venerdì 23 novembre 2007

AT3


Ed eccoci al terzo capitolo di questa saga, ossia, forse, a circa mezza strada.
Questa è la parte meno intrigante, non chiedetemi il perché, ma sta di fatto che tutti, nella Divina Commedia, preferiscono “L’Inferno” agli altri due cantici…

Oggi parleremo di come ci si dovrebbe comportare… ed è ovvio, anche a giudicare dai vostri commenti, che tutti (in teoria) sapete che dovremmo lasciar prevalere quello che in AT è chiamato IO ADULTO, ossia la parte di noi che riesce a pensare : “IO OK – TU OK”.

Naturalmente significa avere una buona opinione di sé, una discreta considerazione delle proprie opinioni e, nello stesso tempo, rispettare coloro che hanno idee, abitudini, modi comportamentali diversi dai nostri.
Non c’è (o quasi) chi non convenga che questo atteggiamento risolverebbe un bel po’ di problemi nei nostri rapporti interpersonali e nella vita dell’Uomo in genere… in teoria, appunto.

Portare nella pratica quotidiana questa “accettazione del diverso” (che, badate, non è “tolleranza”, ma rispetto!) è tutto un altro paio di maniche: sembra impossibile all’essere umano avere una buona stima delle proprie opinioni senza considerare quelle differenti “inferiori”…

In una visione “macro” ciò ci porta a “il mio Dio è migliore del tuo, la mia razza è più intelligente, il mio sesso è più forte, la mia patria è più bella…” e via dicendo; in un’ottica “micro” alle discussioni su come si allevano i figli, come si spreme un tubetto di dentifricio, o se è meglio Luttazzi di Grillo… ma la sostanza non cambia.

Certo: a volte, per periodi limitati, ognuno di noi riesce ad essere “adulto”, ma, il più delle volte, è una condizione fragilmente transitoria, dalla quale è facile scivolare nel “quarto atteggiamento”, quello di cui parleremo nel prossimo post.

Occorre anche aggiungere che devono esistere dei limiti all’accettazione della diversità altrui… altrimenti dovremmo rispettare i desideri del pedofilo o la prepotenza degli arroganti!

Tuttavia esercitarsi per passare una buona parte del nostro tempo in una condizione di “adultità” è un esercizio di grande efficacia e che, spesso, ha effetti positivi immediati e talvolta sorprendenti sui nostri interlocutori… come cercavo di dimostrare in un vecchissimo post, quello che parlava della “sedia” e dell’uomo che vi sbatteva contro.

All’inizio di una discussione occorrerebbe trovare quei secondi necessari per fermarsi un attimo a riflettere su quale parte di noi sta per attivarsi… e cercare di “programmarci in una modalità adulta”.
Ovviamente non è facile perché le componenti emozionali della “transazione” con gli altri sono sempre fortemente presenti e, molto spesso, ben mascherate.
Però vale la pena di provarci… anche al fine del famigerato “discorso vero” che vi proporrò in conclusione e che non abbiamo ancora sfiorato.

Curiosi?
Bene: è un segno d’intelligenza!

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Già, sono proprio curiosa di sapere dove andrai a parare... Quindi, per la gioia di mia madre, monopolizzerò il computer!
Yaris Testarossa

elena ha detto...

Oddio!
Due commenti da infarto, almeno per me... il primo perché è della mia pargoletta preferita nonché ineguagliata (tradotto: unigenita) che mi prospetta crisi (mie) da astinenza da computer, il secondo perché... ma dove siamo approdati?

Rimando considerazioni serie al prossimo commento. Per ora mi limito a mandare un affettuosissimo saluto ad Ambra (è lei, vero?)
Suerte!

elena ha detto...

BIRBA... lo so che ci faccio una figura da demente reiterata... ma non ti avevo vista...
No giuro non ce l'ho con te... non mi graffiare... perdòno!!! :)
Se non altro, questa volta mi sono ricordata il nome!

Equo ha detto...

*Yaris: lo scopriremo solo vivendo :-)

* Crescenet: gratitao, contudo nao seja interessado.

* Elena: sì, sono Ambra e Birba...e il resto lo vediamo un po' per volta...

Anonimo ha detto...

Non potevi scegliere una foto migliore. Esempio lampante di: Io OK Tu OK ! Del resto innanzio ad un simile spettacolo sfido chiunque a trovare la voglia di litigare! Bacio a tutti e tre ! Fabrizia

Anonimo ha detto...

Quel commento è di spam. Se hai modo di cancellarlo fallo pure, sono pubblicità automatiche.

Equo ha detto...

Lo so, lo so: hanno tempestato un sacco di blog. La mia risposta era scherzosa :-)

Anonimo ha detto...

Solo un cotributo veloce veloce. Ho provato e ha funzionato. Equo: qui si sperimenta sul campo cinque minuti dopo aver letto il post, sappi che hai una bella responsabilità ;-)
Una piccola cosa, roba di lavoro, una mail. Mi sono solo chiesto se volevo solo avere ragione (e usare un tono) o volevo ottenere qualcosa (e usarne un'altro). Naturalmente pensavo di avere ragione da venedere e, che se avessi usato un certo linguaggio , ironico e aggressivo, la mia "fazione" mi avrebbe trovato molto tosto. Non l'ho fatto però e sono rimasto basito dall'aver ottenuto quello che serviva un minuto dopo. Sì, lo so, suona ingenuo. Ma io sono ingenuo.
ciao

Anonimo ha detto...

Diamine, eppure è la tua religione che insegna il "porgi l'altra guancia". =)

Forse Equo potrebbe spiegarti la nostra personale opinione su quell'aneddoto evangelico. Secondo noi non si tratta di "non reagire alla violenza, essere miti e pacati, subire e sopportare, essere superiori", ma in realtà mostrare le proprie debolezze e la propria "elasticità" per instaurare una dinamica diversa e far sì che l'aggressività si spenga anche nell'altro. E' il famoso esempio della lotta tra i lupi.

In poche parole, io credo che ci siano situazioni in cui sia fondamentale "tenere terreno" in modo irriducibile (NOI SIAMO SPARTA!!!), ma che tali occasioni siano MOLTE MENO di quanto non ci faccia credere il nostro ego, le nostre insicurezze, le nostre esperienze precedenti che ci hanno in qualche modo modellato e condizionato, le nostre paure... Esistono i nemici, talvolta, ma nella maggior parte dei casi si tratta solo di persone ancora più impaurite e insicure di noi. Se mostriamo un po' di cedevolezza, spesso cadono da sole per l'impeto della loro spinta e magari, a quel punto, si può instaurare un dialogo su binari differenti.

Il problema, ovviamente, è: come distinguo una situazione del tipo A da una situazione del tipo B?

Un ottimo indizio è: se mostro l'altra guancia e vengo investito da un'incudine, era la situazione sbagliata... ^__^

Anonimo ha detto...

Ricordo una discussione di Equo con un certo X-legio (fascista puro). Mi sembra sia prevalso "io ok, tu no ok" .
Si potrebbe coniare il motto - se non basta la forza usa la gentilezza -.

Anonimo ha detto...

Beh, certe volte si incontrano persone che sono "no ok". Il punto è come noi ci poniamo nei confronti di queste persone, il punto è la relazione, il rapporto... Non un giudizio personale sulle idee di qualcun altro. L'analisi transizionale non serve mica ad andare d'accordo con tutti, e se non siamo d'accordo con qualcuno implicitamente stiamo dicendo che le sue idee, per noi, non sono "ok". Ma questo non vuol dire dare un giudizio in termini generali su quella persona, né *relazionarsi* in termini genitoriali con quella persona. Secondo me, anonimo, stai confondendo due livelli di discorso del tutto diversi.

Equo ha detto...

Concordo con l'Abietto, anche se mi rendo conto che non è semplice (anche dato il contesto sommario in cui queste discussioni si svolgono) trovare sempre un giusto equilibrio. Se incontro chi sostiene che... la Luna è fatta di formaggio NON E' una prova di comprensione e maturità accondiscendere alle sue opinioni, anzi: in quel caso si tratterebbe di un atteggiamento decisamente genitoriale, in quanto basato su una apparente tolleranza che cela la convinzione di una nostra superiorità ("Sì, sì... tieniti pure le tue sciocche convinzioni!"). L'atteggiamento giusto è quello di non considerare quella persona un imbecille tout court, ma di cercare di portare alla sua attenzione tutte le prove che contestano la sua credenza. Se non si riesce a farle mutare opinione... pazienza: né l'AT, né qualsiasi altra disciplina può (né deve) servire a "salvare tutti", ma solo a migliorare i rapporti migliorabili... soprattutto quello con noi stessi. Un pedofilo non ha comportamenti "OK", e non li ha chi pensa che "la guerra è l'igiene del mondo"... e guai a noi se lo pensassimo. Un atteggiamento "adulto" significa cercare di comprendere... non subire ed accettare l'inaccettabile. Gli arroganti andrebbero sicuramente aiutati a comprendere le ragioni della loro arroganza, ma mai incoraggiati a perseverarvi. Tanto per capirci (forse) un po' di più... Gandhi non ha mai detto né pensato che gli Inglesi avessero il diritto di occupare l'India, non lo considerava "OK" e ci si è opposto... senza sognare d'occupare a sua volta l'Inghilterra :-))

Anonimo ha detto...

OK, la mia provocazione era intesa ad ottenere le spiegazioni che Equo ha gentilmente offerto. Oggi le discipline umane tendono ha monitorare ogni impulso e comportamento dell'uomo e ciò che una volta poteva definirsi - buon senso, dissenso costruttivo o saggezza - oggi sono protocollate come AT. Discipline che se fossero prese in considerazione dai media per i loro palinsesti potrebbero essere utili, ma sembrano che servano solo a giustificare qualche criminale - il pedofilo di sicuro ha un io adolescenziale.
Credo di aver messo troppa carne al fuoco, ma è colpa del mio pragmatismo.
Equo mi vuoi dire in che AT sono collocato?

by Mat

Equo ha detto...

Ci mancherebbe altro, Mat! In primo luogo perché non sono lo psicologo della mutua che rilascia diagnosi per e-mail! Per farsi un'opinione (professionale) di un individuo ci vuol altro!!! Ma, soprattutto, perché, come dicevo nel primo post della serie, OGNUNO di noi oscilla tra le varie posizioni con molta frequenza. E' certo possibile comprendere quale sia prevalente ma, appunto, non oserei mai farlo con gli scarsi dati che ho a disposizione. La cosa migliore è sempre... l'autodiagnosi, se si riesce a smetterla di confondere ciò che si è con ciò che si vuole essere... o con ciò che si teme d'essere...

Anonimo ha detto...

Sai Equo, io vado pazzo per l'autodiagnosi (anche perchè diffido dei dottori della mente).
Ho la fobia del passo dell'oca, diffido di chiunque detenga potere, non comprendo gli ultrà di calcio, gruppi organizzati che la pensano nello stesso modo mi imbarazzano, ritengo insopportabili termini come onorevole o eccellenza, non comprendo perchè si debba comprendere sempre e tutti, amo la semplicità, l'onestà, la curiosità e l'amor proprio. Diffido di ogni etichetta o ragione che portino a stragi di innocenti. Mi piace la storia, unica e vera maestra della natura umana. Mi paragono, tra gli animali, alla tigre e tra gli uomini ad un solitario qualunquista. I miei libri preferiti sono - Candido e l'Idiota. Il messaggio "coltiva il tuo orticello" non è classificabile come "egoista", ma un invito a creare armonia intorno a se, sperando in un effetto onda. Dell'Idiota apprezzo il messaggio di pace, di semplicità d'animo, dell'uomo che mi piacerebbe conoscere o forse essere, ma non sono.
by Mat

Equo ha detto...

Sì, Mat. Più o meno è il quadro che trasmetti attraverso i tuoi interventi... e non ho motivo di dubitare che tu ti "senta" proprio in questo modo. Sarebbe una buona base di partenza per "un'analisi", ma c'è un proverbio americano al quale cerco sempre di attenermi. Dice: "Se funziona, non aggiustarlo!" :-)
Cme sai (per precedenti discussioni) le faccende "dell'orticello" e del "qualunquismo", personalmente non mi convincono, in quanto ogni cosa, ogni persona, ogni azione, su questo benedetto pianeta (e anche fuori) sono collegate più di quanto non appaia e la nostra "assenza di azioni" provoca, in ogni caso, delle "reazioni". Però c'è modo e modo di "chiamarsi fuori" e lo si può fare anche cercando d'essere delle "brave persone"... il che è già qualcosa. Solo che in un mondo che corre sul filo del rasoio rischia d'essere drammaticamente poco.
Inoltre (non riferito a te... o, comunque, non solo a te) mentre credo sia giusto e doveroso opporsi a qualsivoglia "massificazione" dell'individuo, spingere la cosa sino al rifiuto pregiudiziale di qualsiasi "autorità" (anche di quelle dotate di autorevolezza) può portarci a "buttare via il bambino con l'acqua sporca": forse può esistere un equilibrio migliore :-)
E non ti crucciare se non riesci ad essere abbastanza "candido" o "idiota" (nel senso dostoyeskiano del termine, off course): il "buon selvaggio" è un mito bellissimo... ma terribilmente irreale e... "inumano".
Ultima nota: considero anch'io la Storia come una grande maestra... solo che troppo spesso la scrivono i vincitori ed è quindi necessario reinterpretarla... il che ci riporta ai nostri personali vissuti ed alla "selezione inconscia" che facciamo dei suoi insegnamenti: Decima Legio ed io, ad esempio, possiamo leggere le stesse pagine sulla seconda guerra mondiale... e trarne conseguenze ed insegnamenti diametralmente opposti. Alla fin della fiera si scopre che l'oggettività di giudizio non esiste... e questa, forse, è una delle ragioni per le quali il "conosci te stesso" è tanto importante. Tuttavia (come mi hai già sentito dire) "lo specchio riflette qualsiasi cosa, tranne se stesso" e combinare la comprensione del sé ed il rifiuto d'avere delle "guide sul sentiero" è un'impresa titanica e, il più delle volte, destinata a mascherati fallimenti.
In ogni caso... auguri :-))

Anonimo ha detto...

Sei davvero unico Equo e molto intelligente. Sono un agiato pensionato e condivido anche coi migliori degli uomini dei sogni irrealizzati. Parlando della storia come maestra di vita mi riferisco ai fatti, ai numeri, alle conseguenze e a ciò che ne è conseguito. Una generazione si scanna e la successiva brinda. Le ideologie mutano, adattandosi ai tempi e alle economie di mercato. Ogni azione concreta è dettata dall'interesse, quelle etiche dalla coscienza, ma si fa poco e mai hanno priorità sugli affari. Riconosco il ruolo della "grande guida", ma in senso rivoluzionario. Per la gestione corrente basterebbero uomini ... come te. Riflessivi, onesti, preparati e decisi.
I miei auguri vanno all'attuale generazione ed ai loro figli, loro hanno bisogno della "grande guida" altrimenti non avranno molto da sorridere.
MI ha colpito, anche se già consapevole, il post di Elena "il protocollo sul welfare visto dai bamboccioni" e la dice lunga su chi conta politicamente e socialmente.

by Mat