giovedì 8 novembre 2007

AUTUNNO


Dovrete essere pazienti.
Il cambio di stagione mi rende pigro e, allo stesso tempo, irrequieto.
Alla tastiera del computer tendo a preferire la testiera del letto... o i sentieri di collina dove la mia cagnona ingaggia furibonde lotte con nutrie coraggiose, ma destinate a soccombere al suo istinto da lupo...
Tornerò con la pioggia...
Per ora cercatemi qui, nella Contea: sono quello con gli stivali di gomma ed un bastone di vertebre di squalo.

2 commenti:

samarasmile ha detto...

Mi son persa nella pioggia con il ricordo dei profumi estivi.Quando tutto scorreva senza far rumore.Ora che le foglie cadono vorrei essere di vento e trasportarmi dove il suolo non puo assorbire impronte.Perchè non sempre il sapere aiuta.Perchè non sempre la pioggia lava.A volte inchioda.

Anonimo ha detto...

Nell'alba dello slancio la prudenza si fa sera. Il retaggio non è altro che un fantoccio che lancio a chi ancora spera.
Linguaggio cieco, significato che confligge con il significante, eco di ruggine mortificante.
So di trasportarmi con la fatica degli anni che solo il masticare amaro reca danni a chi non sa ascoltare.
Eppure l'autunno un tempo mi diceva frasi di vento che nessuno si sognava di rompere come vasi.
Sorel