sabato 25 agosto 2007

STORIELLA 3 : ancora sul pensiero trasversale...


Questa storia circola come vera da un po' di tempo in Rete. Magari è la solita leggenda metropolitana, ma, in ogni caso, si presta a qualche riflessione...

Un Italiano entra in una banca di New York e chiede di parlare con un impiegato addetto ai prestiti affermando di doversi recare in Italia per un mese e d'aver bisogno di un prestito di cinquemila dollari.
Il funzionario, ovviamente, gli comunica che la banca richiede alcune forme di garanzia per concedere un prestito. Così l'Italiano tira fuori le chiavi di una Ferrari. La macchina era parcheggiata in strada di fronte alla banca. L'Italiano consegna anche il libretto di circolazione e i documenti dell'assicurazione. Il funzionario accetta di ricevere l'auto come garanzia collaterale del prestito. Il presidente della banca e i suoi funzionari si fanno quattro risate alle spalle di un Italiano che utilizza una Ferrari da 250 mila dollari come garanzia di un prestito di cinquemila. Un impiegato della banca si mette alla guida della Ferrari e la parcheggia nel garage sotterraneo della banca.
Due settimane più tardi l'Italiano ritorna, restituisce i cinquemila dollari e paga gli interessi pari a 15 dollari e 41 centesimi.
Il solitofunzionario gli chiede: "Gentile signore, siamo veramente lieti per averla avuta come cliente e questa operazione andata molto bene. Però, ci deve scusare: siamo un po' confusi. Abbiamo assunto qualche informazione sul suo conto e ci siamo resi conto che lei è un milionario. Quello che ci chiediamo è perché lei si sia dato la pena di chiedere un prestito per cinquemila dollari.

La risposta dell'italiano è laconica:

"Secondo lei dove posso trovare a New York un posto dove parcheggiare per un mese la mia Ferrari per 15 dollari e 41 centesimi e sperare di ritrovarla al mio ritorno?"

Ora: non ne siamo ovviamente consapevoli, ma il nostro cervello, nel corso degli anni, ha sviluppato degli automatismi per i quali in determinate circostanze scattano risposte preordinate... anche quando, in realtà, l'esperienza dovrebbe suggerirci che si tratta delle reazioni sbagliate.
Tentare strade nuove non è garanzia di successo... ma ostinarsi a procedere lungo vicoli che già sappiamo senza uscita è il presupposto di nuove delusioni.
Forse dovremmo provare ad usare una sorta di pensiero trasversale, "salire in piedi sulla cattedra", come accadeva nel film "L'attimo fuggente", per vedere l'aula da un diverso punto di vista...
Oppure continuare a pensare (e sbagliare) come sempre.
Fate un po' voi.

9 commenti:

elena ha detto...

Sto meditando... ma temo di dovermi ripetere: mi serve un aiutino!!! :)
Ciao specchio.

Anonimo ha detto...

Continuare a pensare... ma con un pò di follia.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Aiutino per Elena:
Quando leggi riguardo a: "risposte preordinate" ci si riferisce ai banchieri nella storiella che hanno agito in modo "standard".
Quindi ci si chiede: "continuare a sbagliare o nella vita occorre tentare una via trasversale per non trovarci spesso nelle solite delusioni?"

Spero ti sia stato utile.
Ciao.

Anonimo ha detto...

Buona domenica a tutti! Fa troppo caldo per pensare!! Però direi che la storiella indica che nella vita bisogna avere il coraggio di trovare nuove strade da percorrere, senza lasciarsi spaventare da eventuali ostacoli! Una soluzione, in linea di massima, c'è sempre ai problemi, bisogna semplicemente stare attenti nell'elaborarla...e se questa è fuori dagli schemi...ben venga! Chi l'ha detto che bisogna necessariamente chiamare "casa", una "casa"? ^____^

nemo ha detto...

L'attimo fuggente? Notevole la citazione di questo film, a proposito di Pensiero Laterale (o trasversale). Sebbene in quel film tutto sembri indicare una costante presa di posizione contro i "pericoli del conformismo" alla fine tutto si risolve con la solita routine.
Certo è difficile esser Pensanti di questi tempi.
Figuriamoci poi essere Devianti...
Ad ogni modo vorrei lasciare una precisazione. Il pensiero laterale non si oppone al pensiero tradizionale... ovvero il cercare nuove strade e nuove soluzioni non deve esser inteso come contrapposizione a "vecchie" soluzioni necessariamente sbagliate. Il pensiero laterale va coltivato per imparare a pensare fuori dagli schemi e dagli automatismi... ma questi schemi ed automatismi esistono in genere per buoni motivi e non vanno cestinati troppo facilmente. Compresi magari ma non necessariamente rifiutati a priori.

Capitano ha detto...

Pensare in maniera preordinata richiede lo sforzo minore... quasi utilizzare uno schema già bello e pronto. A volte può anche andare bene.
Poi si può pensare "altrimenti", ovvero cambiando punto di vista, prendendo in considerazione parametri diversi da quelli canonici e così via.
Io credo che nessuno dei due sia assolutamentte giusto o sbagliato. Credo si debba pensare in base alle circostanze... anche se indubbiamente il pensare "altrimenti" è un esercizio critico più profondo..

BUENA VIDA

Equo ha detto...

Concordo cone le affermazioni di Nemesisnemo e del Capitano: il pensiero "trasversale" dev'essere una freccia in più al nostro arco, non un'alternativa.
In quanto alla film "L'attimo fuggente" credo che il "messaggio" fosse che questa società non è pronta neppure per un pizzico di spontaneità... figuriamoci per la devianza!
Sto di nuovo litigando con il PC... e, con lui, il pensiero trasversale non serve a molto. Vi farò sapere...

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)