domenica 11 marzo 2007
SENTIERO
Ancora qualche dettaglio prima di provare a muovere qualche passo sul Sentiero…
Ho già avuto modo di spiegare come il concetto di “Maestro” venga interpretato in Cina e Giappone, ma, per comprendere qualcosa in più, dovremo rifarci alla cultura ed alla lingua dell’India.
In India ci sono, infatti, due termini che noi, volendo, potremmo tradurre con “Maestro”: Pandith e Guru.
Il Pandith è una persona erudita, molto colta, grande conoscitrice dei testi religioso – filosofici e molto abile nell’interpretarli, nello spiegarli e nell’insegnarli.
Tuttavia non è personalmente interessata alla realizzazione nella propria vita degli insegnamenti che essi contengono.
In altre parole il Pandith conosce a memoria i testi induisti, ad esempio, ma non aspira al Nirvana; comprende il messaggio del Buddhismo, ma non ambisce raggiungere l’Illuminazione.
Il Guru, al contrario, può anche essere un illetterato, talvolta persino un analfabeta, ma ha personalmente percorso una Via di conoscenza ed è in grado di accompagnare altri lungo il cammino da lui compiuto.
Per le caratteristiche peculiari del nostro Occidente contemporaneo qui da noi abbondano i Pandith e scarseggiano i Guru.
Noi crediamo nella “tecnica”, anche nel campo della crescita personale: se mi reco da uno psicologo non bado affatto a comprendere se egli ha una vita serena e se sa mettere in pratica i suggerimenti che può darmi; al massimo mi accerto che abbia conseguito una laurea ed abbia superato l’esame di stato come psicoterapeuta.
In effetti capita non infrequentemente che psicologi anche bravi nella loro professione, anche seriamente capaci d’aiutare gli altri ad uscire dalle loro ansie o depressioni, siano, nella loro vita personale, incasinati sino alle orecchie: dispongono di “conoscenze tecniche” e sanno applicarle… agli altri. Non sono personalmente interessati ad adottarle su di sé o, semplicemente, hanno difficoltà a farlo.
Non a caso, ad esempio, gli psicoanalisti freudiani sono tenuti ad avere un terapeuta di controllo.
Pur sapendo che, anche così, la cosa può funzionare (in una certa misura) la parte di me che risente di una formazione orientale nutre delle perplessità…
Francamente non mi affiderei volentieri ad un dietologo obeso.
E chi si fiderebbe mai di un odontoiatra con i molari cariati?
E perché, allora, per la nostra mente, per il nostro “spirito” , dovremmo avere meno riguardi che per il ventre od i denti?
Nel proseguimento di questo nostro rapporto (che non sarà sempre e solo informatico) vorrei anch’io, con tutta la modestia che è d’obbligo, fornirvi qualche strumento…ma, purtroppo o fortunatamente (fate voi), il mio modo di “fare formazione” è condurre le persone a realizzare qualche brandello di verità in primo luogo su se stesse, far loro compiere qualche passo su quel Sentiero che porta ad una maggior serenità interiore, perché, in questo modo, siano in grado, a loro volta, d’accompagnare altri almeno sino al punto in cui essi stessi sono giunti.
Io non so fare altro che spargere semi.
Il terreno fertile dovete mettercelo voi.
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6 commenti:
Certo, il mondo è pieno di chi predica bene e razzola male, come dice il vecchio proverbio.. In un mondo di persone che inseguono una "loro" realtà piena di illusioni, i "falsi" maestri hanno una ragione d'essere in quanto rispondono a "falsi" bisogni. Falsi perché viziati in partenza, perché facilmente consolatori, asserviti ad ideali usa e getta come sono, tipici di questa nostra società. Ma i veri ricercatori dello spirito, coloro che scrutano, con timore e tremore, gli abissi della propria anima hanno in risposta alla loro invocazione l'apparire di quei rari e veri maestri che periodicamente percorrono i nostri sentieri..
E con loro ci invitano a camminare. Ma dobbiamo farci contadini di noi stessi per offrire un terreno ben dissodato al cadere del seme che essi, i maestri, spargono con vero spirito d'amore..
Grazie equo, una volta di più.
Grazie per esserci, su quel sentiero..
mauro
Le parole di Equo come sempre sono belle e ricche di significato, ma anche le tue Mauro non sono da meno!
"Dobbiamo farci contadini di noi stessi.."
Io non sono una brava contadina. La terra è bassa e la mia anima, a volte, ancora di più... ma la seconda attende trepidante il seme. Come germoglierà è difficile dirlo... però lei è disposta a tentare.
Quando si parte??? :)
Bellissimo intervento, Mauro! Guarda che se vuoi firmarti e mettere l'e-mail o il sito, eccetera, basta che clicchi su "Altro" quando lasci i commenti. "Google/Blogger" è destinato solo a chi ha un altro account su questi siti. Magari lo sai già e metti "anonimo" volontariamente, ma dato che poi ti firmi la cosa mi è sembrata un po' strana! ;)
Lo so abietto.. ma il mio computer è anche il computer di Elena.. L'arcano è tutto qui: il computer, bestia strana, non ne vuol sapere di farmi entrare come "mauro".. Un paio di volte, pur con la procedura corretta, si è ostinato a farmi uscire come elena, per cui entro come anonimo..
Grazie per i complimenti.
Ed anche a te, blue.
Però non fatemene troppi, potrei anche montarmi la testa..;-))
mauro
Mi associo agli altri commenti... Bell'intervento Mauro. Farci contadini di noi stessi sarebbe davvero un gran bel risultato. Dovrebbe essere una di quelle cose a cui aspirare. Io, al momento, sono riuscito a togliere un pò di pietre dal mio terreno... E ho notato che aiutando altre persone a sistemare il loro, contemporaneamente sistemo anche il mio...
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