lunedì 26 febbraio 2007

IL PANE E LE ROSE


Gioco molto d’anticipo perché, quest’anno, vorrei essere il primo.

Vorrei essere il primo ad augurare alle donne che si trovassero a passare per questo sito un Otto Marzo ricco di incantevoli ed intense emozioni.

Non ricorderò tutta la storia, bellissima ed anche drammatica, che ha portato a scegliere questa data come Giornata Internazionale della Donna: vorrei narrare solo un particolare, un piccolo dettaglio che mi ha, da sempre, molto toccato.

Esattamente 150 anni or sono, l’Otto Marzo del 1857, praticamente per la prima volta nella storia migliaia di donne, lavoratrici dell’industria tessile, scesero in piazza a New York per rivendicare più umane condizioni di lavoro.
La cosa destò scalpore e persino orrore nella buona borghesia americana ed i giornalisti dell’epoca si precipitarono ad intervistare queste donne che osavano esigere i loro diritti in modo tanto plateale e chiassoso.

“Ma, insomma…” – domandò uno di loro ad una scioperante – “…in sostanza cos’è che volete?”

La risposta non poteva essere più essenziale e, nello stesso tempo, significativa.
Sorridendo la giovane scioperante rispose:

“Vogliamo il pane, ma anche le rose!”

Solo una donna, io credo, avrebbe potuto trovare tanta poesia e concisione in una frase che racchiudesse le ragioni di una lotta.

Confesso che, da quando mi narrarono questa storia, quando accadeva, in qualche angolo di mondo dove mi ostinavo a scagliarmi contro i mulini a vento, che qualcuno mi chiedesse perché lo facevo, amavo rispondere: “Perché voglio il pane, ma anche le rose”.

Ciò che voglio augurare alle mie lettrici (ed anche ai lettori) non è di poter avere con certezza nella vita il pane delle cose necessarie e le rose delle cose belle: di questo, purtroppo, non c’è garanzia.

Vi auguro, invece, di non perdere mai la voglia di lottare per ottenerle.

Buon Otto Marzo.

8 commenti:

elena ha detto...

Ecco, vedi? Io cerco di non essere sempre la prima, però poi se non parto io... :)
Grazie dell'augurio molto bello, caro Equo. Te lo ricambio di cuore.
E per quanto riguarda l'essere il primo... be', ci sei riuscito!
Suerte...

nemo ha detto...

Oh l'otto marzo...
Sinceramente non credevo che avrei trovato qualcuno ancora disposto a spendere qualche parola su questa "ricorrenza"...
Il disprezzo della storia... il fatto, l'evento trasformato in festa di fiorellini gialli...

Equo ha detto...

La diversità nelle cose sta nell'occhio di chi le guarda.
Se celebrassi l'8 marzo per convenzione sarei un ipocrita.
Di solito non dimentico di farlo perché io adoro l'Altra Metà del Cielo...Anzi, Nemo: mi hai dato un'idea: "posterò" (che brutto neologismo)il testo di una mia vecchia ballata...se lo trovo ancora in qualche polveroso floppy...

ska ha detto...

Questo è l'augurio di ( marzo più bello che qualcuno mi abbia mai fatto: GRAZIE!!!!
Per tutti, da parte soprattutto del mio ragazzo amante degli alberi: gli alberi di mimosa sono meravigliosi, non deturpateli per festeggiare le vostre donne!

Equo ha detto...

Mi associo all'appello del ragazzo di Skakkina: lasciate in pace gli alberi...o farete piangere Idefix! :-))

Blue ha detto...

Grazie Maestro! Concordo di far passare una bella giornata anche a questi bellissimi alberi che fra i primi colorano l'inverno...

Grazyana ha detto...

Ma che bello questo augurio, e poi questa cosa del pane e delle rose non la conoscevo:GRAZIE di averla postata.

Anonimo ha detto...

Non sei il primo Equo. Sei il primo ad aver ricordato il pane e le rose.
Il ristorante sotto casa mia ha aperto da un mese le prenotazioni per la mega squallida cena dell'8 Marzo...Non biasimo lui che fa il suo mestiere ma tutte le grulle che prenoteranno le cene.
Nilde