Ho cantato vittoria troppo presto: i problemi informatici continuano ed il collegamento in Rete va e viene. Vabbé: quando viene io ci provo. Scusate eventuali altri ritardi: non dipendono da me. Nel frattempo...Bene. Da dove ripartire, dunque?
Magari da una banale considerazione che, poi, tanto banale non è: il 120 per cento delle questioni che angustiano la nostra esistenza, degli stati d’animo che c’impediscono di vivere sereni, nasce da problemi di rapporto con gli altri.
Perché ho scritto 120 per cento? Semplice: perché dai rapporti con gli altri scaturiscono la totalità dei nostri problemi reali… più una buona percentuale di quelli che esistono solo nella nostra mente.
Migliorare la nostra capacità di “animali sociali”, affinare le nostre doti di “comunicatori”, imparare a confrontarsi con gli altri in modo più produttivo, sono gli ingredienti per un sostanziale miglioramento della nostra vita
Da cosa nasce, in realtà, il problema? Da molti fattori… ma, oggi, ne vorrei esaminare uno solo, prendendo in prestito le simpatiche “categorie” inventate (per così dire) da Germano Squinzi, un geniale reinterprete della classica Analisi Transazionale…
Il più delle volte, quando ci misuriamo con qualcuno (praticamente sempre, insomma, se non siamo degli eremiti) ci mettiamo inconsciamente a giocare a
“il mio è meglio del tuo!”Ovvero: le mie idee sono migliori delle tue, il mio sesso, la mia nazione, la mia religione e via dicendo, sono… “cose più giuste” o, addirittura, le uniche giuste!
Questo vale per le faccende più futili
(il tubetto del dentifricio si schiaccia dal fondo e non da metà come fai tu!) sino a quelle veramente drammatiche
(la nostra è una razza superiore!).A questo gioco, inevitabilmente, c’è chi vince e chi perde… ma il perdente si vede praticamente costretto (psicologicamente costretto) ad iniziare un gioco nuovo che (sempre nella pittoresca definizione dello Squinzi) si chiama:
“t’ho beccato, figlio di puttana!”In altre parole inizia ad operare per costruire la propria rivincita, per cogliere in fallo chi lo ha umiliato e rendergli pan per focaccia.
Qualora ci riesca, ovviamente i ruoli s’invertono ed è il turno dell’ex vincitore, ora sconfitto, di mettersi in agguato in attesa di una nuova occasione di riscatto, in una guerra infinita che può solo produrre rabbia e dolore per entrambi.
Si può far qualcosa per evitare d’entrare in questo buio tunnel a spirale?
Voi che dite? Se pensassi che non c’è soluzione… cosa scriverei a fare? :-)
Il rimedio consiste semplicemente in questo: uno dei due (come sempre il più “forte”, il più sicuro) deve cambiare gioco, deve mettersi a giocare al
“gioco dove si vince in due”…
Credetemi: in OGNI situazione, per complessa che sia, esiste la possibilità di un “pensiero trasversale” che ci faccia uscire dalla logica aberrante del conflitto e dalle sue conseguenze. Qualche volta non è facile da individuare, lo ammetto; qualche volta si maschera con molta abilità… ma esiste sempre un modo per uscire entrambi vincitori…
Per ora farò un solo esempio, più avanti ne vedremo altri, se sarà il caso.
Bob Hoover era un pilota acrobatico. Un giorno partecipò a San Diego ad una manifestazione nella quale si esibivano sia dei jet, come il suo F51, sia aerei storici ad elica. Aveva appena iniziato le sue evoluzioni quando entrambi i suoi motori si spensero. Bob comprese che poteva esistere una sola causa capace di bloccare contemporaneamente i due reattori: l’addetto al rifornimento a terra aveva messo nel suo serbatoio benzina avio, adatta agli aerei ad elica, anziché il kerosene per i jet!
Non aveva, però, tempo per meditarci troppo sopra: l’aereo stava precipitando e rischiava di cadere sul numeroso pubblico che assisteva alla manifestazione! Con molto sangue freddo e ricorrendo a tutta la sua abilità di pilota Bob Hoover riuscì a controllare la planata, a passare pochi metri sulla testa della gente ed a compiere un miracoloso atterraggio di fortuna in una zona non distante, ma deserta.
Ora immaginatevi la situazione: lui scende dalla carlinga, tremante e con l’adrenalina a mille… e si vede venire incontro proprio l’addetto al rifornimento che si è reso conto del drammatico errore commesso e che procede verso di lui come se andasse al patibolo, certo di prendersi quanto meno una sfuriata epocale, se non un cazzotto sul naso, e sicuro che la sua distrazione, che poteva causare una strage e la morte dello stesso Bob, gli costerà il posto di lavoro.
Ma Bob Hoover ha fatto certi percorsi e, anche se in questo confronto potrebbe vincere a redini basse, prima di scagliarsi contro di lui si ferma, respira, riflette e si domanda:
"Esiste un modo per vincere in due?”Così, quando il meccanico gli arriva di fronte con le orecchie basse, gli mette un braccio attorno alle spalle e gli dice, più o meno:
“Ok, amico. Hai fatto una gran bella cazzata! Tanto grande che sono certo che a te non capiterà mai più. Per questo voglio che, d’ora in avanti, sia sempre tu a far rifornimento al mio aereo!”Quel gesto di Hoover fece il giro di tutti gli aeroporti degli Stati Uniti, suscitando l’ammirazione dei meccanici, ed il suo aereo divenne il più controllato e coccolato della storia dell’aviazione americana.
Avevano vinto entrambi qualcosa e, detto per inciso, divennero anche grandi amici.
Si può fare: la prossima volta che state per iniziare una discussione o, peggio, una lite provate a domandarvi:
“Che posso fare perché si riesca a vincere in due?”