
Volevo scrivere tutt’altro, ma mi sono reso conto che, perché le mie parole fossero comprensibili (dato che, spesso, mi capita di non sapermi esprimere con la dovuta chiarezza e semplicità) sarebbero state necessarie delle premesse e delle postille che avrebbero appesantito troppo il discorso.
Di conseguenza… “la prendo alla larga”, trasformando le premesse in interventi autonomi che, mi auguro, non saranno comunque privi di un qualche interesse e che dovrebbero poi comporsi in un tutto organico, come le tessere di un mosaico che consentono, alla fine, d’intuire quale fosse il disegno.
Nel primo tassello si parla di “conoscenza”…
E’ mia personale opinione che uno dei drammi misconosciuti della nostra epoca sia la superficialità.
Faccio un esempio, così sarò meno tedioso…
Ammettiamo che io m’imbatta nella parola “semiotica” e che non sappia di che si tratta. Nessun problema: digito il termine misterioso su un qualche motore di ricerca e, due secondi dopo, quella benemerita istituzione che è Wikipedia mi fornisce una definizione, un elenco dei suoi più autorevoli rappresentanti, una piccola bibliografia ed una serie di link a siti in cui ne posso sapere di più.
Così, pienamente soddisfatto, io posso convincermi di conoscere, adesso, cosa sia la semiotica… e domandarmi come mai quello scemotto di Umberto Eco abbia sprecato anni della sua vita per studiarla, visto che era così semplice!
Ovviamente sto parlando della differenza tra “conoscenza” e “nozionismo”, ma, purtroppo, noi viviamo in una società dove la più alta forma di cultura sembra essere il quiz televisivo e dove si stampano dei manuali tipo “Come saper parlare di…” ed al posto dei puntini ci potete mettere la filosofia, la storia dell’arte, la fisica nucleare o quello che più vi aggrada.
In questi manuali si condensano una serie di frasi fatte e di concetti semplificati al massimo, buoni per fare bella figura in società senza doversi prendere la briga di conoscere veramente l’argomento: sono stato invitato al vernissage di un’amica pittrice e capisco di pittura più o meno quanto una cozza comprende la teoria della relatività generale?
Non importa: imparo a memoria un paio di frasi ad effetto, aspetto, con il mio Martini-Vodka in mano, l’occasione giusta e, non appena qualcuno nomina Magritte, butto là un: “Adoro le sue visioni oniriche! Trovo sia una sorta di De Chirico pervaso di poesia e stupenda, ricercata, ingenuità!” e, anche se non ho mai visto un quadro di Magritte in vita mia e, francamente, non me ne frega niente, ho fatto un figurone!
Tornando alla Rete, poi, c’è da dire che lo stesso strumento che ci mette a disposizione miliardi di nozioni ci consente anche di comunicare le nostre opinioni al mondo intero… ed il mondo, infatti, si sta popolando di persone grossolanamente informate che pontificano su ogni cosa... anche perché un effetto collaterale di una tale impostazione porta a credere che cose come il "buonsenso" o la "ragionevolezza" siano di per sé bastanti per costruirsi un'idea corretta sulla vita, l'universo e tutto quanto...
E’ democrazia?
Forse… e, sicuramente, è comunque meglio di quando solo pochi individui di caste privilegiate erano ritenuti i depositari della verità e della conoscenza!
Tuttavia se, nell’allargare le possibilità d’informazione e di discussione, ci dimentichiamo della profondità che sempre si accompagna alla vera conoscenza… combiniamo un guaio: ad una maggior possibilità di democrazia comunicativa deve necessariamente far riscontro una rivalutazione della meritocrazia, ossia il riconoscimento del fatto che se una persona ha studiato per anni medicina potrà parlare delle condizioni del mio fegato con maggior autorità di chi si è limitato a consultare una tavola anatomica in Internet o su un Bignami.
Altrimenti caschiamo nella barzelletta, quella che dice: “Ci dev’essere qualcosa di buono, nella merda: miliardi di mosche non si possono sbagliare!”
Partiamo da qui… così, tra un po’, ci potremmo occupare, forse, di una particolare interpretazione dell’Analisi Transazionale…
Giù le mani dalla tastiera! Tanto non serve che andiate a vedere cosa ne dice Wikipedia, capito?!