
Mi tocca esordire (non è la prima volta... e non sarà l'ultima, temo) con il rivolgere delle scuse a quelle amiche ed a quegli amici che mi hanno garbatamente rimproverato una certa latitanza, sia per quanto riguarda il blog, sia, cosa forse più grave, per ciò che concerne la corrispondenza privata.
Come coloro che meglio mi conoscono sanno, mi capita di concedermi (o d'essere costretto a prendermi) dei periodi "sabbatici" in cui rinchiudermi un tantino in me stesso.
Per fare bilanci, leccare ferite, ricaricare le batterie.
Non durano mai moltissimo e, dopo, sono in grado di ritornare sulla ribalta virtuale (parafrasando il grande Petrolini) "...più bello e più superbo che pria!"
Dopo le doverose (ma non per questo insincere) scuse potrei cercare di cavarmela dicendo che, in fondo, la gestione di un blog dev'essere un piacere e che non si dovrebbe mai farla diventare un dovere con scadenze precise ed ineluttabili da rispettare, se non si vuole, prima o poi, finire con il considerare il tutto un peso, un lavoro e, alla fin della fiera, persino una fastidiosa incombenza cui non ci si può più sottrarre!
Ma questo non basta...
Io penso che, anche tramite uno strumento effimero come un blog, ogni persona debba dar fiato alla voce (od alla tastiera) ... quando ha qualcosa da dire.
Lo so che la Rete è stracolma di blog dove adolescenti di ogni età pubblicizzano le loro quotidiane, comunissime esperienze o trascrivono ingenui versi di infantili poesiole...
Lungi da me l'idea di voler impedire alla studentessa di Voghera di parlarci dei suoi primi palpiti amorosi o dell'adorazione che nutre per il cantante pop del momento!
Sono per la libertà d'espressione di tutti... ma, nei confronti di me stesso, tendo ad impormi dei limiti più rigidi.
Io credo nella lezione che ci è stata impartita da Spiderman: a grandi poteri corrispondono grandi responsabilità.
Quello di poter comunicare i propri pensieri, le proprie opinioni, potenzialmente al mondo intero è un potere da non sottovalutare... e, appunto, dovrebbe essere trattato con un altrettanto grande senso della responsabilità personale.
Per cui, amiche ed amici, lasciate che latiti per il periodo necessario, sino a che non sentirò d'avere qualcosa che (a mio giudizio, inevitabilmente) vale la pena d'essere condiviso.
In fondo pensate a quanto sarebbe più pacato e stimolante il mondo se coloro che non hanno nulla da dire tacessero!