venerdì 3 agosto 2007

STORIELLA UNO


Con il presente inauguriamo una nuova serie di “post” accomunati da una caratteristica particolare: saranno tutti suddivisi in due parti; la prima conterrà una storiella buffa, una barzelletta, per farci sorridere un po’; la seconda il suo commento che, mi auguro, avrà invece il merito di spingerci a qualche riflessione. Credo, infatti, che non sempre sia necessario affrontare temi anche importanti e seri e che riguardano la vita quotidiana di noi tutti, con toni ampollosi od accademici, sfoderando paroloni e citazioni dotte: per chi ha occhi per vedere e una mente per capire le “parole di saggezza” possono svelarsi anche attraverso un raccontino buffo.
E forse, in questo modo, si ricordano anche meglio…

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Un ricco mercante cinese si recò un giorno dal saggio monaco che viveva nei pressi del suo villaggio per chiedergli consiglio.

“Il problema è mio figlio!” – gli disse con aria afflitta – “Ha otto anni ed è un terremoto! Non obbedisce a nessuno, corre qua e là per la casa facendo cadere vasi e suppellettili, spaventa e mette in fuga gli animali del cortile, si azzuffa con gli altri bambini! Ho tentato ogni cosa: né le preghiere, né le punizioni riescono a calmarlo. Io sono spesso in viaggio per lavoro…ma la mia povera moglie che deve sorbirselo ogni ora sta diventando isterica...ed incolpa me di non sapergli imporre una disciplina! Che posso fare, Maestro?”

Il monaco restò per un istante raccolto in profonda riflessione e, poi, rispose:

“Compragli un cavallo ed insegnagli a montarlo”.

“Un cavallo?!” – si stupì il mercante – “E tu credi veramente che, se avesse un cavallo, smetterebbe di far danni?”

“Non so…” – replicò il monaco – “…ma, almeno, potrebbe andare a farli più lontano!”

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E, adesso, dopo aver sorriso, proviamo a considerare l’ipotesi che nella risposta del saggio ci sia molto più di una semplice battuta, molto più di quanto appaia a prima vista…

Intanto potremmo considerare che il rapporto con un animale come il cavallo ha sicuramente un effetto rilassante su soggetti iper-attivi come il bimbo in questione, come ha ben dimostrato la “pet-therapy” e, in particolare, proprio l’ippoterapia.

Personalmente mi è accaduto di portare un gruppo di otto cavalli all’interno di un “istituto di rieducazione” (di un carcere minorile, insomma…tanto per non usare eufemismi) e di constatare quante e quali conseguenze positive si producessero sui giovani detenuti dal rapporto con l’animale, dal doversi prendere cura di esso e responsabilizzarsi, dal comprendere che, per “andare d’accordo” con il cavallo stesso, occorreva imparare a dosare forza e dolcezza e trovare un equilibrio…

Potremmo quindi concludere che il consiglio del monaco sia una… prescrizione di “pet – therapy” ante litteram…ma, forse, c’è anche altro…

Al Maestro non è sfuggito l’accenno al fatto che il padre, preso dal suo lavoro di mercante, è spesso lontano da casa. Probabilmente ne ha dedotto che, almeno in parte, il comportamento del bambino è un modo classico di richiedere attenzioni ad un “padre-assente”: meglio essere sgridati, meglio essere puniti, che essere ignorati!
Forse, deve aver pensato il monaco, i momenti nei quali si sente rimproverare per le sue marachelle sono gli unici in cui quel bimbo gode di una seppur distorta forma di considerazione da parte del padre…
Se costui s’impegnerà ad insegnare al figlio a stare in sella dovrà necessariamente passare del tempo in sua compagnia, presi entrambi da un’attività piacevole e divertente, e, forse, il bimbo avrà così meno motivi per cercare attraverso le sue monellerie quelle attenzioni di cui ha un disperato bisogno …

Se qualcuno di voi (padre o madre che sia) ha figli in età critica… si ricordi del consiglio del monaco cinese: talvolta basta anche qualcosa di molto più abbordabile di un cavallo: talvolta bastano anche due parole, dette al momento giusto e con il giusto tono.

15 commenti:

Robba12 ha detto...

Quel che dici è la sacrosanta verità, molto spesso basta davvero poco per render felice un bimbo, anche un po' di semplice considerazione...certo che se poi le cose non cambiano, meglio prendere in considerazione l'idea di legarcelo al cavallo :))))))

elena ha detto...

Che tu sia controcorrente non mi stupisce... anzi, devo dire che mi fa solo piacere; che lo fosse il monaco (e anche quel padre, che abbia o meno seguito il suggerimento), posto che la storiella appartiene al tempo che fu, neppure.
Traslata ai tempi odierni, suonerebbe così (temo): un padre va da uno psichiatra... e quello gli raccomanda l'uso di dosi sempre più massicce di Ritalin o altri sedativi analoghi. Non sono un'esperta in merito (per fortuna!), ma l'andazzo che mi circonda è quello.
Poveri bambini, cosa gli propiniamo! Del resto, finché non decideremo noi per primi, "adulti e responsabili", di modificare i nostri schemi improntati al mordi e fuggi, uno psicofarmaco è la cosa più rapida ed indolore... per noi, forse. Non certo per i nostri bimbi, anche cresciutelli (penso alla mia).
Tutto il discorso rientra nel nostro non saper più (o non volere) ascoltare. Né adulti né bambini. Né, tantomeno, noi stessi: perché altrimenti ci dovremmo porre troppi interrogativi scomodi...
Namasté, Equo! :)

Equo ha detto...

Il commento di Elena mi offre l'occasione per una dichiarazione "fuori dai denti": l'abitudine che si sta affermando di propinare psicofarmaci a bambini "troppo attivi" E' UN GESTO CRIMINALE, compiuto da medici prezzolati dalla grandi multinazionali farmaceutiche che mirano a creare una generazione di tossicodipendenti legalizzati, incapaci di dormire senza il loro Roipnol o di prendere decisioni in assenza del Tavor! Se insegnate ai vostri bimbi a stare alla larga da eroina, cocaina, extasy e altre porcherie, non dimenticate gli psicofarmaci solo perché, per sporchi interessi, sono "socialmente accettati"! Inventate nuove fiabe: al posto del povero e diffamato lupo cattivo provate a mettere un "informatore sanitario" della Bayer :-))

elena ha detto...

Tutto vero, caro Equo... ma il problema è anche più serio. L'informatore della Bayer (o di qualsiasi altra casa farmaceutica, quanto a quello...) è un lupo cattivo, sì, ma da solo potrebbe fare pochino. Perfino il medico di base non ha queste grosse armi... che però sono nelle mani di qualcuno che ci controlla in modo più subdolo. L'esperto, ovviamente, è Mauro... ne ha già parlato nel nostro blog, ma non lo si ripete mai abbastanza: se da scuola vi arriva un questionario "sballato", con domande apparentemente innocue tipo "vosro figlio vi risponde mai prima che abbiate terminato di parlare?", attenzione a come rispondete: il risultato, molto probabilmente sbagliato, darà come conseguenza il fatto che il vostro pargoletto verrà avviato al TSO. Su semplice segnalazione del corpo insegnante. Anche qui, non è che io voglia demonizzare gli insegnanti... ma ai miei tempi eravamo in 30 e più per classe e nessuna maestra si lamentava (certo eravamo più, come dire, "rispettosi" - che tradotto significa sì buona educazione, ma anche timore dell'autorità in quanto tale... discutibile): ora molti docenti si lamentano per classi di 13 ragazzini. Certo, ce n'è qualcuno che non ha mai avuto un sano scambio di vedute in casa propria e che l'educazione non sa proprio cosa sia... ma saranno mica diventati tutti mostri indemoniati! Ops... sono i nostri figli... :)

Anche un mio amico, a detta di sua madre, era una peste, da piccolo. Al punto che lei, per farlo dormire almeno di notte, lo passava sul gas... (senza fuoco!). Beh, sì, è un po' matto... ma non più di me.
Morale: viva i vecchi metodi!!! :)

Yuri Abietti ha detto...

Beh, di cosa vi stupite? Piuttosto che studiare danza, portamento, recitazione, dizione e canto per diventare "show girl", cantanti, presentatrici, attrici o semplici vallette, al giorno d'oggi basta fare una o due puntate da "Amici" di Maria de Filippi o analoghi programmi... Invece che (scusate il termine) farsi il culo con il Jogging o con qualsiasi altra attività motoria e fare attenzione alla dieta, al giorno d'oggi ci sono le liposuzioni, i re-inserimenti di grasso corporeo in altre parti del corpo, i party a base di botulino e la chirurgia estetica. Non dico che cent'anni fa il rapporto con i genitori fosse differente, mediamente, ma almeno non potevano autogiustificarsi per la loro mancanza di attenzione con una visita medica e un po' di psicofarmaci.
L'uomo è pigro di natura: tra la fatica e il dolore sceglierà sempre quest'ultimo...

Equo ha detto...

Soprattutto se si tratta del dolore degli altri :-)

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti. Le persone insoddisfatte, per nascondere a se stesse i loro fallimenti, giustificano scelte assurde, come quelle di pensare che il loro bambino è troppo vivace perchè malato, non certo perchè non sono bravi genitori. Ho visto madri che accompagnano le loro figlie sedicenni in clinica per lipoaspirazioni o mastoplastiche additive. E vedo come queste donne siano succubi di adolescenti che sotto sotto nutrono un grande risentimento per una madre che non sa fare la madre.

Elys ha detto...

E' vero. Al giorno d'oggi è difficile stare accanto ai figli perchè i genitori sono costretti ad estenuanti turni di lavoro. E così si finisce con il deteriorare il rapporto. Ma se uno si sforza a mantenere comunque un dialogo, le cose migliorano. Io sono cresciuta con mamma e papà che lavoravano, per cui passavo la maggior parte della giornata con i nonni materni. Ricordo quanto detestassi gli straordinari di mamma e quanto detestassi non poterle dire di venire a prendermi a scuola. Non so se lei se ne rendesse conto, ma so che nonostante tutto mi è sempre stata accanto, parlando e ascoltandomi. Questo ha permesso di non trasformare quel "fastidio" in distanza e di farmi sentire comunque amata.

Anonimo ha detto...

Bella prospettiva critica Abietto! Concordo appieno.
Un salutone a tutti.

Oreste ha detto...

Pora creaturella! Li bambini so sempre na gioia mi madre lo dice sempre! Io nun so se ho capito bene che è sta petta terapia però posso dì che na vorta quanno parlavo co lo nemico mio Diego Lo Zinnone lui ha detto che da quanno ci sta Gigantone è tutto no poco più felice pure perchè quanno la moje lo caccia de casa almeno ci ha no posto do refugiasse perchè la cuccia de Gigantone è tarmente grossa che lui ci entra proprio bene e 'nfatti mo ci ha pure messo a filo a filo no materassimo!

Anonimo ha detto...

Oreste! "Materassino"... "materassino"! quann volt t laggià dic'r?!

Equo ha detto...

Edgar: mom fare il pigmolo! :-))

Anonimo ha detto...

ah! ah! ah! ah! Cazz... che risate Equo! Mi hai letteralmente sorpreso! Grande... :)))))))))))

P.S.: Eh! Le potenzialità della rete... altro che Elton Jhon (l'avevo letto anch'io Equo).

Neo ha detto...

:D

Spratz ha detto...

Ciao a tutti!!!!
Il caldo mi fa andare il cervello in tilt…più in tilt di quanto non sia normalmente!!!! (°___°)
Però…è sempre in moto!!!e leggendo il post e i commenti…uuuhhhhh!!!la spratzite si fa sentireeeee!!!!! U___U
Visto il caldo…mi avvalgo della facoltà di non…”commentare”…perché anche questa volta…”raddrizzerei” il tiro!!!!
Sarà la mia natura fondamentalmente polemica e impicciona…sarà la mia tendenza ad andar contro corrente…a dire quel “ma…”…però…però…la sprazzite mi fa formicolare le mani…e fa sorgere l’anima contestatrice che è in me!!!!!
Help!!!!!!!!! Dateme un sacco da prende a pugniiii!!!!!!>____<
Così metto a “riposo” il cervello e uso più “le mani” e i “piedi”!!!!

Ps. : proporrei una sana rieducazione dei genitori prima di mettere “sotto cura” i figli!!!