
Amici miei di epoche passate,
di giorni allegri e notti disperate,
d'amori che duravano un'estate,
amici miei di sogni e barricate...
Il fuoco è quasi spento nel camino,
il cigno canta e segna il suo destino
ed io che come lui canto i ricordi
ormai lo faccio solo per i sordi...
E senza scomodare nessun dio
ho cavalcato gli anni a modo mio
riuscendo a far fiorir qualche sorriso
senza aspettarmi in cambio il paradiso...
Amici miei è tempo d'emigrare,
mi restan poche cose da ultimare:
l'ultimo giro in questo insulso ballo...
e rendere ad Asclepio quel suo gallo!
E poi, a cuor leggero,
sciolto l'ultimo nodo,
appender l'Arpa e la Spada al chiodo.
2 commenti:
Asclepio divenne così bravo nell'arte medica che riuscì anche a risuscitare Ippolito, con l'aiuto di Artemide...
Quanti Asclepio e quanti Artemide ci sono in ascolto... :-)
Eugenio
visto che la tua minaccia velata, fortunatamente, non è andata in porto... che ne dici di toglier arpa e spada dal chiodo?
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