mercoledì 24 febbraio 2010

INVICTUS


"Dal profondo della notte che mi avvolge,
buia come il pozzo più profondo che va da un polo all'altro,
ringrazio quali che siano gli dei per la mia inconquistabile anima.

Nella morsa della circostanze,
non mi sono tirato indietro, ne' ho pianto.
Sotto i colpi d'ascia della sorte,
il mio capo sanguina, ma non si china.

Più in là, questo luogo di rabbia e lacrime appare minaccioso
ma l'orrore delle ombre,
e anche la minaccia degli anni non mi trova,
e non mi troverà spaventato.

Non importa quanto sia stretta la porta...quanto piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino. Io sono il capitano della mia anima".

5 commenti:

Equo ha detto...

PS: i versi sono di William Ernest Henley

Anonimo ha detto...

BENTORNATO

fenix ha detto...

..i versi non saranno tuoi, ma ti calzano a pennello..è bello rivederti qui e spero,sempre più spesso.
Un bacio :)

ska ha detto...

dopo tanto tempo, oggi mi sei tornato in mente e sono felicissima di averti trovato.
Bentornato, che la forza sia con te!

SETHAR ha detto...

Semplicemente un abbraccio...