venerdì 9 marzo 2007

BALOCCHI E PROFUMI


Presto daremo seguito alle cose messe in moto da “Ashram” … nel frattempo, per intrattenervi…

…vi invito a fare un viaggio nel tempo e nello spazio.

Provate ad andare con la mente alla corte di Versaille, verso la metà del 1600.

Avete presente? Regna Luigi XIV, che sarà chiamato “Re Sole” e persino Voltaire definirà il suo regno “le grand siècle”.

La raffinatezza, l’amore per il bello, l’eleganza si esprimono in ogni cosa: l’architettura, i giardini e le fontane, lo sfarzo degli arredi e, soprattutto, l’abbigliamento della nobiltà di corte.
Vestiti elaborati, eleganti e colorati, ricchi di trine, merletti e fiocchetti, scarpette di vernice, parrucche incipriate, belletto sulle guance e, in particolare, un tripudio di profumi con cui aspergersi il corpo.
Per la buonissima ragione che, quei nobili signori, quelle vezzose dame, non si lavavano mai!

L’abitudine era fare il bagno un paio di volte all’anno e, spesso, senza cavarsi il camicione da notte di dosso: in assenza dell’estratto di mughetto, dell’essenza di viola, dell’ambra grigia e quant’altro, i frequentatori della corte del ricercato Re Sole avrebbero puzzato come caproni con l’alitosi!

Oggi, per nostra fortuna, nessuno (spero) si sognerebbe d’adottare un tale comportamento…almeno per quanto riguarda il corpo perché, in altri ambiti, non siamo molto dissimili.

Vedo persone che si dedicano a nobili attività quali (che so?) la Meditazione Trascendentale, lo Zen, il Reiki o (perché no?) gli Esercizi Spirituali di Ignaçio de Loyola…proprio come se versassero profumo su uno spirito che non è stato ben lavato dai condizionamenti del passato, dalle paure più nascoste, dai sensi di colpa inconsci…

Ecco: la Via su cui cammino, quella sulla quale mi piacerebbe accompagnarvi per un tratto, non ha la raffinatezza di un profumo francese, è più rozza, più semplice…come un bel pezzo di Sapone di Marsiglia grazie al quale darsi una bella ripulita a fondo.

Dopo (e solo dopo) ognuno potrà cercare il profumo che più gli si adatta ed usarlo per rendere più attraente una “pelle” finalmente senza macchie.

Parafrasando i versi citati qualche giorno addietro…

“Non m’interessa su quali Vie hai camminato e dove ti ha portato il tuo Sentiero, voglio sapere se hai il desiderio coraggioso di prendere tra le mani la tua anima per lavarla, sciacquarla ed indossarla ancora quando profumerà di pulito…”

12 commenti:

ska ha detto...

Allora la mia metafora dell'anima strizzata e depurata era pertinente! Solo che, ho capito, devo farlo io col sapone che mi da' Equo.
Io adoro l'odore del sapone di Marsiglia!

Equo ha detto...

Brava Ska, anche perché 'stavolta ce l'hai fatta a commentare per prima. Hai vinto un dimetrodonte di peluche. Te lo mando appena riesco a trovarne uno...

Anonimo ha detto...

dimetrodonte.. fa tanto Amici Miei e la Supercazzola ;-))..
concordo sul marsiglia: l'unico sapone con il quale ci si dovrebbe lavare, ottimo per la pelle.
Se poi seguisse un'asciugatura al sole appesi ai mollettoni.. beh, il massimo!
Un abbraccio a tutti i lettori del post (oggi mi sento particolarmente buono..).
mauro

Capitano ha detto...

I riti son vuoti se vuoto è chi li esegue... accetto il sestante, per navigare ad occhio, ma traccerò su carta le mie rotte, con squadra e compasso...

SUERTE!

elena ha detto...

Maestro... posso usare il sapone all'olio di oliva? Sono allergica al profumo del... marsigliese... Il marsigliese, sia chiaro! :)
PS: ma io che sono stata a cuccia buonina senza rispondere per prima non vinco nulla? Risposta: no. Ho già avuto la gioia di partecipare... :)

Blue ha detto...

Metafora semplicemente bellissima...bravo Maestro!

ska ha detto...

Che bello! Sognerò come una pupetta abbracciata al mio dimetrodonte di peluche!!!! Ma...quant'è grande? Devo trovare un altro letto per il mio ragazzo?

ska ha detto...

Mauro, grazie dell'indicazione sul sapone di Marsiglia...mia nonna me lo diceva sempre, mentre le mie amiche supercurate mi cazziano e dicono che bisogna usare quel sapone di Vichy, blablabla, e che il Marsiglia secca la pelle!
Lo sapevo che le nonne hanno sempre ragione!

Equo, vuoi che ci spostiamo in qualche blog tipo "al femminile"?

Equo ha detto...

In primo luogo il Capitano non è impazzito: è che risponde qui ad un mio commento sul suo "Rotta verso Sud", per cui se volete capire passate a trovarlo; Elena vince il premio di consolazione, sempre un peluche ma a forma di tarbosauro (e vi giuro che non me li sto inventando!);Blue solo i miei ringraziamenti per l'apprezzamento: prova ancora, sarai più fortunata (come nei boeri); a Mauro va l'ambito titolo di Naturopata più pulito d'Italia; ultimo, ma non ultimo, un consiglio importante per Skakkina: dice un antico proverbio cinese: "Se un dimetrodonte si mette tra te ed il tuo amore, chiama un tirannosauro perché gli mangi il cuore".
Ok, scusate le facezie... Oggi due dei miei amici corvi hanno messo in fuga una poiana...e la cosa mi ha messo allegria. D'altra parte...anche se non piangiamo sempre va bene, no? :-)

ska ha detto...

Grazie, Maestro: lo terrò a mente.
(inchino).
:)))

Anonimo ha detto...

Quando si dice gli animali..
Equo, forse c'entra come i cavoli a merenda, ma il tuo accenno ai corvi mi ha fatto venire in mente un altro episodio che raccontava Gino di Alce Nero.. Parecchi anni fa, quando ancora era agli inizi della ristrutturazione del convento (nel quale abitano, in parte, tuttora) ed avevano, lui moglie e tre figli, giusto un paio di stanze abitabili, riscaldamento solo a legna e pedalare, una sera sente picchiettare sui vetri.. C'era la neve, un freddo cane, e fuori dalla finestra un passero che con quel suo picchiettare chiedeva di poter entrare e riscaldarsi un po.. Ha passato la notte in casa con loro e la mattina se ne è volato via felice.. Anche questo episodio a me mette allegria e serenità. Quanto è più intelligente la Natura di noi umani..
mauro

Equo ha detto...

Bellissima storia, Mauro...e ti assicuro che gli animali fanno cose del genere: su un isolotto dell'Oceano Indiano me ne stavo tappato in un bungalow mentre fuori infuriava una tempesta monsonica; sento battere alla porta e mi precipito ad aprire, pensando che fosse qualche persona sorpresa dal nubifragio... era, invece, un grosso airone cinerino. Mi sono fatto da parte e lui è entrato, mettendosi in un angolo dell'unica stanza ad aspettare che la pioggia torrenziale cessasse. Quando è tornato il sole si è diretto all'uscio ed ha aspettato con calma che gli aprissi. Da quel giorno, all'alba, passeggiamo insieme lungo la spiaggia: io respiravo l'aria salmastra e iodata e lui faceva scorpacciate di libellule, afferrandole al volo con il becco. Aver avuto la sua fiducia ha fatto un gran bene al mio spirito. Grazie d'avermelo ricordato.