giovedì 12 aprile 2007

LA COSA PIU' SAGGIA...


Proviamo con un post brevissimo... per stimolare la riflessione.

Ann Landers ha scritto: "La cosa più saggia che può fare chi esce vittorioso da una discussione... è chiedere scusa".

Cosa ne pensate?


26 commenti:

nemo ha detto...

Non so chi sia Ann Landers... ad ogni modo credo che abbia detto una sciocchezza... ed i motivi per che l'hanno causata possono esser tanto vari da non meritare neppure attenzione.
Capita così spesso di dover mollare in una discussione in cui si ha ragione, che è assoluta saggezza giubilare di fronte alla vittoria riconosciuta.
Occorre anche sapersi gratificare ogni tanto, accettare qualche successo.

Anonimo ha detto...

Nemesisnemo hai provato mai a chiedere scusa quando, in un luogo affollato, qualcuno ti schiaccia un piede e tu, nonostante sia parte lesa sei il primo a chiedere scusa?
Bè, Ann Landers, che non conosco neanche io, credo intenda una cosa del genere ed è veramente molto saggia e sicuramente più gratificante di dire: "hai visto? Avevo ragione io". Tale affermazione infatti, se ci riflettiamo un pò su, alla fine ci lascia un senso di vuoto.
Ciao.

elena ha detto...

Nunzio, va bene quello che dici... ma quando uno ti pesta un piede e tu gli chiedi scusa, che discussione c'è mai stata? Al massimo è una discussione evitata...
Però bisogna intendersi sul significato di "discussione": per me è "discutere" (nel senso di confrontarsi) anche quello che faccio qui, ma non penso che se alla fine chiedessi scusa qualcuno si sentirebbe meglio... o sì?

Equo ha detto...

Attendo a dire la mia ulteriori pronunciamenti ma, prima che me lo chiedano altri, Ann Landers è una "columnist" americana, celebre anche per i suoi aforismi...

nemo ha detto...

Chiedere scusa è riconoscere d'aver sbagliato. Riconoscere d'aver fatto male...
Chi esce vittorioso da una discussione e si scusa tradisce se stesso. Il che può anche esser saggio, non lo nego. Sicuramente non fa per me.

Equo ha detto...

Primo chiarimento del mio pensiero (sottolineo MIO, eh?). In questo contesto per "discussione" non s'intende un civile confronto in cui uno dei 2 convince l'altro (o anche no...), ma quello in cui si vince o si perde. Ergo: ovviamente non si chiede scusa perché si ha avuto torto...ma perché si è fatto male, sì. A meno che si voglia perpetuare, nel nostro piccolo, una società basata sulla conflittualità o, per dirla in termini "psicologici", sulla insicurezza che porta a voler vincere e bearsene. Ma, sulle maschere dell'insicurezza torneremo ancora, credo :-)

elena ha detto...

Io non ci arrivo.
Non posso non condividere le parole di Nemesisnemo - a parte il fatto che se esco vittoriosa da una discussione e chiedo scusa, mi sento terribilmente ipocrita: di che devo scusarmi, di aver ragione? O di averlo dimostrato?
Altra cosa, ovviamente, se si esce vittoriosi con le armi della forza (e non della ragione): ma a quel punto è inutile scusarsi: hai “prevalso”, non vinto.
Troppo banale… quindi mi arrendo (si fa per dire): Equo, spiegami l’arcano pls…

elena ha detto...

ah ecco. Mi son persa una buona occasione per tacere! Vabbuò...
Però Maestro, se fossimo persone intelligenti, non credi che sarebbe inutile?
Voglio dire, se "mi scorno" con uno che la pensa al contrario di me, ma che alla fine mi dimostra e mi convince che ha ragione lui, anche se ci siamo davvero fatti male, non pensi che comunque sarei sempre io - quella che ha torto - a dover ringraziare l'altro perché mi ha fatto vedere un errore? Che magari facevo in buona fede, ok, però, al di là della mia sensibilità urtata, riesco a vedere che mi ha fatto un favore... e quindi non dovrebbe scusarsi. No?

elena ha detto...

... o forse la vittoria e la sconfitta in questo caso sono indipendenti dalla "giustizia"? Perché, nell'ipotesi suddetta, non c'è chiedere scusa che tenga - per ME: alla prima occasione cercherò di ribaltare il risultato... non per il male fatto al mio povero ego, ma perché se chi ha vinto l'ha fatto sulla base della forza (numerica o altro), non merita di rimanere vincitore a lungo... son proprio cattiva, eh?
Pessimo esempio... :)

Equo ha detto...

Ma che bello! Mi sembra di vedere le rotelline del vostro cervello che girano e girano! :-) Cert: sarebbe bello se chi è "sconfitto" in una discussione dicesse: "Grazie: mi hai insegnato una cosa"...ma, come sempre, è chi ha più filo che deve fare più tela: se ho portato a casa la "vittoria" posso essere tanto sicuro da non infierire, anzi: da tendere la mano della riconciliazione. Se faccio "perdere la faccia" all'altro state sicuri che si metterà a giocare a "t'ho beccato, figlio di puttana"... e non si può "vincere" empre, no? Avrei un bell'esempio di vita vissuta...ma sarà per un'altra volta.

nemo ha detto...

A volte mi sembra di parlare una lingua tutta mia...

elena ha detto...

Nemesisnemo, non ho capito perché ti senti a Babele...
Equo... posso dissentire civilmente? La teoria del "chi ha il cervello lo usi" è molto bella. Finché resta una teoria. Altrimenti diventa un boomerang che si ritorce inevitabilmente (per la MIA esperienza) contro chi ha usato il suddetto. Perché chi non ce l'ha - o trova più comodo far finta di esserne privo - non solo non verrà a ringraziarti, ma continuerà a pensare che può fare quello che vuole e oltretutto ti etichetterà come debole (che non ha nemmeno il coraggio delle sue vittorie). Ma forse la butto troppo sul personale... Allora mettiamola così: un confronto tra Almirante e Di Pietro. Chi vince? Almirante, logicamente, che ha una dialettica stringente e fortissima. Questo vuol dire che ha ragione? No. E se anche chiedesse scusa a Di Pietro per la magra che gli ha imposto, Di Pietro e/o i suoi seguaci si sentirebbero meglio? Io non credo...
Ergo, ripeto: ci deve essere qualcosa che mi sfugge... :)

Blue ha detto...

Arrivo che già la discussione si è infervorata!!E Elena come sempre mostra la sua tenace tempra!! ;))
Quello che posso dire per esperienza personale è che il chiedere scusa fa bene a noi stessi e all'altra persona. Mi è capitato più di una volta di sentirmi premere le scuse dopo una discussione, senza capirne il perchè..alla fine avevo vinto e anche se non avevo prevaricato mi sentivo di dover chiedere scusa. Non mi sono fatta tante domande e ho chiesto scusa. Ora posso dire che forse è stato un avvicinamento, una mano tesa verso il perdente...ma questo non significa farsi passare per deboli, ma riconoscere la parte dell'altro nelle discussione, portare rispetto verso la sua idea, anche se magari adesso l'ha abbandonata...appianare l'asprezza che il dibattito ha creato..che se anche è terminato rimane. Quel chiedere scusa mi dà l'impressione che tutto finisca in maniera più dolce, morbida...che si è pronti ad una nuova discussione ma più vicini, più pronti ad ascoltarsi, in cui si riconosce la parte fondamentale che ognuno svolge a prescindere che vincerà o perderà.
Provate e se non funziona al massimo riceverete occhiate allibite!! ;))

Anonimo ha detto...

Hai letto quanto scritto da Blue, Elena?
Ora continua a sfuggirti qualcosa??
Se sì, comincia ad aggredirmi...

Anonimo ha detto...

Non so se potrà essere un buon esempio ma eccolo:

Quando si è ragazzini, spesso si viene indotti nel lottare fisicamente con altri ragazzini, al fine di creare una sorta di classifica dei più forti.
Io non ero fortissimo, semplicemente la spuntavo su altri.
Ma... ogni volta che vincevo qualcuno, mentre il cerchio dei "tifosi" applaudiva e urlava in coro il mio nome, io mi recavo dallo sconfitto e gli chiedevo scusa.... e a volte anche durante la lotta, gli chiedevo dopo un pugno: "scusa... ti ho fatto male?" con tanto di "buuuuuu!!!" da parte degli "spettatori-tifosi" che urlavano "sangue! sangue!".

Blue ha detto...

Bell'esempio Nunzio..io però facevo diversamente: scusami, ma sto per farti male!!! :))

Equo ha detto...

Ok. Mi aggrego. Per cominciare una parola veloce per Nemo: Non ti preoccupare: non parli una lingua tutta tua, anzi. A mio modo di vedere il linguaggio del cinismo e della "legge del più forte" è, invece, l'idioma più diffuso sulla Terra. Ergo sei in buona compagnia.
Per tutti gli altri: fate uno sforzo, gente. Liberatevi dalla schiavitù delle parole e leggete oltre la metafora. Non necessariamente "chiedere scusa" va interpretato in modo letterale. Ha "chiesto scusa" il pilota al meccanico che gli aveva sbagliato il pieno, ad esempio, porgendogli una mano aperta invece di un pugno chiuso. Ma il discorso più interessante nasce da una riflessione di Elena ed è troppo vasto per un semplice commento... merita, forse, un post. Riguarda l'annoso problema, l'eterna domanda: "Essere miti, tolleranti, comprensivi, ecc. non finisce con l'incoraggiare chi è arrogante, prepotente ed intollerante?"
Credo che dirò qualcosa in merito, prima o poi. Nell'attesa potete rileggervi il post sul Maestro Mo-Ti e sui Nobili Guerrieri Erranti...

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Scusa ;) Equo, per che cosa pensi che io chiedessi scusa al mio "nemico"?
Per che cosa pensi che io allo stesso tempo "colpisca" qualcuno oggi e poi magari lo aiuto di nascosto?
Per che cosa pensi che oggi quel che faccio verrebbe visto un pò sovv.....o e poi in giro mi dicono che sono "santo" o "filosofo"?
Ho letto il tuo post sui Nobili Guerrieri Erranti, ed ho scoperto che ho un grande difetto... anche se, so provarlo intensamente pure per gli altri.
Namastè (si dice così vero?).

elena ha detto...

Credo che tra poco anch'io parlerò del Maestro Mo-Ti... magari ho solo "afferrato" quello che mi faceva comodo, certo lui come esempio mi sta proprio bene... il fatto è che io invece sono solo una povera vecchierella artritica! :)
E poi sì, Equo, hai ragione... il pilota ha "chiesto scusa" al meccanico... ma il meccanico sapeva benissimo di aver fatto la classica cappella! E non mi pare poco... Quando hai di fronte qualcuno che continua pervicacemente a pretendere di avere ragione, a che serve...?
Suerte.

elena ha detto...

Maestro, perché non intervieni più? Altri guai di collegamento, o è una strategia?
Nunzio, bravo... non ho capito il difetto cui ti riferisci ma non indago (legge sulla privacy!!!), ma è bello e giusto quello che hai scritto... magari un po' difficile per una che ha il fuoco pure nel nome, ma... sei un bell'esempio.
Grazie.

Neo ha detto...

Ora che ci sono..
e se qualcuno ti fa male e continua a fartene, e tu persisti nel dimostrargli che gli vuoi bene e che forse gli chiederesti anche scusa per il solo fatto che esisti.. e l'altro non solo non ti chiede scusa ma ti fa altro male?

Scusate ma proprio non l'ho capita.

Anonimo ha detto...

Istanbul, forse non hai compreso bene il post, perchè tu parli del comportamento di chi perde, di chi subisce, mentre qui si sta discutendo sul comportamento di chi vince, di chi esce comunque vittorioso.
Ciao.

Equo ha detto...

Eccomi. I discorsi s'ntrecciano e mi piace, ogni tanto, ascoltare dove vi portano. A quanto pare, che si parli di chi "vince" o di chi "perde", il problema sembra essere la costruzione di un difficile equilibrio...
Sono particolarmente stimolato dall'ultima cosa detta da Istanbul, perché mi è accaduto spesso d'incontrarmi con atteggiamenti che, a partire da una giusta tolleranza, finivano col trasformarsi in una sorta di masochismo. Tendere la mano, offrire un'altra opportunità, "partire dalle proprie debolezze" ed "offrire la gola" non può e non deve diventare quella che io chiamo "la sindrome dello zerbino". Dopo che, con sincerità, ho tentato tutto il tentabile, per "evitare la guerra" e, ciò nonostante, sono ugualmente attaccato...faccio cessare la guerra nell'unico modo possibile: andandomene. E' un errore abbandonare una situazione alle prime difficoltà od incomprensioni... E' un errore ancor più grave cercare di mantenere in vita ciò che è morto, soprattutto quando questo tentativo si rivolta contro di noi. Posso solo aggiungere che se una persona alla quale abbiamo "mostrato la gola" continua a mordere...dimostra d'avere molti problemi d'insicurezza, una paura fottuta, insomma. In quel caso... spiacente: possiamo aiutare molti...ma non chi non lo desidera e preferisce vivere nel suo orticello di rancori ed egoismo. Magari il prossimo post conterrà un qualche aneddoto idoneo...

elena ha detto...

Sono così d'accordo, caro Equo... che non riesco a dirti quanto. E' una situazione che mi tocca nel profondo. Tanto più che coinvolge, oltre a due adulti, pure qualcuno che andrebbe tutelato ed aiutato a crescere in modo sano al di là delle insicurezze di chi gli è capitato in sorte nel ruolo genitoriale. Ma questa è una storia troppo privata... e fa ancora troppo male. Scusate... :)

Neo ha detto...

No Nunzio, non credo di aver capito male il post. Non mi va di pensare che il senso di un post sia unico, ma che sia possibile spaziare su altre strade, altre sfaccettature della stessa realtà.. e gli schemini non mi piacciono.
Non mi riferivo all'atteggiamento di chi esce vittorioso ma di chi chiede scusa. Ed è diventato così difficile che quasi mi commuoverebbe trovare una situazione del genere. Il problema è che spesso il "chiedere scusa" non rende di fronte all'altro, se l'altro non è altrettanto sensibile.
Così, vittorioso o perdente, chiedere scusa può introdurre una sorta di prevaricazione dell'interlocutore, che forse non comprende l'altezza mentale di chi ha di fronte ma ne coglie una debolezza. Finendo per calpestarlo (o tentarvi) comuque.

A presto

P.S.

Grazie, equo.