maestro ed è quello del proprio discepolo. Un legame indiscutibile, raffinato e ad altri incomprensibile. Tutto il resto è fuori luogo, profumo per la pelle, cipria o borotalco".
Per voi un Maestro cos'è? E per te Equo?
Per me un Maestro è colui che io riconosco tale. E per me Equo lo è.
Per il resto il mondo è pieno di maestri.. anche se non si sa bene di che cosa.
mauro

elena ha detto...

Ha ragione Roberto/Kengaku. Nel senso che un Maestro è "quello del proprio discepolo. Un legame indiscutibile, raffinato e ad altri incomprensibile. Tutto il resto è fuori luogo, profumo per la pelle, cipria o borotalco".
Ma ha ragione anche Mauro: "Per me un Maestro è colui che io riconosco tale. E per me Equo lo è."
Siccome se non ricordo male sono stata io ad iniziare con la storia del "Maestro", mi sento in qualche modo responsabile di questo confronto. Per me un Maestro è una persona che è più avanti di me nel cammino e che mi può "illuminare la via". Non è qualcuno che monta in cattedra: è qualcuno cui IO riconosco la capacità e l'autorità per "passarmi qualcosa", grazie alla sua esperienza ed all'esempio che mi dà. Niente prevaricazioni, autoritarismi, tentativi di "forgiare" - semplicemente un "condividere" e quindi non ci vedo nulla di negativo. Soprattutto perché sono io personalmente che decido chi e se può essermi Maestro, non è mai lui/lei che si impone. Equo non è venuto qui (a dire la verità siamo noi che siamo piombati qui e ci siamo messi a leggere e scrivere, quindi anche qui la scelta l'abbiamo fatta noi) a dire "mò vi raddrizzo io". Ha scritto delle cose su cui non abbiamo riflettuto. Ergo, non ci vedo nulla di negativo. Se uno non è interessato, mica è costretto a seguire... se poi ad un certo punto uno ritiene che il cammino non sia il suo, non credo proprio che qualcuno si metta in mezzo a convincerlo/costringerlo a restare. Però stavo meditando sulla dicotomia Pandhit/Guru applicata ad Equo: nel suo caso, non saprei cosa scegliere. Perché istintivamente lo sento come Guru, ma è un Guru "pandhitato"... non è solo emozione/istinto/partecipazione quello che c'è dietro. C'è anche preparazione, studio... Equo è "simpatico", nel senso originario del termine: è una persona che "sente insieme". Ma non solo a livello epidermico.
Meno male che al momento non può leggere quello che scrivo... altrimenti non so se avrei il coraggio di farlo... non perché io tema le sue rampogne, ma perché sembra una sviolinata gratuita e/o interessata - e invece è solo quello che penso.
Ma ci avete mai pensato: è più facile (almeno, per me lo è) insultare o criticare qualcuno che non dirne bene...
Suerte.

SETHAR ha detto...

Probabilmente mi sono spiegato male e ti chiedo scusa Nunzio. Lungi da me pensare a qualcosa di cattivo nei tuoi confronti e se le mie impressioni possono essere sembrate "amare" vuol dire che non mi sono espresso bene.
Quello che volevo esprimere era semplicemente un pensiero (puoi anche chiamarla critica) volto a considerare che questo luogo può essere un momento di crescita per chi vi partecipa.
E per fare questo, la partecipazione dovrebbe, però, essere costruttiva e bilaterale.
Nel senso che se la discussione non porta ad un confronto ma, altresì, unicamente a delle considerazioni di carattere generale, la considero sterile.
E, come ho già scritto, anche la provocazione (adolescenziale o meno che possa essere)...
Se porta ad un confronto è utile, altrimenti... è solo come buttare un sasso in uno stagno.
E poi, bada bene, a volte è più utile rileggere quello che si è scritto personalmente rispetto a quello che hanno scritto altri.
Perchè le nostre risposte parlano prima di tutto a noi stessi...
E quindi si diventa, in un certo senso, "maestri" di se stessi... ma questo è un più lungo discorso...
Sappi comunque che rispetto il tuo pensiero e che ritengo assolutamente non un obbligo il partecipare ad una discussione, specialmente dopo averne spiegato il motivo come hai fatto.
E poi, come vedi, il nostro civile dialogo non è finito ed io non mi sono mai sentito offeso o provocato futilmente da te.
Se, poi, vuoi scrivemi qualcosa di più privato via mail, questo è il mio indirizzo elettronico eu63.g@libero.it.
Saluti :-)

SETHAR ha detto...

Elena e Mauro, concordo con voi su quello che avete scritto sul "maestro": Un Maestro è colui che io riconosco tale.
E concordo anche con il resto delle riflessioni...
Elena per quanto hai scritto alla fine [è più facile (almeno, per me lo è) insultare o criticare qualcuno che non dirne bene...], i pensieri possono cambiare... (a me è successo).
Ciaoo

Anonimo ha detto...

Wao! Finalmente un post come piace a me, di quelli che stanno li ore ed ore (certo per costrizione ora!).

Ok Sethar, qua la mano!

elena ha detto...

Sethar, probabilmente non mi sono spiegata. Non sono i pensieri che devono cambiare... semmai è l'atteggiamento mentale ma anche emotivo.
Mi viene più facile criticare che apprezzare perché... detesto i complimenti, e normalmente quando dici una cosa carina ad uno, quello si sente in dovere di ricambiare e io mi imbarazzo... capito? Per fortuna poi è arrivata la mia meravigliosa Fuoriserie (sempre la Testarossa, alias mia figlia): a lei non lesino le critiche, ma la circondo anche di affetto e di apprezzamenti - guai se dovesse pensare che non vale nulla per colpa mia!
Suerte a tutti...

SETHAR ha detto...

Elena, stiamo praticamente dicendo la stessa cosa...
I pensieri di cui parlavo io sono proprio la conseguenza di un diverso attegiamento mentale che ci porta a "vedere" e a "sentire" le cose in maniera diversa...
Abbracci