mercoledì 7 marzo 2007
ASHRAM
Questo spazio, nato quasi per caso, si sta trasformando in qualcosa… ma prima di dirvi quale sia l’immagine con la quale me lo sto rappresentando, ecco un’antica leggenda dell’India…
In un’epoca estremamente remota, quando la Terra era giovane e le stesse montagne erano appena nate, gli Dei che conservavano il segreto della Vita vollero nasconderlo per impedire che l’Uomo lo trovasse prima del tempo in cui sarebbe stato capace di farne buon uso.
Brahma, allora, propose di seppellire il segreto sotto l’imponente mole del Monte Meru, ma Krishna scosse il capo dicendo:
“Prima o poi l’Uomo imparerà a scalare e scavare le montagne e saprà trovarlo!”
Allora Shiwa si offrì di sprofondarlo nel più cupo degli abissi marini, ma ancora una volta Krishna replicò:
“Con il tempo l’Uomo imparerà certamente anche a camminare sul fondo degli oceani e, esplorandolo, scoprirà il segreto della Vita!”
Vishnu, dopo aver riflettuto, disse agli altri Dei:
“Se nessun luogo del pianeta è abbastanza sicuro date a me il segreto: lo legherò ad una freccia che scaglierò con Sharnga, il mio potente arco, in modo che raggiunga la Luna!”
“Per quanto possa apparire strano…” – intervenne ancora Krishna – “…col passar dei secoli l’Uomo saprà giungere sino a lassù: nemmeno sulla Luna il segreto sarebbe protetto…”
“Tu, allora, dove lo celeresti?” gli domandò Brahma.
Krishna sorrise tristemente, prima di rispondere:
“Nel luogo che l’Uomo meno frequenta, in quello in cui ha più timore d’addentrarsi… Io lo nasconderei nel profondo del suo stesso Spirito…”
E lì il segreto giace ancora.
Ma ci sono strade, sentieri, per quanto impervi, per raggiungere il centro di se stessi.
Questo spazio nato per gioco si sta trasformando in una sorta di “Ashram” virtuale, un luogo di Ricerca per qualcuno, un semplice fuoco da bivacco attorno a cui scaldarsi prima di riprendere il cammino per altri…
Ed io mi trovo a dover decidere cosa farne.
Vi dirò cosa non amo di tutto ciò: non amo starmene qui, su una specie di pulpito, a spandere presuntuose perle di saggezza e, nello stesso tempo, a misurare tutta la mia impotenza per non poter fare davvero da Specchio.
Il termine “Maestro”, con il quale alcuni di voi mi hanno spontaneamente voluto definire, lo accetto nell’accezione orientale del termine: “Sifu”, in cinese e “Sensei” in giapponese tradotti letteralmente vogliono semplicemente dire “Nato prima”.
Nato prima non necessariamente in senso anagrafico, nato prima sul Sentiero della Ricerca, nato prima in quanto capace di guidare altri su una Via che lui ha già percorso.
Allora, però, occorre che i fantasmi elettronici delle mie parole si coprano di carne, pulsino di sangue, si arricchiscano di vita.
La prima cosa da fare, io credo, è quella di contarci.
Quelli tra di voi che avrebbero desiderio non solo di “sentir raccontare belle storie”, ma di viverle, lascino un segno.
Spargete la voce, invitate amici.
Quando conosceremo meglio coloro che siedono attorno al nostro fuoco da bivacco…tracceremo una strada e, chi vorrà, inizierà il cammino.
Nulla è più inutile al mondo di uno specchio in cui nessuno si riflette: se tutto ciò deve avere un senso siate voi a dirlo.
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26 commenti:
Io credo nelle distanze, nelle differenze.
Nelle differenze di potenziale che muovono gli astri, gli elettroni, il vento, le persone e le idee.
Ci credo, nel senso che so che le differenze esistono.
Le sento e le coltivo.
Le esaspero dentro di me quando non le trovo fuori...
Accumulo agli estremi per render la scarica più forte.
Mi serve un estremo fuori di me... per lacerarmi di meno.
Solo uno stolto può negare le differenze. Il problema è se si è diversi come la base e la cima di una piramide o come due punti su una stessa linea. Inoltre... non è difficile vedere un elefante: l'impegno occorre per accorgersi delle formiche. In altre parole: le differenze sono sotto gli occhi...per le affinità serve molto di più.
Arriva per tutti il momento del confronto. Solo allora le affinità faranno veramente la differenza.
Comprendo la tua esigenza equo. Per lo meno ti permetterà di vedere quanto sincero e sentito è il bisogno di chi ti segue virtualmente.
Per parte mia, continuo ad assumere le mie personalità virtuali che mi permettono di pensare di essere diversa da come sono. La realtà la fuggo da sempre.
Rita.
E' strano.
A me pare sempre che sia più facile per le persone apprezzare il simile, l'uguale, l'affine.
Ma forse vedo altri mondi, altra gente ;-)
Di me sai già.
Come sai che il cammino è stato lungo.. e lo sarà ancora, se le forze mi sosterranno. Ho intravisto da tempo il tuo bivacco, e l'osservo da lontano aspettando il cenno che inviti il pellegrino stanco..
mauro
Io invece non aspetto alcun cenno, perché quando vedo qualcosa che mi piace mi ci fiondo... ti va giusto bene che non ho capito esattamente dov'è la Contea... ho in testa un progetto... ma sarà meglio parlarne con calma.
Suerte, Maestro!
Mi piace stare seduto intorno a questo fuoco, un bivacco di guerrieri, viaggiatori, liberi pensatori. Ognuno con qualcosa da donare agli altri.
La diversità... la più grande ricchezza tramite la quale migliorare se stessi...
SUERTE SIEMPRE
Come mia abitudine interloquisco di tanto in tanto...
Rita: e se, tanto per cambiare, invece di "pensarti diversa da quello che sei" provassi a "diventare quello che vuoi essere" ? Ci sono dei limiti, certo, a ciò che può la nostra volontà: io, ad esempio, non giocherò mai a pallacanestro...se non mettono il cesto per terra. Ma molte, molte cose possono mutare. Più di quante crediamo...
Nemo: ti sei distratto... Io parlavo di "vedere", non "apprezzare"... Rammenti la pagliuzza e la trave?
Mauro: questo post è il mio cenno. I tempi ed i modi li chiariremo...a tempo e modo :-)
Elena: come sarebbe dov'è la Contea? Nella Terra di Mezzo, no?
Magari ci sarà abbastanza presto un'occasione per gli amici lombardi di conoscerci a Milano...ma spero che prima accettiate quell'invito a bere una tazza di thè...sperando che nessuno sia allergico al pelo animale...
Capitano: grazie. Magari un giorno potremo scambiarci una stretta d'avanbraccio di persona. Nel frattempo, timone saldo e vento in poppa.
Maestro, io ho voglia sì di viverle le storie: al tuo cenno accorro....ma a Milano? :(
Maestro, si continuerò a chiamarti cosi, perchè se anche ho già in parte fatto il mio cammino incontrare le tue parole e le tue esperienze ha dissolto tanti dubbi che mi hanno spesso attanagliato, a volte anche preoccupato, come dici te è bello sapere di non essere soli! E forse "Maestro" nel mio caso, non sta per colui che mi ha mostrato la strada, ma un viaggiatore incontrato nel cammino che ha saputo dirmi che la strada era quella giusta...e non ero l'unica a percorrerla...ed è un bel conforto!!!
E' un bel bivacco questo...fa bene all'anima, suonando dolci e tristi storie... e vorrò rimanerci finchè mi sarà permesso...
Ci tengo a farti sapere che le tue perle di saggezza in questo bivacco virtuale sono solo tali, e mai presuntuose...posso capire la tua sensazione di impotenza, anzi la capisco fin troppo bene...ma il potere del tuo specchio arriva anche in questo mondo virtuale, te lo assicuro!
Skakkina: ma ti sembra che una banalità come i chilometri possa rappresentare un ostacolo? Una volta per fare una domanda ad una persona sono andato a Macao...ed era anche la stagione degli uragani :-) Ma non temere: ho in mente soluzioni meno drastiche per permetteci di fare qualche passo insieme sulla Via...
Blue: s'avverte da molto di ciò che dici che un tuo pezzo di strada lo hai già percorso. Sono lieto di rappresentare una piccola conferma...magari un prossimo post potrà chiarire cosa intendo: parlerò di profumi e di saponi...ma non è una televendita, non allarmatevi :-)
Uhm... la storia della pagliuzza e della trave non l'ho capita...
Ad ogni modo, non mi sono distratto, tranquillo... per apprezzare devi vedere e per vedere cercare.
Non c'è nulla di difficile in questo :-)
Equo, pensarmi diversa è già un modo per raggiungere quella che veramente sono: senza alibi e senza armi.
Nel tuo post hai espresso l'insufficienza di appagare con "storielle".
Nelle risposte c'è chi dice che lo specchio ha già riflettuto.
C'è chi aspetta un segnale (nonostante il cenno c'era già stato), chi vede difficoltà di distanza, chi esprime diversità, chi naviga per posti lontani.
Tutto queste risposte non hanno risposto al tuo appello che è quello di trasformare il virtuale in reale.
Neppure io ne sento l'esigenza perchè il virtuale mi rende libera di non sottostare allo sforzo del confronto.
So anche io che non rende giustizia darti del "Maestro" solo per dei post e so pure che tu sei il primo a trovare tutto ciò poco "serio" (nella realtà la parola Maestro è una conquista fatta di sacrifici) ma sulla rete è bello proprio per questo, per la sua leggerezza e nella sua possibilità.
Nella realtà tutto questo non sarebbe possibile.
Perchè togliere questo velo che ci rende possibile l'impossibile?
Grazie delle tue riflessioni.
Rita.
Forse perché sono in una fase in cui il cambiamento è l'unica strada che sento di poter percorrere... forse perchè la parola impossibile (e la sua "omoradicale" - che tradotto dal mio linguaggio pittoresco non ha niente a che vedere con quelli liberi né con Pannella... ma solo esprime la stessa origine - impotenza) mi scatena crisi di ansia e depressione... no, non sono d'accordo con Rita. A me il virtuale non basta (nel caso non si fosse capito...) e sono pronta a gettarmi nella mischia di troll ed orchi... per arrivare alla Contea. Certo la Contea potrebbe pure venire qui... ma la vedo lunga... e io non ho più tempo.
Suerte Maestro, e suerte a voi, compagni di cammino...
ehilà un abbraccio per te!
pace,sisterlv
Salve a tutti e un abbraccio al Maestro. Voglio solo dire che fin da quando ero cucciolo ho sempre sognato avventure e panorami fantasiosi, elfi e nani, cerche e battaglie... Sentire un legame oltre ogni cosa tangibile con altri esseri umani che camminano sullo stesso percorso. Posso solo testimoniare che da quando ho smesso di sognare queste cose e ho cominciato a viverle, la mia esistenza si è rivelata molto, molto... Interessante.
Nel senso cinese del termine. =)
Che la Forza sia con voi.
Intanto un benvenuto all'Abietto Essere che ci ha raggiunti: il suo ingresso in questo spazio mi fa particolarmente piacere. Forse un giorno vi dirò perché :-))
Malgrado tutto, amici miei, questa non è "second life" o, quanto meno, non vorrei che lo fosse. Preferirei divenisse un seppur rarefatto brandello di vita vera. Da tempo, però, mi sono ripromesso di non mettere in discussione equilibri che funzionano: non sono un missionario e non voglio "convertire" nessuno. Se una persona riesce a vivere bene (bene sul serio, voglio dire) presentandosi (che so?) come un poeta maledetto e, poi, per vivere, fa il ragioniere al catasto e, ciò nonostante, non ha problemi nel guardarsi allo specchio...meglio per lui. Nessuno è obbligato né a cercare il confronto, né a perseguire la verità su se stesso. Questo nostro incontro è solo un'opportunità...ma se ne pedono tante nella vita che una più, una meno non fa differenza. Il resto sui prossmi post...e se volete, potete anche suggerire argomenti, tanto per iniziare. In fondo ho collezionato un'ampia casistica :-)
PS: ogni tanto, se volete, andate a rivedere i post vecchi perché a volte giungono nuovi comenti che generano nuove risposte... Namasté. periodicamente,
Ciao, "essere abietto": io t'ho "sgamato"...però non vale perché ho qualche indizio... :)
La tua abiezione, e quella di qualcun altro, è in buone mani....
Ciao Abiettino... :) bello conoscerti!
Dove si dimostra che i nomi non sono specchi e che non sempre ci riflettono...
Ska, ma magari ci sbagliamo!
Suerte!
Mmmmm... Ma che avete capito?
Vabbé...presto sveleremo l'identità segreta di Super Abietto.
Ma non mi crederete mica capace di certi mezzucci, eh?!
Equo, proprio non capisco a cosa ti riferisci parlando di "mezzucci"... io - ma credo pure Ska - abbiamo solo tirato le somme. Illazioni zero! :)
Scherzavo, Elena. Rilassati :-) Tanto lo hanno capito tutti, ormai, che Abietto è mio nonno!
Ditemi dove si va?
Grazie a tutti per i benvenuti. Il segreto, molto probabilmente, è già di Pulcinella =)
Mi sembra di capire che non siamo molto vicini geograficamente, ma anche questo si può superare, volendo. Prima o poi farò uno "spot per gli acquisti"... Saluti!
Aaaarg! Stai a vedere che l'Abietto è Vanna Marchi!
Io il mio numero di carta di credito non lo do manco al Maestro...faccio progressi sul piano della diffidenza? :)
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