sabato 24 novembre 2007
AT4
La matematica, dicono, non è un’opinione.
Dati gli elementi che abbiamo a disposizione le possibili combinazioni sono solo quattro; dal che si deduce che dobbiamo prendere in esame l’unica che manca all’appello, ovvero l’opzione “IO NO OK – TU NO OK”, quella che si riferisce al cosiddetto “IO ADOLESCENZIALE”.
In altri termini “Io non so chi sono e non so cosa voglio… ma sicuramente non voglio quello che vuoi tu!”
Badate: tale atteggiamento non è così negativo come potrebbe apparire ad un’analisi superficiale… ammesso che si manifesti nel giusto spazio temporale della nostra vita.
E’ l’impulso in base al quale i “giovani della tribù” rifiutano l’autorità degli Anziani e se ne vanno a colonizzare nuove terre; lo stimolo iconoclasta a mettere in discussione convinzioni, credenze, dogmi e, talvolta, per questa strada, a trovare nuove idee e nuovi comportamenti…
In qualche modo è la porta, stretta e scomoda, attraverso la quale accedere alla propria personalità adulta, capace di selezionare cosa del passato tenere e cosa buttare…
Questo, appunto, se si tratta di un percorso di transizione limitato nel tempo.
Qualora, invece, si permanga oltre l’adolescenza biologica un po’ troppo in questo atteggiamento… si aprono dei grossi, grossi problemi.
Il comportamento adolescenziale protratto conduce, troppo spesso, a situazioni totalmente autodistruttive: molte forme di dipendenza (droga, alcool o lavoro, non importa), i disturbi alimentari (anoressia, bulimia, iperfagia…), le tendenze suicide o, nei casi più estremi, ad imbracciare un fucile e sparare nel mucchio sui compagni di liceo.
Ovviamente la permanenza stabile in una condizione adolescenziale (nel senso dell’AT) è fortunatamente rara e relegabile nell’ambito delle patologie dei disturbi comportamentali, ma molto più frequenti sono le “ricadute” nei suoi schemi di azione… e, di queste, siamo vittime tutti.
Se, ad esempio, nel corso di una discussione in procinto di diventare lite, il mio interlocutore mi tratta con sufficienza (ovvero assume un atteggiamento genitoriale, tentando di relegarmi in un ruolo “bambino”) ed io non godo di una sufficiente sicurezza in me o nelle mie asserzioni, inevitabilmente salterà fuori l’adolescente che reagirà “per ripicca”, suscitando un’analoga reazione in chi ho attaccato.
Si dice che, quando inizia una lite, qualcuno ha ragione e qualcuno torto… ma dopo cinque minuti hanno torto in due… e questo dipende dal fatto che a litigare sono sempre due adolescenti.
Dato che il discorso si farebbe lungo e complesso scelgo di spezzettarlo ulteriormente e, per il momento, a mo’ d’esempio vorrei citare una barzelletta che mi divertì molto nei mitici anni ’60 (come direbbe Minà).
Molti di voi sono troppo giovani, suppongo, per avere ricordi diretti di quel periodo nel quale il presidente USA J.F. Kennedy, il premier sovietico Nikita Kruscev e Papa Giovanni XXIII suscitarono grandi speranze nel mondo!
Si parlava di coesistenza pacifica (IO OK – TU OK) ed il gelo della “guerra fredda” sembrava stemperarsi in una nuova primavera…
Non era vero, naturalmente: sotto le apparenze covavano le missioni degli aerei spia U2, l’inizio strisciante dell’intervento americano in Viet-Nam e la crisi dei missili sovietici a Cuba…ma avevamo tutti voglia di crederci…
I grandi della Terra sembravano comportarsi da persone adulte…
Come spesso accade (questi tempi lo stanno dimostrando) furono gli umoristi a cogliere per primi le discrepanze, ad evidenziare le contraddizioni…
Così nacque la storiella…
Nikita Kruscev è in visita negli Stati Uniti e partecipa ad una conferenza-stampa… che si svolge in questo modo:
“Fred Preston, del New York Herald Tribune. Signor presidente, qual è la situazione dell’assistenza sanitaria nell’Unione Sovietica?”
“Nella nostra grande nazione ogni cittadino ha diritto gratuitamente a tutte le forme di assistenza, dalla fornitura di medicinali sino agli interventi chirurgici più complessi…”
“John Huston, del Daily News. Che ci dice dell’istruzione?”
“In Unione Sovietica l’istruzione è a carico dello stato e garantita a tutti dalla scuola materna sino all’università!”
“Eddy Smith, Associated Press. Ci parli del potere d’acquisto del rublo: quanto incide sul salario medio di un operaio l’acquisto di un paio di scarpe?”
“E voi ai Negri cosa gli fate, eh?!!!”
Al primo conflitto, al primo rigirare della lama in un punto dolente, ecco saltar fuori l’adolescente… ed ecco la fine del dialogo.
Con quali conseguenze… lo vedremo poi.
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31 commenti:
Ho urlato...avvolta dall'eco del mio sresso rancore...
Ho strappato i capelli alla felicità...per poter pettinare il dolore...
Ho odiato la vita ...senza sapere di averne una...
Ho nuotato in salita ...per trovare riparo nella via di fuga ...
Ho combattuto mio padre...la sua inconsistenza...
Quando la mano tesa della morte... non aspettava altro... che io facessi tanta fatica...
Fabrizia
Notevole,Fabri.
Però se non convinci quel cantante pelato che frequenti a venirmi a trovare non ti faccio più amica! :-))
Ieri ho letto il tuo post, Equo, e son subito piombata di qua per esprimere le mie considerazioni e/o dubbi. Poi ho letto il commento di Fabrizia... e mi sono ritirata nel mio angolino. Per rispetto, mica altro. Anche per un senso di impotenza.
Oggi ho superato la fase riflessiva (che per quel che mi riguarda non dura mai molto...) ma non ho deciso cosa fare. Per me va benissimo tenere alto il livello: le mie considerazioni sarebbero molto più "a bassa quota"...
?
Ma per favore!!!
I versi di Fabrizia sono sicuramente intensi e molto... vissuti; ciò nonostante non sono certo stati inseriti per demotivare altri ad esprimersi! E, poi, raramente ti ho sentita fare considerazioni di "bassa quota".
Non provocarmi, Equo... ancora non sai a che livello di bassezza son capace di arrivare... peraltro non mi è neppure troppo difficile! :)
Comunque: non è che mi sento demotivata (una con il mio livello di egocentrismo avrebbe dei problemi...). E' solo che, una volta tanto, ho pensato che qualcuno aveva qualcosa di più importante da dire e/o affrontare di me. E volevo lasciare il giusto spazio. Che già con questa serie di interventi si può capire quanto è...
Pierina la peste
Permettetemi un punto di vista, una cosa subitanea suscitata dalla lettura del post.
Io credo che questo aspetto sia un a priori dell'incapacità di saper dialogare, oggi. E' fin troppo facile sentirsi colti nel vivo e reagire, prima o poi, in maniera stupidamente aggressiva. Si perde la calma perchè non si è sicuri di sè, certo. Ma si perde la calma anche perchè non si sa essere "superiori" -in senso molto lato- rispetto l'interlocutore: quante volte hanno tentato di farvi cadere, durante un discorso? uno scoppio di rabbia sarà un punto a favore dell'avversario, un sorriso e una padronanza di sè sarà la vostra vittoria.
Lo scrivo perchè mi è successo proprio due settimane fa in redazione... e il punto è stato a favore mio!
Buona settimana a tutti,
BUENA VIDA
Spero di riuscire ad esprimermi senza essere fraintesa ,perchè ci tengo : Elena ho letto moltissime delle tue considerazioni e mi sono sempre sembrate più che valide. Il mio era unicamente uno sfogo che non intendeva chiedere spazio,anzi era un ivito a "lasciarsi andare" .Non mi trovo nel ragionamento di Capitano. Tu stesso ammetti che è facile farsi cogliere nel vivo.E questa tua frase sottolinea che hai dei punti scoperti che se vengono stimolati ti provocano "dolore". Poi però dici che bisogna essere superiori ,ma se effettivamente hai provato "dolore" perchè fingere di essere in grado di essere superiori ? Per una vittoria che porta a non rispettare te stesso e porta il tuo "avversario" a sentirsi sempre più insicuro e rancoroso? Non è anche questa un'inscindibile dinamica ? Il punto è trovare una via per arrivare a spegnere i conflitti dentro sè e non crearne esternamente.Questo è il compito della A.T. Aiutare le persone ad eliminare il taccuino dei punti ,per poter finalmente comunicare.
Scusate ho scordato di firmare ! Baci a tutti Fabrizia
Non avrei saputo scrivere di meglio.
Grazie Fabrizia :)
Mettiamola così: a livello "di rettile" avevo capito giusto... infatti la parte "razionale" ha subito censurato ogni eventuale coinvolgimento emotivo. Quello che hai scritto mi ha toccato più di quanto sia disposta ad ammettere pubblicamente. Non è un semplice discorso di "autocontrollo", però, che mi spinge a defilarmi. Ci sono anche motivi più fondati - la difesa dell'autonomia di giudizio dei giovani virgulti, ad esempio.
Lo so, non sto dicendo nulla di intelleggibile (potrei fare la politica mestierante...). Ma Equo, per quanto anche lui ne sappia solo una parte, può capire meglio. In ogni caso, sono disponibile a tutti i chiarimenti possibili - solo, non qui.
Per quanto riguarda il discorso di #capitano, direi che può funzionare nel mondo "esterno": in una tribuna politica o in ufficio, per capirci. Come del resto dice lui stesso. Dove l'essere superiori, al di là delle meccaniche emozionali che scatena in quelli che fai sentire "inferiori", spesso garantisce la prevalenza. E' capitato anche a me. Ma appunto: funziona in ambienti... "sterili" - sempre per me ovviamente. Quando entrano in gioco gli affetti, i rapporti più stretti, non c'è "superiorità" e/o distacco che tengano. Siamo sempre (quasi) bambini alla ricerca di conforto, amore o comunque attenzione. Ma forse non ho capito niente e risento del sonno arretrato... :)
Roger,Elena ,roger ! Ho il criceto narcotizzato quindi mi c'è voluto un po ,ma alla fine ho capito ! Hai tutto il mio appoggio in questa decisione ! Continuo però a non concordare anche con questa tua interpretazione delle parole di Capitano.Ameno che tu non stia parlando di luoghi un cui vengono prestabilite ed accettate da ambo le parti,delle "regole di gioco" e quindi dove ci si possa trovare a interpretare consapevolmente un ruolo senza giudicarsi ne giudicare , affrontandone poi le conseguenze (e sono davvero pochi e di breve durata),tutte le altre situazioni solitamente non sono esenti di dinamiche inconsapevoli. Perchè il bello della vita è che non la puoi controllare ! Per attraversare illesi un conflitto o meglio spegnerlo , bisognerebbe essere pronti e dare una sbirciata al sacchetto delle soluzioni, saper scegliere quella più consona e applicarla .Ma di sicuro tutto cio non si puo fare con gli occhi bendati da una dinamica che ci ha rapito costringendoci ad elevarci al di sopra di una situazione perchè non siamo in grado di stare nel conflitto.Sarebbe come sperare che un bosco smetta di bruciare solo perchè gli giriamo le spalle e cambiamo direzione. Quello intanto và avanti e prima o poi, se di li ci devi passare ,ti fa secco !
Fabrizia
Ma infatti, il bosco continua a bruciare... e l'atmosfera in ufficio diventa rovente. Solo che, mentre in un ufficio (anche se è difficile perché ci si passa comunque gran -troppa?- parte della vita) puoi anche decidere di ritirarti nella tua torre eburnea (chi ci riesce...), nelle situazioni affettive questo è, secondo me, assolutamente impossibile. Personalmente, sono piuttosto pesta - sia nel privato che nel "pubblico". Quindi forse è meglio che stia un po' zitta! :)
Che è successo al tuo criceto? Nulla di grave spero... Dagli una carezzina per me. Leggera! :)
Ci ho meditato stanotte: una delle manifestazioni più evidenti di io adolescenziali a confronto sono i confronti politici. Parlando in generale, cioè per gli altri, è evidente che un po' di "sano buon senso" sarebbe meglio delle risse caciarone cui ci costringono ad assistere... però come si fa a far cambiare idea a quelli che di idee dimostrano di averne di sbagliate e pericolose? Se ti azzuffi, ci si limita allo scambio di insulti. Se esponi pacatamente il tuo punto di vista, o ti va bene e sei "solo" dileggiato pesantemente, oppure ti massacrano pensando che la tua sia debolezza. Ma peggio ancora se si accorgono che li stai facendo passare per quegli stupidi che sono: non te la perdoneranno MAI! Certo, se dovessi rifarmi alla mia esperienza genitoriale direi che partire dall'esempio, più che dalle parole, è un buon inizio... ma, a parte che in un dibattito è difficile portare esempi - perché sono sempre parole, in quel momento e contesto - comunque resta innegabile il fatto che mia figlia ha abbastanza cervello (e non è merito mio) da usarlo e quantomeno guardarmi... anche giudicarmi, certo. Ma quanti sono così forti da potersi permettere l'umiltà dell'autocritica, se necessaria?
Ok, capito... anche stanotte ho dormito poco... :)
Bene, gente! Mi avete convinto!!! Avete introdotto voi abbastanza stimoli per permettermi di saltare un paio dei passaggi previsti ed arrivare, appena l'estro me lo consente, alla temporanea conclusione di questo frammento di percorso. Non che non voglia prendere posizione sui sottili "distinguo" che sono emersi nei commenti: in realtà l'ho già fatto. Chi avesse dei dubbi può andare a rileggersi i post in cui parlavo del "vincere in due", del "gioco del t'ho beccato, figlio di puttana", ecc. Si può cercare di vincere in modo rozzo (alzando la voce o, peggio, le mani) o più raffinato (con un sorrisetto ironico che spiazza l'avversario od ostentando calma mentre gli altri la perdono)... ma è sempre un "vincere"... non un "convincere" e, quindi, crea avversari futuri e futuri conflitti.
E, adesso...aggiungete pure ciò che volete ma, nel contempo, preparatevi ad un cambio globale di prospettiva poiché, ad imitazione di quel pavidone di Galileo Galilei, mi accingo al mio personale "Dialogo sui Massimi Sistemi" :-)
Fai pure... intanto io ieri sera mi sono "rifatta gli occhi" con Benigni e la sua personalissima interpretazione molto intensa del V canto della Divina Commedia: spero non ve la siate persa perché meritava davvero!
La considerazione più banale è: se questo è "solo un comico"... mentre quella successiva, mia ovviamente, è stata: ma pensa se gli insegnanti di lettere spiegassero con un quarto della passione di Benigni la Commedia ai nostri ragazzi: tutta l'Italia sarebbe in ammirazione di Dante...
ELENA: E chi se lo perde quel toscanaccio! :-) Se in questo gran fervore gattopardesco di "nuovi" partiti e vecchi figuri "scendesso in campo" lui e Daniele Luttazzi... quasi quasi ci farei un pensierino.
Quello che dici degli insegnanti mi riporta alla mente una mia esperienza personale... Mi recavo nelle scuole medie inferiori di Torino per condurre un programma extra-scolastico che, tra l'altro, mirava a preparare i ragazzini alla multiculturalità. Spesso partivo dalla spiegazione di come funzionano gli idedogrammi per arrivare a parlare della bellezza della diversità, ecc. Poi (sempre per mezzo di una pratica ludica delle Arti Marziali) si lavorava su aggressività ed insicurezza.
Dopo qualche tempo si sparse tra i corpi insegnanti la voce che si riscontravano sensibili miglioramenti nella condotta degli allievi che frequentavano le mie "lezioni"... e cominciarono a rifilarmi tutte le classiche "Terze Q", quelle con soggetti arrivati direttamente dal Bronx. Legalmente non potevo essere lasciato solo in classe, ma, in realtà, i prof al mio arrivo se ne andavano a fumare una sigaretta o in sala professori a correggere compiti... però, di lì a poco, tornavano di corsa, spaventati dal fatto di non sentire in classe l'abituale casino! Invece di trovarmi crocefisso alla lavagna con un orda di piccoli barbari che mi danzavano intorno, come si attendevano, mi scoprivano seduto sulla cattedra che parlavo ad un uditorio attento e partecipe. A fine lezione, di solito, i prof stessi erano soliti domandarmi stupiti: "Ma come ha fatto?!!!" e la mia risposta era invariabilmente concisa ed anche un po' polemica: "Li ho interessati".
Il fatto è che io parlavo di cose che mi appassionavano veramente, per le quali avevo (ed ho) amore, come Benigni per Dante, e non ero lì per svolgere un programma né tantomeno per aspettare il 27.
Tutto sommato credo che valga persino per la politica: la "gente", come gli alunni, "sente" quando qualcuno crede in quello che dice. Per questo le persone come te dovrebbero andare in TV.
Invece continueranno ad andarci... (te lo dico con un rap improvvisato)
i Veltroni, i Berlusconi ed i Cialtroni,
quelli che da trent'anni sono come il prezzemolo,
i forcaioli ed i Montezemolo,
i Fini, i Dini ed i Casini,
i rappresentanti del papato alla riscossa,
gli ondivaghi incerti della "Cosa Rossa",
quelli che non son duri e neanche puri,
la solita masnada di figuri,
collusi, delusi e mafiosi...
a rappresentar così, con gran pretese,
il popolo del nostro Bel Paese:
non più con Dante... ora c'è Di Pietro...
e noi ce lo prendiamo nel di dietro.
:-)
Grazie Equo per l'alta opinione che hai nei miei confronti. A volte lo penso anch'io... perché sono tutto tranne che modesta. Però:
1) la tua stima è "immeritata", perché essere come sono non mi costa sforzo, non è frutto di un lavoro su di me. Diciamo che sono nata così: totalmente pazza e tale mi sono conservata negli anni (infatti i nipotini si divertono un sacco con i miei aneddoti di vita vissuta!)
2) temo che se andassi in TV diventerei una caciarona come gli altri. Perché al di là dell'entusiasmo e delle belle idee, sarebbero solo parole. Da sola non riuscirei a concludere nulla e figurati se i "poteri forti" mi lascerebbero spazio... l'unico spazio concesso è quello che ti confina nell'angolino, dove non dai troppo fastidio.
E poi sono timida! E comunque le parole non si mangiano.
Però hai assolutamente ragione sull'interesse. Sarà per quello che la Yaris con me apprezza la storia dell'arte che normalmente detesta??? E che si interessa precocemente al greco ed al latino? Però vedi, qui casca l'asino: a sua madre paiono interessare solo le cose morte e/o inutili...
Ma tranquilli tutti: sto meditando un progetto di cui probabilmente parlerò tra poco (vi terrò informati). Così le parole non resteranno solo tali. O quantomeno proveranno a realizzarsi.
A proposito di Benigni: qualcuno l'ha registrato? Lo so che non si può... ma è per uso strettamente perrsonale e terapeutico - a parte che sarei disposta a comprare videocassette o DVD e perfino a pagare volentieri i diritti d'autore, a Benigni... e poi io lo metterei come materia di studio obbligatoria nelle scuole di ogni ordine e grado.
Però Equo, se io vado in TV ti voglio affianco... :) anche se tanto per cominciare mi piacerebbe rivederti in una scuola - o comunque circondato da ragazzini e/o adulti. Perché faresti loro un gran bene.
e bello il tuo rap... c'hai sempre una carriera alternativa come poeta!!! :)
Suerte.
No ma,cioè allora, quando dicevi dialogo personale sui massimi sistemi ,cioè intendevi che te lo saresti fatto tra te e te o avevi intenzione di renderci partecipi ! Allorrraaaa quandoooo ! Dai su ! Forza !Cioè nun è che voglio insistere ma sai cioè è che la cosa mi interessaunzacco cioè ...!!!! Bacio anzi T.v.b. Fabbrizzia !
Epperò Fabrizia c'ha pure raggione!!! :)
Che stai affà, 'a pennichella?
Datte 'na mosserella, no?
Oh Equo, si fa per scherzare... :)
Vi sto insegnando la pazienza :-)
Insomma! Datevi una calmata: ho una vita sociale, io! Anche se per lo più si svolge con le nutrie...
HAHAHAHA!
Equo, a me la pazienza non l'hanno insegnata neppure le stampelle... e comunque, per restare in tema, a me avresti dovuto rispondere qualcosa tipo "e tu allora, che non si fa a tempo a starti dietro da quanti post pubblichi al giorno?" così avremmo dato un degno proseguimento al tema del giorno, no?
Scherzo, scherzo... tantopiù che uno dei miei prossimi post sì, che scatenerà il pandemonio... forse. Ma forse no. :)
Nel frattempo, un abbraccio.
* Elena: che non si riesc a star dietro ai post sul tuo blog te lo dissi mesi or sono; d'altra parte "Solleviamoci" ha le caratteristiche di un quotidiano, immerso nella cronaca e nella politica. "L'Arpa e la Spada" ambisce più ad essere una sorta di mensile di riflessione, sganciato da scadenze precise.
In ogni caso, se vi riesce, datemi un po' di tempo: non è un momento brillante sul piano fisico... ed anche la mente ne risente. Niente di serio... ho solo bisogno di un po' di tempo, ok?
Abbello stavo a scherzàndo ! Ti abbraccio appresto Fabrizia.
Me lo ricordo, che già me lo dicesti... ma era tanto appropriato dirlo qui ed ora! Cmq, io mi sono limitata parecchio ultimamente (non perché abbia capito e/o condiviso la tua opinione, sia chiaro: solo perché, lo sai, c'ho un progettino... quindi ho spostato un po' le mie attenzioni), ma l'amico redattore capo si fa sedurre da uno dei suoi vecchi amori (il giornalismo d'assalto? mah!) e chi lo schioda? Però a onor del vero nemmeno io leggo tutto! Che è quello che secondo me dovrebbe fare una persona sensata.
In ogni caso, la cosa più importante è che tu ti rimetta in fretta e torni bello e pimpante a seminare in mezzo a noi.
Un grosso abbraccio e... auguri!!!
Prenditi tutto il tempo che ti occorre. Tanto noi ti aspettiamo al varco... :)
Suerte.
Guarisci !
In fretta..
Cosi scrivi il Post !
F.
Vi leggo con fatica e resto stupefatto che riuscite a capirvi tra voi. Per quanto mi riguarda io mi riconosco in tutte le AT di Equo, l'ultima in particolare mi si adatta meglio delle altre. Non è che mi manchi l'autocontrollo, anzi, ma se viene fuori "io adolescenziale" è merito, non sempre, della bravura del mio interlecutore nel provocarmi. Scatto, aggredisco, subisco e poi mi pento.... ma è bello così, meglio di una tazza di caffè e ti senti vivo.
L'istinto può essere controllato non abolito e chi cerca di soffocarlo, sentendosi in colpa per ogni bestemmia lanciata, poi davvero deve ricorrere allo pschiatra.
by Mat
Credo che nessuno qui dentro si sognerebbe mai di consigliarti di "reprimere" gli istinti. Il punto non è reprimersi o deprimersi, ma esprimersi e avere il coraggio di accogliere se stessi con coraggio e amore, accettandosi, per poi cominciare il lungo e faticoso cammino del cambiamento verso il proprio vero io, quello più sicuro, tranquillo, sereno e pacato. Il punto è rieducarsi, e rieducare il proprio subconscio... Di certo non chiuderlo nella stanzetta delle scope.
Scusate le ripetizioni, è tardi e ho sonno... =)
Ecco! Per la maggior parte delle persone alle 5.14 è presto... per l'Abietto è tardi... Vuoi vedere che abita in Transilvania?!
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