Nella prima guerra mondiale i piloti che conducevano traballanti ed insicuri aerei di legno e tela solevano ripassare sul luogo in cui giaceva l'apparecchio del nemico che avevano abbattuto per lanciare una corona di fiori. Non amerò mai la guerra, se non quella che serve a spezzare le catene dell'oppressione, ma so riconoscere lo stile, quando lo incontro. Ho apprezzato, Capitano.
Ok, non dimentichiamo, ma a continuare così le giovani generazioni, rischiano di dimenticare. Questa strage, che secondo le indagini dell'epoca portò ad un attentato di matrice destrosa, non chiarisce nient'altro? I perchè? Sono ancora oscuri? Qualcuno potrebbe erudirmi in merito? ... per non dimenticare? Ciao.
Vuoi molto, Edgar! Sollevare sassi pesanti sotto cui giacciono i famigerati "misteri italiani"!!! Non posso fare altro che offrirti la mia personale opinione: in quell'epoca alcuni uomini di potere ritenevano che occorresse fermare in ogni modo lo "scivolamento" dell'Italia a sinistra, che loro vedevano come l'anticamera della "sovietizzazione" e del caos. Elaborarono, quindi la cosiddetta "strategia della tensione": seminare paura perché dal Paese nascesse una richiesta "d'ordine" che giustificasse un "pronunciamento militare" o, quanto meno, "leggi speciali" da utilizzare, poi, ai loro fini. Le bombe nelle stazioni, nelle banche, sui treni e nelle piazze, collocate con la complicità di quelli che saranno chiamati "servizi deviati" (ma, molto probabilmente, con la connivenza di alte gerarchie) servivano a questo scopo. Come autori materiali furono utilizzati giovani talmente obnubliati dai loro ideali di malintesa fedeltà alla patria, di onore e di gloria, da non domandarsi neppure per un momento come si possano seguire tali ideali massacrando persone innocenti scelte a caso... Probabilmente si giustificarono con l'aberrante scusa del "fine che giustifica i mezzi", sentendosi "soldati" che ubbidivano a degli ordini senza far domande e...senza pensare con la propria testa. In un certo senso gli attentatori materiali furono essi stessi vittime... ed i veri colpevoli di Bologna, di Piazza Fontana, dell'Italicus, di Brescia, ecc. non hanno mai pagato.
6 commenti:
Il silenzio sarà un commento appropriato. Nè complice, nè polemico, nè eroico, nè accusatorio.
Rispettoso silenzio.
I Viaggi continuano sempre.
SUERTE
Si, per non dimenticare.
Nella prima guerra mondiale i piloti che conducevano traballanti ed insicuri aerei di legno e tela solevano ripassare sul luogo in cui giaceva l'apparecchio del nemico che avevano abbattuto per lanciare una corona di fiori. Non amerò mai la guerra, se non quella che serve a spezzare le catene dell'oppressione, ma so riconoscere lo stile, quando lo incontro.
Ho apprezzato, Capitano.
Ok, non dimentichiamo, ma a continuare così le giovani generazioni, rischiano di dimenticare.
Questa strage, che secondo le indagini dell'epoca portò ad un attentato di matrice destrosa, non chiarisce nient'altro?
I perchè? Sono ancora oscuri?
Qualcuno potrebbe erudirmi in merito?
... per non dimenticare?
Ciao.
Vuoi molto, Edgar! Sollevare sassi pesanti sotto cui giacciono i famigerati "misteri italiani"!!! Non posso fare altro che offrirti la mia personale opinione: in quell'epoca alcuni uomini di potere ritenevano che occorresse fermare in ogni modo lo "scivolamento" dell'Italia a sinistra, che loro vedevano come l'anticamera della "sovietizzazione" e del caos. Elaborarono, quindi la cosiddetta "strategia della tensione": seminare paura perché dal Paese nascesse una richiesta "d'ordine" che giustificasse un "pronunciamento militare" o, quanto meno, "leggi speciali" da utilizzare, poi, ai loro fini. Le bombe nelle stazioni, nelle banche, sui treni e nelle piazze, collocate con la complicità di quelli che saranno chiamati "servizi deviati" (ma, molto probabilmente, con la connivenza di alte gerarchie) servivano a questo scopo. Come autori materiali furono utilizzati giovani talmente obnubliati dai loro ideali di malintesa fedeltà alla patria, di onore e di gloria, da non domandarsi neppure per un momento come si possano seguire tali ideali massacrando persone innocenti scelte a caso...
Probabilmente si giustificarono con l'aberrante scusa del "fine che giustifica i mezzi", sentendosi "soldati" che ubbidivano a degli ordini senza far domande e...senza pensare con la propria testa.
In un certo senso gli attentatori materiali furono essi stessi vittime... ed i veri colpevoli di Bologna, di Piazza Fontana, dell'Italicus, di Brescia, ecc. non hanno mai pagato.
:) Grazie :)
Ora ricorderò le vittime con più consapevolezza. Non solo oggi.
Ciao.
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